Rientro a casa. Al solito mi attendono le otto rampe di scale. Sento un vociare lassù, mentre inizio i gradini.Al secondo piano mi rendo conto che trattasi dei due dei tre meno amabili vicini di casa. D'altronde era giornata.Uno è il CorvaccioUbriaco. Che ha sto muso grifagno con naso e gote perennemente rossi. Da timidezza conclamata ed esagerata. Cinquant'anni e non riesce a spiaccicare un miserrimo buongiorno. Chiunque veda in avvicinamento, egli fa contromosse tattiche esilaranti, dal precipitarsi sull'altro marciapiede della via più trafficata del paesiello nell'ora di punta, al fingere di allacciarsi le infradito. Le uniche persone con cui si rapporta sono la zia centenaria, la moglie e le figliole, simpatiche come un imprevisto tuffo nelle ortiche in costume adamitico. Ma, cosa ben più grave, venera mio padre, incomprensibilmente, drammaticamente, comicamente. L'altro è il Pastina. Ovverosia l'uomo più noioso e molesto dell'intero quartiere. Parla per ovvietà, frasi fatte, melensità fasulle e snervanti, puntiglioso su qualsiasi cosa, in particolare su quelle dove son tutti d'accordo, e lui, chiaro, no. Impantanato nella sua tristerrima esistenza, sciapo come una pastina senza formaggio grattugiato, è ritenuto grande procacciatore di sfiga quando non ti saluta con la formula comprendente sorriso, battuta sul tempo, sul proprio e l'altrui abbigliamento e l'augurio di un fantastico proseguimento di giornata.Ebbene, sti due figuri, erano appostati al terzo piano. Appena spunta il mio capino dalla rampa di scale, il Pasti mi saluta al grido di Uh si parlava della famiglia Brown ed eccone qui una fiera componente! L'altro guarda i residui di una zanzara spiaccicati sul muro dall'estate scorsa, ritinto due mesi fà. Sorrido, saluto, faccio per riprendere la scalata. Vengo fermata. Scusa, neh, ma tuo padre è su, per caso? Ora, caro Pastina, tu dimmi come faccio, io che esco alle 8 di mattina, e rientro ora che son le 19, a sapere se mio padre è a casa. Dimmi, ordunque, cosa ti costava risparmiare due secondi di fiato per farti un dieci scalini dieci e suonare il campanello di casa Brown? E non l'ho detto solo perchè non avevo fiato.
condOmini
Rientro a casa. Al solito mi attendono le otto rampe di scale. Sento un vociare lassù, mentre inizio i gradini.Al secondo piano mi rendo conto che trattasi dei due dei tre meno amabili vicini di casa. D'altronde era giornata.Uno è il CorvaccioUbriaco. Che ha sto muso grifagno con naso e gote perennemente rossi. Da timidezza conclamata ed esagerata. Cinquant'anni e non riesce a spiaccicare un miserrimo buongiorno. Chiunque veda in avvicinamento, egli fa contromosse tattiche esilaranti, dal precipitarsi sull'altro marciapiede della via più trafficata del paesiello nell'ora di punta, al fingere di allacciarsi le infradito. Le uniche persone con cui si rapporta sono la zia centenaria, la moglie e le figliole, simpatiche come un imprevisto tuffo nelle ortiche in costume adamitico. Ma, cosa ben più grave, venera mio padre, incomprensibilmente, drammaticamente, comicamente. L'altro è il Pastina. Ovverosia l'uomo più noioso e molesto dell'intero quartiere. Parla per ovvietà, frasi fatte, melensità fasulle e snervanti, puntiglioso su qualsiasi cosa, in particolare su quelle dove son tutti d'accordo, e lui, chiaro, no. Impantanato nella sua tristerrima esistenza, sciapo come una pastina senza formaggio grattugiato, è ritenuto grande procacciatore di sfiga quando non ti saluta con la formula comprendente sorriso, battuta sul tempo, sul proprio e l'altrui abbigliamento e l'augurio di un fantastico proseguimento di giornata.Ebbene, sti due figuri, erano appostati al terzo piano. Appena spunta il mio capino dalla rampa di scale, il Pasti mi saluta al grido di Uh si parlava della famiglia Brown ed eccone qui una fiera componente! L'altro guarda i residui di una zanzara spiaccicati sul muro dall'estate scorsa, ritinto due mesi fà. Sorrido, saluto, faccio per riprendere la scalata. Vengo fermata. Scusa, neh, ma tuo padre è su, per caso? Ora, caro Pastina, tu dimmi come faccio, io che esco alle 8 di mattina, e rientro ora che son le 19, a sapere se mio padre è a casa. Dimmi, ordunque, cosa ti costava risparmiare due secondi di fiato per farti un dieci scalini dieci e suonare il campanello di casa Brown? E non l'ho detto solo perchè non avevo fiato.