Trezeguet: "Non firmoper il secondo posto"Il bomber della Juventus dà la carica: "I tifosi non vogliono
continuare a pensare dove eravamo un anno fa. Ora siamo in A e vogliono
vincere subito. Le mie ambizioni non si sono ridimensionate: la penso
come loro"
David Trezeguet, 30 anni, 15 gol in campionato.
TORINO, 7 marzo 2008 - David Trezeguet conosce bene
l'ambiente che circonda la Juve; soprattutto le esigenze dei tifosi.
"Quando giochi per la Juventus non puoi accontentarti di uno a caso tra
i primi quattro posti. Io almeno non ce la faccio. Anche per ragioni
personali: non ho più ventiquattro anni - ha raccontato l'attaccante
francese in un'intervista a Hurrà Juventus -, non ho tempo per
aspettare di vincere di nuovo. Siamo forti e possiamo giocare sempre ai
massimi livelli. Purtroppo abbiamo dimostrato di avere qualcosa in meno
di alcune avversarie, pur facendo un grande campionato. Dobbiamo
accettarlo. Ma non dirò mai che metto la firma per il secondo posto. Le
mie ambizioni non si sono ridimensionate".
VINCERE - Insomma, per il
bomber bianconero non ci sono dubbi: "I tifosi non vogliono continuare
a pensare dove eravamo un anno fa. Ora siamo in A e i tifosi vogliono
vincere subito. Può essere condivisibile o meno, ma è la realtà di una
squadra come la nostra. E sarà sempre così". L'attaccante bianconero,
protagonista del girone di andata, vuole conquistare il primato nella
classifica cannonieri e punta in alto: "Mi sento bene fisicamente e
sono sereno. Ma questo per me è anche un anno di rivincita: quando
giochi alla Juve le tue ambizioni sono scudetto e Champions. Nessuno è
contento di portarsi a casa un campionato di serie B. E oggi voglio
dimostrare a me stesso che ho ancora un posto in questa squadra e che
questa squadra può tornare a vincere come prima".
OBIETTIVO 100 - Ci sono
giocatori e ci sono bandiere. Ma David ancora non si sente un simbolo
di questa Juventus, sarà perché ha ancora fame di successi e di
traguardi da conquistare: "Non mi sento una bandiera. Probabilmente uno
si rende conto di quello che ha fatto più tardi, quando smette. Solo
una volta l'ho pensato: quando ho raggiunto i cento gol in bianconero e
mi sono accorto di essere in una classifica dove comparivano i nomi di
Boniperti, Del Piero, Platini, Bettega, Baggio, Sivori. Quando sei in
mezzo a campioni del genere puoi essere soddisfatto di te. Ecco: un
giorno, quando mi fermerò a pensare, saprò di aver fatto qualcosa di
grande".