Domus Idee - Mileto

No alla mostra sulla battaglia di Mileto


   La mostra “L’albero della libertà. Alle origini della modernizzazione nel vibonese” corre il rischio di non essere realizzata a Mileto. L’iniziativa rientra nelle manifestazioni dirette a ricordare il bicentenario della battaglia di Mileto allestite dalla Pro loco in collaborazione con Sistema bibliotecario vibonese, amministrazione provinciale e comuni coinvolti nell’evento bellico del 28 maggio 1807. La mostra con tutta probabilità verrà realizzata presso il museo diocesano di arte sacra di Tropea.   A lanciare l’allarme è il responsabile alle iniziative culturali del sodalizio, Giuseppe Calzone, delegato al progetto sulla Battaglia di Mileto, che ha annunciato che al momento (ci si augura che la decisione venga rivista) la Soprintendenza ai Beni Culturali di Cosenza ha negato l’autorizzazione a svolgere la mostra (prevista per il prossimo autunno) nei locali del Museo statale di Mileto. «Il rifiuto desta sorpresa - ha affermato Calzone - perchè la Soprintendenza ha motivato la non conformità agli standard previsti per un’esposizione in ambienti museali dello Stato dei materiali da esporre, ma questo “vizio” si sarebbe potuto correggere predisponendo l’elenco di comune accordo con i curatori del Sbv». Inoltre, «sia il Soprintendente, Salvatore Abita, che la direttrice del museo, Rosanna Caputo, fanno parte del Comitato scientifico per la commemorazione del bicentenario della battaglia di Mileto». Cosa che rende incomprensibile la scelta di negare l’autorizzazione all’esposizione visto che si tratta di una iniziativa che coinvolge direttamente le due istituzioni e che sia da parte della Pro loco che da parte del Sistema bibliotecario vibonese diversi sono stati i contatti sia con la Caputo che con Abita. Il rappresentante del sodalizio miletese ha aggiunto che «il compito istituzionale delle Soprintendenze, coordinate dal Direttore regionale dei Beni culturali Ceccarelli di Catanzaro, è tutelare, promuovere e valorizzare il patrimonio culturale, storico ed etnoantropologico, il paesaggio e la cultura anche con accordi da stipulare con enti e associazioni locali, nonché privati e non vi è dubbio che questo rifiuto di organizzare la mostra nel Museo statale di Mileto vada contro lo spirito della legge». La mostra è un’iniziativa progettata da componenti del Comitato scientifico insediato presso la Prefettura di Vibo Valentia per le celebrazioni del bicentenario di Garibaldi e prevede l'esposizione di documenti, dipinti, collezioni private, cimeli e armi prodotte nella fabbrica di Mongiana. Reperti «rari e in alcuni casi mai esposti al pubblico». In virtù di ciò, «si sono evidenziate “incomprensioni” tra i soggetti che avrebbero dovuto cooperare nell’interesse della cultura per organizzare al meglio la mostra senza disdegnare il contributo di soggetti esterni alla burocrazia dei Beni culturali. Questo atteggiamento negativo - ha aggiunto - è espressione di una concezione superata dell’istituzione museale» che «non deve arroccarsi dietro veri o supposti criteri di esasperata scientificità, ma deve colloquiare con il contesto socioculturale nel quale si trova ed essere aperta alle istanze del territorio».   In conclusione, comunque, l’esponente della Pro loco ha garantito che «la mostra, per fortuna, si terrà nel museo diocesano di Tropea, sede prestigiosa oltre che adeguata all’iniziativa, ma sarebbe stato più corretto che si fosse tenuta a Mileto ove era stata ideata nell’ambito della commemorazione della Battaglia del 28 maggio 1807». Una conclusione che rappresenta un'occasione persa per poter valorizzare anche le ricchezze contenute nelle suggestive stanze del Museo statale.