Pensieri

Quale strada?


Ci troviamo a percorrere strade che sembrano, appena intraprese, diritte senza ostacoli di sorta.Alcune volte sono addirittura in discesa e tutto sembra non avere mai fine perché e tutto così bello e facile ma con una facciata anonima. Quando, ci si trova improvvisamente di fronte ad un bivio e si tratta di dover scegliere in maniera immediata diventa tutto più difficile e complicato. Il dover decidere in tempi brevi quale lato prendere sapendo bene che tutti e due possono essere lastricati da ostacoli, in parvenza insormontabili, ci spaventa e ci rende insicuri e facilmente attaccabili da agenti esterni che vanno ad incidere decisioni già prese avendo l’effetto, il più delle volte, di ribaltare le nostre convinzioni anche se queste sono radicate in noi. L’esserci creati un nostro mondo imbottito di coscienza e responsabilità, per proteggerci, inevitabilmente ci porta ad essere ciechi di fronte ai valori di umanità e amore che ci circondano,  che invece quando ci si pongono di fronte bisogna vedere per dare il giusto peso alla strada che si biforca lì davanti a noi, dove, inesorabilmente ci avviciniamo sempre di più, spinti in maniera prepotente da un’inderogabile necessità di chiarezza, che non vogliamo, verso la  vita che attende un nostro segnale. Può capitare che le due vie si presentino una in salita e l’altra piana e diritta, al primo sguardo si è umanamente portati a credere che quella piana e diritta sia la più facile mentre quella in salita la più difficile, anche se non si sa quanto possa durare la pendenza della seconda, ma soprattutto non si sa se questa aumenterà di intensità o meno. Allora, spinti dalla razionalità, dalle influenze, dalla paura di rischiare e rimanere coinvolti in qualcosa di più grande di noi scegliamo quella piana e diritta perché preferiamo per il momento non affrontare quelle difficoltà che destabilizzerebbero il nostro mondo, bello, soffice ma anonimo che ci siamo trascinato negli anni in maniera così spudorata da tenerci gli occhi bendati e non farci accorgere quanto siamo ipocriti con noi stessi. Dopo breve tempo che camminiamo per questa strada ci si pone improvvisamente davanti  uno strapiombo, buio, sporco, irreale ed ecco che come un lampo ci si aprono le porte della consapevolezza che forse era meglio prendere l’altra strada ed affrontare le difficoltà con immediatezza senza esitazioni, perché sentiamo il terreno mancare sotto di noi con i piedi in bilico sul baratro e siamo terrorizzati dalla paura di cadervi dentro. In quel tragico momento, annaspando con le braccia nell’aria in cerca di un appiglio, inevitabilmente vi cadiamo dentro urlando con tutta la voce che possediamo, un urlo di disperazione ma allo stesso tempo di liberazione per essere coscienti che il nostro incubo sta per finire. O forse non avrà mai fine!