Domus Idee - Mileto

Il sindaco Condoleo: "Governeremo per 5 anni"


   Come prevedibile il risultato del voto alle primarie per il Partito democratico ha dato il via alle polemiche... oltre a quelle provenienti dal centrodestra (leggi qui) con un Giancarlo Catanea (An) che ha aspramente criticato l'aver concesso la sede del comune da attrezzare come seggio elettorale, non sono mancate le polemiche interne al partito. Ad accendere la miccia sulla stampa con una dichiarazione data in esclusiva al Quotidiano della Calabria è stato il sindaco di Mileto, Rocco Condoleo, il quale commentando i risultati ha attaccato i suoi nuovi compagni di partito. «E’ stata stravolta la natura di queste consultazioni, non si trattava di elezioni ma di un confronto fra identità che dovranno fondersi per dare vita ad un grande partito, io avevo la mia identità, gli altri la loro. Io le ho interpretate nella maniera più autentica nel senso che ognuno chiedeva alle persone vicine di sostenere la propria identità senza accanirsi chiedendo voti porta a porta, non pensavo fosse una fiera del bestiame dove ognuno portava i propri capi né tanto meno che fosse stata personalizzata, mia moglie ha dato solo la propria disponibilità a rappresentare la nostra città e questa identità che fa parte del cattolicesimo democratico e del riformismo europeo». Condoleo all’indomani delle primarie del Partito democratico, si è detto comunque soddisfatto dei risultati del voto. Ma analizzando i risultati ottenuti dalle liste che hanno partecipato alla competizione (leggi qui), ha denunciato con decisione che «c’è stato un vero e proprio voto di scambio palese fra alcune liste e risultati anomali come le 150 schede bianche. A Mileto la lista di Paolo Barbieri prende 100 voti con un candidato locale al regionale e al nazionale ne prende oltre 300, mentre per i Democratici riformisti accade esattamente il contrario, mi pare chiaro che c’è stato un accordo perché fa specie che un elettore possa cambiare in dieci secondi opinione e su una scheda esprimere un giudizio a favore di una identità e sull’altra esprimerne un altro, quindi, il voto non è stato  in piena libertà ma trasversale e con il trasversalismo non si costruisce la nuova Calabria ma si torna a quel modo di fare politica che ha distrutto la nostra terra. Rinnovamento non ce n’è, bisogna prenderne atto».    Condoleo ha rimarcato che si è trattato di un confronto di identità e non di una competizione di natura politica aggiungendo che alla fine «ha vinto la Provincia, l’identità dei contributi, degli incarichi e dei co.co.co.» (leggi qui). Ma  il sindaco ha, altresì, aggiunto di non sentirsi affatto sconfitto defininendo il presunto scambio di voti «una cosa di una gravità estrema di cui dovrebbe interessarsi non il Pd ma l’autorità giudiziaria, a Mileto la situazione è degenerata, dobbiamo essere tutti uniti in un’unica grande casa non c'è chi ha vinto e chi ha perso ma abbiamo vinto tutti che stiamo dando vita ad un nuovo grande soggetto politico». Il problema per il primo cittadino è che «Mileto ha pensato che queste elezioni potessero essere una forma di scontro per dimostrare che questa maggioranza comunale non ha più il consenso, ma non è assolutamente così. Questa maggioranza - ha ribadito - ha il consenso delle persone per bene, consenso serio, sentito e non comprato ma spontaneo della gente. Il consenso della maggioranza dei cittadini e governerà per 5 anni». Detto ciò, la priorità per Condoleo, a questo punto, diventa «lavorare per costruire la democrazia in questo paese. La dittatura per mantenersi in vita uccide, la nostra democrazia, invece, muore per suicidio quando non vengono rispettate le regole ed quello che sta accadendo a Mileto dove la democrazia si sta suicidando».   Condoleo ha inoltre aggiunto che «l’obiettivo sono io che attiro l’odio di un gruppo di faccendieri che hanno cambiato partito 10 volte negli ultimi 6 mesi e vedono in me un ostacolo al loro cammino, ma la politica si fa con i contenuti non con i numeri, perché i numeri in un territorio come il nostro sono facili a tirare fuori soprattutto quando si fanno promesse e si gioca sulla disperazione della gente. Quello che è accaduto - ha proseguito - ha compattato la maggioranza, ogni componente del nostro gruppo ha avuto uno scatto d’orgoglio che ci ha avvicinato vogliosi più di prima di andare avanti e portare a termine il programma. Anzi la maggioranza è indignata per questo atteggiamento che dimostra che non c’è amore per questa città ma solo voglia di distruggere e non costruire». In chiusura ha rimarcato che «Mileto deve lavorare per recuperare la propria dignità che svenduta secondo un concetto non etico ma economico e i cittadini devono rendersene conto e isolare questi soggetti che hanno solo usato questo territorio, noi - ha concluso - lavoreremo in questo senso».