Dopo le aspre critiche rivoltegli dal segretario cittadino del Pdm, Gaetano Gabriele, e dal presidente del Consiglio provinciale, Vincenzo Stagno, (leggi qui), il sindaco Rocco Condoleo ha voluto rispondere in prima persona sul cosiddetto "Caso Labate" (leggi qui) affidandosi alle pagine del "Quotidiano della Calabria". Nel corso dell'ultimo consiglio comunale (leggi qui e qui) Condoleo aveva annunciato la revoca della delega ai lavori pubblici a Giuseppe Labate (leggi qui), all’indomani della sua adesione al Pdm (leggi qui), oggi il sindaco di Mileto ha voluto dire la sua soprattutto per «smorzare la polemica» ma anche per «ripristinare la verità». Condoleo ha contestato l’atteggiamento del Pdm: «Fermo restando il massimo rispetto per i rappresentanti principali del partito il presidente della Regione Agazio Loiero e il presidente della Provincia, Ottavio Bruni, a livello locale mi pare che l'azione del partito stia scadendo». Per il sindaco «è ora di smetterla con questo sciacallaggio politico, questo modo di interpretare la politica solo con opportunismi del momento, la politica è una cosa seria e non può andare avanti a colpi di sensazionalismi e furbizie». La scelta di Labate è stata «del tutto inaspettata» e «incomprensibile», tanto che «ho potuto apprendere di una decisione così importante presa da un assessore della mia giunta solo dalla stampa, senza che nulla mi potesse mai far pensare che ciò potesse avvenire». Il primo cittadino definisce il “caso Labate” “un’anomalia” nel panorama politico cittadino perché «esistono due liste civiche e, anche se non formalmente, tutti erano a conoscenza che c’erano partiti politici che sostenevano l’una e partiti che sostenevano l’altra, in quell’occasione il Pdm l’abbiamo avuto come oppositore con un programma politico diverso dal nostro». L'anomalia per il sindaco sta nel fatto che «in consiglio comunale, l’unico consigliere eletto del Pdm (Francesco Tulino) è di opposizione, né il Pdm è mai venuto a chiedere un dialogo per cercare di costruire qualcosa insieme al Comune», quindi, «l’anomalia in questo caso è il Pdm, non siamo certo noi». Inoltre, sulla vicenda dell’accordo di programma con la Provinca per la sistemazione di alcune vie del territorio comunale ha precisato che «io, rappresentante legale dell’ente, non ne sapevo nulla ne sono venuto a conoscenza solo in consiglio scoprendo anche che erano già state decise le strade da sistemare, tra l’altro in questo caso che accordo di programma è se già tutto è stato programmato?». Insomma per Condoleo «non è questa la politica di cui ha bisogno il territorio». Sulla questione del vicesindaco (leggi ancora qui) Condoleo ha aggiunto che «la questione non trova riscontro in nessuna regola, l’hanno fatta loro questa regola? Alla gente – ha proseguito - non interessa se il vicesindaco è di Paravati, Comparni o San Giovanni ma interessa il buon governo a cui dobbiamo tendere tutti attraverso programmi seri». Per il sindaco «serve un salto di serietà, servono persone serie che occupano dei posti di responsabilità ed esplicano con altrettanta serietà la loro funzione, la gente ha la coscienza per poter giudicare non c’è bisogno di proclami sui giornali» del resto «i consensi non si possono chiudere in un recinto pensando di poterli gestire a piacere ma sono frutto di un giudizio di coscienza dell’uomo». Quindi «contro Labate non ho nulla se non stima incondizionata come uomo, non condivido questo suo passaggio politico inaspettato, improvviso e irriguardoso quanto meno mi avrebbe potuto informare. Quando si forma un esecutivo ci sono degli equilibri, se interviene qualcosa che sposta questi equilibri, allora tutto va rivisto». In chiusura, per Condoleo «questo atteggiamento del Pdm locale è una truffa che si voleva attuare e che è stata sventata, una truffa irriguardosa nei confronti della città attuata strumentalizzando la buona fede di un ottimo consigliere comunale e un ottimo assessore fin quando lo è stato».
Condoleo replica sul "caso Labate"
Dopo le aspre critiche rivoltegli dal segretario cittadino del Pdm, Gaetano Gabriele, e dal presidente del Consiglio provinciale, Vincenzo Stagno, (leggi qui), il sindaco Rocco Condoleo ha voluto rispondere in prima persona sul cosiddetto "Caso Labate" (leggi qui) affidandosi alle pagine del "Quotidiano della Calabria". Nel corso dell'ultimo consiglio comunale (leggi qui e qui) Condoleo aveva annunciato la revoca della delega ai lavori pubblici a Giuseppe Labate (leggi qui), all’indomani della sua adesione al Pdm (leggi qui), oggi il sindaco di Mileto ha voluto dire la sua soprattutto per «smorzare la polemica» ma anche per «ripristinare la verità». Condoleo ha contestato l’atteggiamento del Pdm: «Fermo restando il massimo rispetto per i rappresentanti principali del partito il presidente della Regione Agazio Loiero e il presidente della Provincia, Ottavio Bruni, a livello locale mi pare che l'azione del partito stia scadendo». Per il sindaco «è ora di smetterla con questo sciacallaggio politico, questo modo di interpretare la politica solo con opportunismi del momento, la politica è una cosa seria e non può andare avanti a colpi di sensazionalismi e furbizie». La scelta di Labate è stata «del tutto inaspettata» e «incomprensibile», tanto che «ho potuto apprendere di una decisione così importante presa da un assessore della mia giunta solo dalla stampa, senza che nulla mi potesse mai far pensare che ciò potesse avvenire». Il primo cittadino definisce il “caso Labate” “un’anomalia” nel panorama politico cittadino perché «esistono due liste civiche e, anche se non formalmente, tutti erano a conoscenza che c’erano partiti politici che sostenevano l’una e partiti che sostenevano l’altra, in quell’occasione il Pdm l’abbiamo avuto come oppositore con un programma politico diverso dal nostro». L'anomalia per il sindaco sta nel fatto che «in consiglio comunale, l’unico consigliere eletto del Pdm (Francesco Tulino) è di opposizione, né il Pdm è mai venuto a chiedere un dialogo per cercare di costruire qualcosa insieme al Comune», quindi, «l’anomalia in questo caso è il Pdm, non siamo certo noi». Inoltre, sulla vicenda dell’accordo di programma con la Provinca per la sistemazione di alcune vie del territorio comunale ha precisato che «io, rappresentante legale dell’ente, non ne sapevo nulla ne sono venuto a conoscenza solo in consiglio scoprendo anche che erano già state decise le strade da sistemare, tra l’altro in questo caso che accordo di programma è se già tutto è stato programmato?». Insomma per Condoleo «non è questa la politica di cui ha bisogno il territorio». Sulla questione del vicesindaco (leggi ancora qui) Condoleo ha aggiunto che «la questione non trova riscontro in nessuna regola, l’hanno fatta loro questa regola? Alla gente – ha proseguito - non interessa se il vicesindaco è di Paravati, Comparni o San Giovanni ma interessa il buon governo a cui dobbiamo tendere tutti attraverso programmi seri». Per il sindaco «serve un salto di serietà, servono persone serie che occupano dei posti di responsabilità ed esplicano con altrettanta serietà la loro funzione, la gente ha la coscienza per poter giudicare non c’è bisogno di proclami sui giornali» del resto «i consensi non si possono chiudere in un recinto pensando di poterli gestire a piacere ma sono frutto di un giudizio di coscienza dell’uomo». Quindi «contro Labate non ho nulla se non stima incondizionata come uomo, non condivido questo suo passaggio politico inaspettato, improvviso e irriguardoso quanto meno mi avrebbe potuto informare. Quando si forma un esecutivo ci sono degli equilibri, se interviene qualcosa che sposta questi equilibri, allora tutto va rivisto». In chiusura, per Condoleo «questo atteggiamento del Pdm locale è una truffa che si voleva attuare e che è stata sventata, una truffa irriguardosa nei confronti della città attuata strumentalizzando la buona fede di un ottimo consigliere comunale e un ottimo assessore fin quando lo è stato».