MillePiedi

Capitolo terzo.


Basso o chitarra.
Scritto da Donna Ombra- Ti capita spesso di baciare uomini di cui non sai nulla? ? - In effetti sei il secondo uomo che bacio in tutta la mia vita...E´ un periodo strano... -   Rispose Valentina arrossendo. - Allora racconta ? rispose Davide incuriosito. - Non c´è nulla di particolare, la solita storia da feuilleton, famiglia modesta,  orfana di padre, madre costretta a fare dei lavori umili per mantenere me e mio fratello, due amori che ho dall´infanzia: Marco e la pittura. L´ho conosciuto all´asilo aveva una scatola di latta piatta piena di pastelli nuovi di zecca con una marca esotica, si chiamava Caran D´Ache, il coperchio era bianco con la foto di una montagna innevata.... ? L´espressione sognante della ragazza si tramutò in una risata isterica ? Eh si, capisci? Devo essermi innamorata di lui per le sue matite colorate, come una donna sciocca può innamorarsi di un uomo per la sua macchina sportiva...Comunque non avevo mai visto tanti rossi, tanti verdi diversi, non avevo mai visto la neve e mi sembrò un ragazzino davvero speciale...Da allora non ci siamo pià lasciati, finora. E´ andata bene finchè non ho passato l´esame all´accademia...Sai ...per lui avere la fidanzata pittrice significava stencil gratuiti sulle mura di casa e nella stanza dei bambini... o un hobby da casalinga, al posto del ricamo a punto croce ....La mia è una passione...Lui ha smesso di capirmi, ha smesso di amarmi, la sua necessità primaria adesso è quella di insultarmi e se potesse mettermi un lazo al collo come i cow fanno con le vacche, lo farebbe. La prima volta che ha visto un mio schizzo di uomo nudo mi ha dato un ceffone da farmi rigirare la testa e mi ha strappato il cartone..Era così bello...Adoro dipingere corpi, sono sempre così diversi....Guarda te, per esempio...Hai questi occhi così allungati...Gli zigomi così sfacciati...Sempri un guerriero ecco.... ? Valentina aveva preso il blocco che teneva sempre con se ed il suo mozzicone di matita ed aveva cominciato a tracciare quello che lei vedeva del ragazzo.   Davide si rese conto che in un attimo la ragazza confusa e triste si era trasformata in una pittrice, la luce negli occhi era quella del fuoco sacro che aveva lui quando suonava il basso, quella sicurezza interiore che raggiungi solo quando sai chi sei davvero, perché solo allora sei disposto a combattere per ciò in cui credi, e mentre pensava questo si rese conto che decidere di suonare il basso era in fondo un´ammissione del suo limite, non aveva mai pensato di poter brillare con gli acuti di una chitarra, il basso era necessario e rassicurante, forse non era diverso in fondo da questo Marco che aveva le matite e non voleva usarle, non sarebbe mai stato un solista, lui era il rumore di sottofondo di una città che si risveglia, il rumore delle fronde degli alberi in un pomeriggio d´estate, Valentina invece era il frinio delirante delle cicale, e mentre così pensava vide la sua anima nuda spalmata su un foglio, come Narciso riflesso nella fonte e lacrime di commozione bagnarono i suoi occhi ombrosi.    Prossimo blogger in via di definizione.