Domus Idee - Mileto

Confini di Diocesi e Provincia


   La proposta è destinata indubbiamente a far discutere.    E' stata lanciata alcuni giorni fa da Giuseppe Calzone, responsabile alla cultura della Pro loco, diretta da Francesco Ciccone. Calzone ha auspicato l'uniformità dei confini di diocesi e provincia e ha ricordato come «7 comuni della provincia con 10 parrocchie sono sotto la giurisdizione della diocesi di Catanzaro-Squillace invece che di Mileto-Nicotera-Tropea». Una situazione che «crea disagio negli abitanti che si rivolgono alle istituzioni civili vibonesi per ogni aspetto della vita (politico-sociale, civile, economico e culturale), mentre per le pratiche ecclesiastiche dipendono da Catanzaro».    Il dirigente della Pro loco ha precisato come «alla fine degli anni settanta venne ridimensionata la diocesi di Mileto e le sue parrocchie in provincia di Reggio Calabria furono aggregate alla diocesi di Oppido-Palmi per far coincidere i confini delle diocesi con quelli delle province». L’operazione in questione però «non venne condotta per i comuni delle Serre, presumibilmente per le resistenze della provincia di Catanzaro e della diocesi di Catanzaro-Squillace non disposte a rinunciare alla giurisdizione su un luogo di culto importante come la Certosa di Serra». Ma ciò per Calzone «crea problemi pratici come la necessità dei fedeli e dei parroci di rivolgersi ad entrambi i vescovi per le celebrazioni religiose e per pratiche ecclesiastiche».    Secondo il dirigente della Pro loco «occorrerebbe rivedere i confini delle due diocesi: in passato si è fatto per Nardodipace, Fabrizia e Mongiana che sono passati dalla diocesi di Locri a quella di Squillace, bisognerebbe fare uno sforzo ulteriore rispettando il principio di autodeterminazione delle popolazioni interessate». Quindi «si tratta di riaprire il dibattito per far sì che le popolazioni dei comuni interessati, circa 15.000 abitanti (Serra San Bruno, Spadola, Simbario, Brognaturo, Mongiana, Fabrizia e Nardodipace), si sentano figli d'una chiesa sola». Calzone ha rimarcato che «la Certosa di Serra sorse con una donazione fatta a Brunone di Colonia da Ruggero il normanno nel 1081; nello stesso anno per volontà del conte e di papa Gregorio VII fu fondata la diocesi di Mileto, la prima di rito latino nel Mezzogiorno. Questi due personaggi  - ha aggiunto - furono legati da amicizia con frequenti incontri del santo con il conte a Mileto, dove giungeva passando per Sorianello, Soriano e Francica e qui, il 22 giugno del 1101, San Bruno vide esalare l’ultimo respiro al  conte lasciando a sua volta la vita terrena nell’ottobre dello stesso anno».    In virtù di ciò, Calzone ha auspicato «la modifica delle circoscrizioni ecclesiastiche per renderle uniformi all’assetto amministrativo provinciale» cosa che «non è una mera questione di prestigio di una chiesa sull’altra, ma serve a rendere più pieno il concetto di appartenenza della comunità serrese alla comunità provinciale di Vibo destinata a proiettarsi nel futuro con scelte culturali, politiche, economiche e sociali che non possono prescindere dalla spiritualità di uomini e donne che in essa vivono».