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Il Rumore della Pioggia.


          È un rumore che sa di solitudine,quello delle gocce contro un vetro.Sà di poesie leggere e di fiori smossi da una brezza sottile.Pare danzino.Scivolando, tracciano linee, ognuna diversa.Come le ore.Come gli uomini.Io non posso farne a meno, di ammirarle mentre si commuovono contro il mio vetro.Non ne posso fare a meno. Vi è un ritmo incessante nel sentire la fretta che rende veloci i passi.Si ha paura di bagnarsi.Non tutti.Si ha timore di esser sorpresi a prender l’acqua pensando forse qualcuno ci paragonerà a dei bambini.Mio Dio,magari.Magari lo fossi, un bambino che gioca e sorride. Lede le giornate muovendo macchinine colorate e felici.Magari lo fossi ancora, felice.Prendere in mano un piccolo aereo e volare con lui al di là di un cortile, fino al campo dove il sole finisce.E correre in cerca di nulla, nel piacere che si prova per il solo farlo.Perchè niente sa donare più sollievo,di un gesto semplice.Come correre.Niente sa renderti felice, come essere libero di farlo.E voli assieme al vento ed un cane, abbaiando  felici, l’un l’altro.Mio Dio, quanti giardini ho percorso.Quanti gradini .Quanti fiumi, quante stelle, quante piogge e quante rondini mi hanno accompagnato.Di quanto amore alla fine ho goduto, da riempirne un sacco.Da tener geloso, tutto qui, nel mio interno burbero. È un rumore che in fondo, assomiglia ad una poesia.Quella dolce,sussurrata leggera al mio orecchio, appena prima che prendessi sonno,da mia madre.Ed io tornavo a sognare così, di correre felice.