Creato da ellybuji il 20/06/2008

superelly

blog di una mina vagante

 

 

MOMENTO C'E' POSTA PER TE....... :)

Post n°39 pubblicato il 08 Ottobre 2008 da ellybuji
 
Tag: Io
Foto di ellybuji

Ne ho combinata un’altra delle mie: mi sono scordata del compleanno di mia mamma…
Ebbene sì, renderlo pubblico non mi fa molto onore, lo so, però è una sorta di auto-punizione che voglio infliggermi..
Non so come sia potuto succedere, non c’ho proprio pensato, nemmeno i giorni precedenti: sì, lo confesso, me ne sono completamente dimenticata!
La scena più brutta, poi, è stata quando lei mi ha detto “Non sai neanche che giorno è oggi” ed il mio viso si è fatto dapprima paonazzo, poi verde, giallo, rosso ed infine bianco: sono rimasta, per la prima volta in vita mia, senza parole!!!
Una vergogna terribile, ancora peggio di quando uno fa la pipì a letto a 6 anni o di quando una ragazzina con l’apparecchio per i denti bacia per la prima volta un ragazzino anche lui dotato di apparecchio ed entrambi rimangono incastrati: avrei voluto sparire, sotterrarmi, smaterializzarmi…
E invece mi è toccato ammettere candidamente “Hai ragione, mamma, mi sono completamente dimenticata, scusa!!!”.
Non ho nemmeno pensato di fare l’indiana e dirle, sfoderando uno dei miei migliori sorrisi: “Ma cosa dici? Certo che lo so, auguri!” e riciclare una crema per il corpo che avevo appena comprato da Bottega Verde come regalo per lei, non c’ho pensato, ed in ogni caso non ce l’avrei fatta, non avrei avuto il coraggio.
Mia mamma mi avrebbe sgamato subito, mi conosce troppo bene, non posso mentire con lei!!
Poi ho rimediato, in modo molto carino, e mia madre mi ha detto di non preoccuparmi perché “non sono queste le cose importanti”, “io non mi sono offesa”, “non è successo niente di grave” ecc ecc ma io mi sono messa nei suoi panni e ho pensato che, al suo posto, ci sarei rimasta davvero male…
Per fortuna che è una persona molto concreta, pragmatica, una che non bada a queste ricorrenze…
Di solito mi lamento di questo suo aspetto caratteriale, della sua freddezza, della sua mancanza di dolcezza, ma in questo caso ho visto l’altra faccia della medaglia, e ho capito delle cose…
Ho capito che le mamme, soprattutto la mia, sono creature extraterresti: lavorano, cucinano, stirano, si occupano della casa, pensano ai figli, al marito, alla spesa, alle bollette, al pranzo della Domenica, a farti trovare il tuo jeans preferito lavato e stirato, a curarti quando sei malata, ad ascoltarti quando sei incazzata, a rimproverarti quando ce n’è bisogno e a lodarti quando te lo meriti…
E’ un lavoro duro ed ingrato perché troppo spesso noi figlie abbiamo altre mille cose da fare, altri appuntamenti, altri impegni, la maggior parte delle volte decisamente rinunciabili, ma che per noi diventano importanti, dopotutto si sa, ogni età ha le sue priorità; e così tutto passa in secondo piano, le cose più importanti si rimandano, le persone più care vengono date per scontate, le parole che dovresti dire non escono nemmeno dalla bocca, ma lei, la mamma, è sempre lì, è stanca, magari è nervosa, vorrebbe solo riposare, ha cento cose da fare, ma nonostante questo ti accudisce, ti chiama, ti pensa, e tra queste cento cose trova sempre il tempo per te.
Proprio quando pensi che si sia per un attimo dimenticata di te ecco che arriva un segnale, un piccolo gesto che ti fa capire che ti sei sbagliata: il tuo piatto preferito pronto in tavola, il tuo cassetto che si era rotto aggiustato, il libro che volevi lì in bella vista sul comodino.
E allora pensi che sì, forse non è molto affettuosa, forse non è la mamma moderna, non è la Lorelai Gilmore di “Una mamma per amica” (per fortuna, aggiungo io) ,forse non ti riempie di baci e di complimenti come fanno altre madri, forse non si veste alla moda e non è molto loquace però è lì che veglia su di te, come un angelo senza ali, è lì a proteggerti, come un animale con i suoi cuccioli, è speciale, è tua, e tu sei la sua bimba, un po’ cresciutella e fidanzata forse, ma sempre la sua bimba.
E poi è lei, e a te questo basta.

 
 
 

PALABRAS

Post n°38 pubblicato il 30 Settembre 2008 da ellybuji
 
Tag: Vita
Foto di ellybuji

C’è una cosa che mi ha sempre fatto uno strano effetto: dalle mie parti si usa chiedere ad una ragazza quando esce: “Esci col moroso o da sola?”, per dire: “Esci col moroso o con le amiche?”.

Io non lo so, sarò paranoica, esagerata, maniaca del corretto utilizzo delle parole, ma non capisco il perché, me lo chiedo da molto tempo e la risposta che mi sono data, più o meno assurda, è che è un’espressione linguistica che si basa su una concezione maschilistica della vita.

Sì, proprio così: ora, premettendo che da sola come un cane non esco, non l’ho mai fatto e tra l’altro non lo fa nessuna, a meno che non sia per portare a spasso il cane (che poi allora perché si dice sola come un cane??? Boh!!!) o andare dalla parrucchiera (alcune non fanno nemmeno quello da sole), e specialmente se mi vedi uscire tutta truccata, con la camicetta nuova, i jeans a sigaretta e i sandali gioiello diciamo che dovresti capire che non sto andando esattamente a fare la spesa da sola o dal fornaio sotto casa, insomma, perché mi fai la fatidica domanda?

Vi chiederete: cosa succede? Succede che quando tua nonna ti chiede per la trecentesima volta nella tua vita: “Esci col moroso o da sola?”, quando sa che non lo fai mai e le hai risposto altre 300 volte “Da sola non esco, lo sai” ti innervosisci un pelino…
Poi quando 3 o 4 persone ti chiedono “Sei andata in vacanza?” e tu rispondi: “Sì, sono stata a Rodi” e loro ribattono: “Col moroso o da sola?” il nervoso lascia il posto alla rassegnazione…

Ora, mia nonna posso anche capirla perché ha una certa età e questa può e deve essere considerata una banalità, una storpiatura linguistica, ma credo che sia anche dalle piccole cose che si capisce come ragionano o meglio Sragionano le persone…

Le parole vanno utilizzate correttamente, in modo appropriato, ce ne sono milioni proprio per non sbagliarsi!!! Perché da sola? Cosa vuol dire? Che io senza lui non sono niente?? Che le amiche forse non vengono annoverate nella categoria delle “persone”? Mah…
Sembra quasi che sia una vergogna avere il moroso ma uscire con un’amica…

E non lo dice o lo pensa solo mia nonna che ha 77 anni, ma anche tante persone giovani e si penserebbe in gamba…
E’ il male del vivere in provincia: purtroppo tanti non capiscono che una persona è una persona indipendentemente dal fatto che abbia il ragazzo o meno: io sono io, Elisa, e anche se sono fidanzata conservo una mia identità, le mie idee, le mie passioni, le mie amicizie e il mio modo di concepire la vita, e non esiste niente e nessuno che possa farmi rinunciare a me stessa, a quello in cui credo, per cui esisto. Molte ragazze invece non hanno una propria personalità e si annullano, seguono l’uomo ovunque vada, anche al cesso, escono solo con lui, parlano dicendo le sua frasi e alla domanda: “Cosa facciamo?” rispondono “Quello che vuoi tu, amore”, “Sì, ma cosa preferisci?” “Per me è uguale”
Aiuto, non c’è nulla di più ammosciaopalle!

E’ come in quella pubblicità che trasmettono ultimamente in tv, quella della bambina che gioca a fare l’adulta, con i vestiti e le scarpe della mamma, e si lamenta del marito che la trascura perché guarda la partita e non la calcola, non la nota, bla bla bla, poi, ad un tratto, ha il lampo di genio: comincia a cucinare le lasagne con le sottilette e… magia, il marito la guarda e le sorride anche; la bimba, allora, tutta contenta, si tiene l’uomo e le annesse lasagne.
Ah beh allora!!!

Ma porca paletta, che cavolo insegniamo a queste bambine? Che l’uomo si conquista così? E poi che uomini sono questi? Me lo dovrei anche voler tenere uno così??? Ma per piacere, se vogliono una cuoca che vadano al ristorante, e se l’uomo si prende per la gola lo prendo anche io, sì, ma con 2 mani intorno alla gola!

Come quegli uomini che lasciano le mogli in casa e vanno al bar tutte le sere con gli amici, quelli che stanno con lei fino a mezzanotte e poi vanno a ballare o a giocare a poker fino alle 4, no, no, mi dispiace, non fanno per me, e non dovrebbero fare per nessuna, a meno che non ci si consideri meno di una pezza da piedi. E’ come quelle donne che aspettano di sapere cosa fa il moroso per decidere se stare con lui o ripiegare uscendo con l’amica, quelle che escono solo con gli amici di lui e si ritrovano a parlare tutta la sera con le morose degli altri (che nel 90% dei casi manco conoscono bene e sono pure noiosissime) sedute sul divano a parlare di bimbi, pappe e pannolini mentre gli uomini sono in sala che se la spassano a giocare alla playstation, a bere birra e danno il via al rutto libero…
Mamma mia che brutta immagine! Quelle sì che escono da sole anche se sono con il moroso! Piuttosto di finire così rimango zitella!!!

Preciso che mia madre e mio padre non sono così, perciò non credete che io sia rimasta traumatizzata nell’infanzia da un modello genitoriale sbagliato, sono proprio io che sono una rompicoglioni, femminista e pignola, che crede nel valore di ogni persona, che pensa che tutti siamo uguali e che non smette mai di sperare che la gente apra gli occhi e cominci a capire che certi modelli di comportamento sono sbagliati, offensivi e riduttivi, a partire anche dalle parole…
Le parole sono importantissime, sono il veicolo delle idee che trovano in esse il modo per diffondersi..
La parola ha potere creativo, può formare opinioni, può influenzarle, in una direzione o in un’altra. Basti pensare che c’è una vera e propria “branca” della filosofia, l’ermeneutica che si basa sull’analisi della parola ( = termine che indica l’arte di interpretare ciò che un autore ha scritto, l’insieme dei metodi che devono essere applicati per comprendere nel miglior modo possibile un testo) perciò ogni qualvolta si parla bisogna stare attenti!

Insomma, concludendo, la prossima volta che mia nonna mi chiede se esco da sola o col moroso le dico che esco con l’amante, voglio vedere che cosa risponde!!!

Un sorriso a todos

C'era una volta
In un paese lontano lontano,
Una bellissima principessa,
Indipendente e sicura di se stessa

Incontrò una rana mentre stava seduta
Contemplando argomenti ecologici
Sulle sponde di un laghetto incontaminato
In un prato verde vicino al suo castello.

La rana le saltò in grembo
E disse "Elegante Signora,
io ero un bel principe
finchè una strega cattiva
non mi fece un incantesimo.

Un bacio da te, comunque,
ed io ritornerò ad essere
il bel principe che sono


E poi, dolcezza, noi ci potremo sposare
E mettere su casa nel tuo castello insieme a mia madre.
Dove tu potrai cucinare per me
Lavare I miei vestiti
Portare nel tuo grembo
I miei figli
Ed esserne per sempre grata."


Quella sera
Mentre la principessa cenava beatamente
Con gambe di rana saltate in padella
Con un vino bianco
Ed una salsa di cipolle
Ridacchiava a pensava tra sè e sè
Col cazzo

 
 
 

VOGLIO TORNA' BAMBINA!!!

Post n°37 pubblicato il 17 Settembre 2008 da ellybuji
 
Tag: Vita
Foto di ellybuji

Lo diceva anche Britney Spears (quando ancora aveva tutti i capelli, si drogava poco e non era gonfia come una zampogna) in una delle sue canzoni meno famose: “I’m not a girl, not yet a woman” ovvero “Non sono più una ragazza, ma non sono ancora una donna”: ecco, in questo periodo della mia vita io mi sento proprio così…

 Le bambole e i vezzi da teenager sì, li ho abbandonati da tempo (ecco, in verità non ci ho mai giocato tanto con le barbies, preferivo i giochi “da maschi”), non sono una di quelle che ogni Venerdì deve tassativamente andare a ballare, una che legge solo libri di Moccia e il cui idolo è Scamarcio, una che mastica la big babol e ci fa il palloncino, non leggo “Cioè” (anche se sarebbe divertente!!!), non metto le ballerine (le odio!!!), non vado a Rimini in disco con le amiche a fare casino, non ho la felpa né le scarpe della Converse (mi fanno schifo), non chiamo le mie amiche “Babi”, “Pucci” “So” (per Sonia), “Ste” (per Stefania), non dico SMS ma messaggio e non torno a casa ubriaca alle 6 del mattino..

Però non sono nemmeno una di quelle ragazze di 25-26 anni che sono già accasate, sciatte e senza voglia di vivere, con sui capelli la ricrescita di 3 mesi, che non escono mai di casa se non con Lui, che non vedono le amiche se non una volta all’anno per la festa della donna: che tristezza!

Chiaramente non tutte le donne sono così, ma purtroppo nella vita di tutti i giorni mi capita di vederne parecchie…
Insomma mi sento così, a metà strada tra le 2 categorie, né carne né pesce, né arte né parte, non più una ragazzina ma nemmeno una ragazza matura…

Lo so, lo so, purtroppo, che ho già 24 anni e che sarebbe anche ora di crescere: forse dovrei cominciare a pensare al futuro, ad andare a convivere, a mettere al mondo un piccolo o una piccola erede, a sentirmi una donna e a comportarmi a tutti gli effetti come tale.
Se penso poi che quando aveva la mia età mia mamma era già sposata ed era già diventata madre della sottoscritta, di me medesima, in persona, un leggero malore mi coglie…
Comincio a sudare freddo, a sentire le vampate di calore manco fossi in menopausa, mi gira un po’ la testa ed inizio ad avere delle strane allucinazioni: mi vedo, sì, sì, sono io, ma non ho gli stessi capelli: il mio biondo brillante è diventato un biondo cenere spento, un grigio topo (o se preferite un fumo di Londra), il mio corpo non è più lo stesso, ho smesso di giocare a calcetto e diciamo, per essere clemente, che sono ingrassata di 10 chili, e invecchiata di altrettanti anni, la mia casa è uno sfacelo, polvere dappertutto, pile da vestiti da stirare in ognidddove, mia mamma mi chiama al telefono e mi chiede se mi sono ricordata di pagare la bolletta della luce “No, cazzo!”, il mio moroso che torna dal lavoro incazzato come una belva perché ha litigato col titolare, mio figlio (perché io vorrei un maschietto) che piange e mi chiede se gli compro la Nintendo, la spesa da fare, le piante da annaffiare, il cane da portare fuori, il vicino che mi chiede se ho lo zucchero, le mie ascelle che hanno così tanti peli che potrei farci le treccine, no, no….

(E a me la Brio Blu fa pure schifo!)

N.C.S., come dice un mio amico, non ci siamo.

Aiuto! Scuoto la testa e scaccio via quest’idea balorda dalla mia mente…

Il mio respiro torna ad essere normale ed il mio battito cardiaco si regolarizza, è stato solo un brutto incubo.

Dai, non scandalizzatevi, lo sapete che io esagero sempre, lo sapete che le responsabilità stanno a me come Magnini sta alla co-conduzione dell’Isola dei Famosi, e che sono una gran burlona… 

Ci sono tante donne sposate e con figli che sono felici e vivono una vita fantastica, mantengono le loro amicizie, i loro interessi, si prendono cura di loro stesse e della loro casa, hanno dei figli modello ed un marito amorevole che le aiuta a fare tutto, insomma si sentono serene, sessualmente appagate e realizzate, no?
Provate a pensare quante ce ne sono, quante ne conoscete…
Su….
Come dite?
Sì, dai, pensiamo ad altro, va, che è meglio…

Volevo finire il post così, ma poi mi sembrava troppo poco frivolo e superficiale e allora aggiungo:

Per adesso mi va bene così: ho un ragazzo che amo, un lavoro che mi piace, ho il mio sport, le mie amiche, curo i miei interessi, so cucinare, lavare, stirare, pulisco la mia camera, e per il resto chi lo sa, c’è ancora tempo…

Per fortuna ora le poche responsabilità che ho, lavoro a parte, sono organizzare gli aperitivi e decidere se oggi mi metto i décolletès neri o tiro fuori gli stivaletti marroni… E vi pare poco????

P.S.=dedicato a tutti quelli che, almeno per ora, non vogliono sentirsi protagonisti di questa canzone:

E ADESSO CHE TOCCA A ME

"E adesso che sono arrivato fin qui
grazie ai miei sogni
che cosa me ne faccio della realtà
adesso che non ho più le mie illusioni
che cosa me ne frega della verità
adesso che ho capito come va il mondo
che cosa me ne faccio
della sincerità
e adesso
e adesso
E adesso che non ho più il mio motorino
che cosa me ne faccio di una macchina...
Adesso che non c'è più Topo Gigio
che cosa me ne frega della Svizzera

adesso che non c'è più brava gente
e tutti son più furbi più furbi di me
e adesso che tocca a me"

Vasco Rossi

 
 
 

DIAMANTI E LETAME......

Post n°36 pubblicato il 11 Settembre 2008 da ellybuji
 
Tag: Vita
Foto di ellybuji

Si pensa sempre che certe cose non possano cambiare…

Si pensa: “io amerò quell’uomo per sempre”, “io avrò sempre accanto a me quella determinata amica”, “questo è il lavoro che fa per me e non lo cambierò mai e poi mai” , insomma si hanno le proprie certezze ed i propri punti saldi, quei 3 o 4 pilastri che tengono in piedi il tuo essere “te” e a cui ti aggrappi con tutta la forza che hai e poi…. invece…

Poi, purtroppo o per fortuna, succede che a volte la vita ti sorprende, che cominci a stare male, ti rendi conto che la tua esistenza, che credevi tanto felice, in realtà non lo è per niente: è come un treno che va dritto per la sua strada, prosegue lungo i binari della felicità  a costante velocità e ad un certo punto qualcosa ferma la sua corsa, un sasso, un pezzo di metallo… Bom, l’urto.

Il treno cozza contro qualcosa e comincia a deviare, ad andare fuori binario, e da quel momento in poi comincia l’inesorabile deragliamento…

Più tenti di rimetterti in sesto e più invece vai fuori strada, sempre di più, sempre peggio…

Praticamente diventi come Attila: dove passi tu non cresce più l’erba…

Cominci a pensare che di quell’uomo forse non sei più innamorata e magari ti stai solamente accontentando, così decidi di lasciarlo, ti rendi conto che quelle che credevi amiche (non le storiche, che non ti tradiranno mai, ma le ultime) sono in realtà poco più che opportuniste: vivono della tua luce riflessa e vorrebbero essere come te, sono in perenne competizione con te ma soprattutto con loro stesse, e tutto questo ti ferisce.. Non ti senti amata per quello che sei…

Incontri uomini sbagliati, ti innamori del classico bello e maledetto e finisci per fare tutto quello che non avresti mai voluto fare…

Lasci il lavoro, vuoi cambiare vita, ma è ancora peggio…

Non capisci, non comprendi perché ti sta succedendo tutto questo, perché la sera, prima di addormentarti, ti senti sola e infelice, e piangi nascosta nel cuscino, perché andava tutto così bene e ora va tutto a puttane…

Che cavolo succede? Eppure io non ho fatto niente…

Sto pagando il prezzo di quale errore?

Ci rifletti e capisci che gli errori li hai fatti eccome, e anche grossi: grossissimi errori di valutazione e cose fatte senza pensare alle conseguenze, ma non credevi che una giustizia esistesse davvero…

Pensavi di averla fatta franca, che come al solito ti fosse andata bene, ma alla fortuna c’è un limite… Prima o poi volta le spalle a tutti- e ora è il turno.

E’ come un test, una prova alla quale qualcuno ti sottopone per vedere se sei forte, se sei in grado di risollevarti, se hai capito dove hai sbagliato…

Sta a te capire e re-agire..

Passano i mesi e ti guardi dentro, fai pulizia nel tuo cuore: tieni lo stretto necessario ed elimini il superfluo, cambi le tue priorità e cominci a vedere dei miglioramenti…

Il treno pian piano sta tornando sui binari…

Prendi coscienza che le tue amiche AMICHE sono sempre le stesse, le veterane  ed incontri anche una favolosa new entry, approfondisci meglio la conoscenza con un ragazzo che ti stava pure antipatico e pian piano te ne innamori; ritrovi un lavoro interessante e riprendi in mano la tua vita.

Quando cammini ora sei serena, ti senti realizzata, hai ritrovato il tuo equilibrio e vuoi bene a tutti, ma soprattutto a te stessa.

No, non è una pubblicità progresso su come uscire dalla depressione né una favola a lieto fine (anche perché io odio i lieto fine), è solo che oggi è passato un anno, esattamente un anno dal mio periodo più brutto e se mi guardo indietro vedo che… cavolo, quante cose sono cambiate, tantissime e, anche se non ci avrei scommesso 1 euro, ci sono riuscita, sono tornata ad essere quella di sempre, anzi, sono addirittura una persona migliore…

I cambiamenti a volte sono necessari e te ne rendi conto solo dopo…

Insomma, dopo avervi stracciato i maroni con questo post un po’ pesante e melenso voglio solo dire a chiunque sta passando un periodo uguale al mio ( o purtroppo anche peggiore perché ci sono tanti problemi più gravi al mondo) e si sente finito, fallito,  non arrendetevi perché prima o poi tutto passa, a tutto c’è una soluzione e soprattutto che i periodi di merda a volte servono per crescere e sono provvidenziali, infatti

“Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori” (dedicata a chi lo sa….)

 

P.S.= se ora la mattina mi sveglio accanto ad un ragazzo che prima di andare a lavorare mi dà un bacio, mi accarezza e mi sussurra “Vado amore mio”, che mi telefona e quando rispondo comincia a cantare delle canzoni strampalate inventate su di me, che sa leggermi dentro come mai nessuno è riuscito a fare non è fortuna, è merito mio.

 

W la modestia!

 
 
 

LE RAGAZZE SERIE, MA SUL SERIO

Post n°35 pubblicato il 08 Settembre 2008 da ellybuji
 
Tag: Vita
Foto di ellybuji

Udite udite, squillino le trombe, rullino i tamburi, ho una notizia non tanto nuova (praticamente la scoperta dell’acqua calda) ma parecchio interessante da dare a tutti i maschietti che passano di qua: le ragazze serie non ci sono più.

Ebbene sì’, ve lo voglio proprio dire, avete ragione, questa categoria di donne , un po’ come i panda, un po’ come la foca monaca (attenzione a non leggere la fica monaca) è  “una razza” in via d’estinzione.

Lo diceva anche Marco Masini nel 1990 (che precursore!!!)  nella sua canzone: “Le ragazze serie non ci sono più, toccano il sedere dandoti del tu ecc ecc….”: caspita, la stupidità intrinseca di questa frase mi ha sempre fatto sbellicare delle risa, come se i requisiti per essere una ragazza seria dovessero essere il “non toccare il culo” e il “dare del lei” ad un ragazzo…

A parte che io in prima persona ed anche le mie amiche, seppur molto socievoli, non abbiamo mai toccato il culo ad un tipo, a meno che non fossimo pesantemente in astinenza o tremendamente ubriache, oppure pesantemente in astinenza E tremendamente ubriache, il che, si sa, è un mix letale; a parte ciò, dicevo, mi deve spiegare Masini da quale famiglia è stato cresciuto e che educazione ha ricevuto per stupirsi di una ragazza che “da del tu” ad un uomo: dite che forse i suoi genitori fossero bicentenari?

Probabilmente è cresciuto vedendo troppe puntate de “La casa nella prateria”???!!!

Madddddaiiii!!!  (alla Giampiero Mughini)

Siamo seri, per l’appunto, e non diciamo cazzate.

La canzone può anche essere considerata approssimativa e posso capire che non devo prenderla alla lettera, specialmente se si tratta di Masini che, diciamocelo, qualche problemino personale deve avercelo avuto, ma porca miseria, ultimamente sento solo persone, di sesso maschile ed anche, con mio estremo orrore, di sesso femminile associare il concetto di ragazza seria a quello di ragazza che non la dà al primo appuntamento o che la dà solo se innamorata e….Dio mio, mi viene l’orticaria!

Alcuni uomini ci provano con una ragazza, questa gliela dà e poi loro sentenziano: “No, non ci starei mai insieme, non è una ragazza seria!”

Ma poveriiiiiino, e dove sono i ragazzi seri che si tirano indietro davanti ad una ragazza che salta loro addosso al primo appuntamento?

Sei tu che c’hai provato, no? E allora o siete seri tutti e 2 oppure anche tu sei poco serio, sei uno svergognato, praticamente un puttano…

Solo che per l’uomo è normale, se lo fa la donna apriti cielo: mamma che Medioevo!

La ragazza seria, cari miei, si giudica attraverso altri parametri: è una ragazza che lavora onestamente, una ragazza che desidera incontrare un uomo gentile e sincero, una che non tira coca ogni Venerdì’ sera, una che non sperpera tutto lo stipendio in vestiti o in borsette all’ultimo grido (sì, il grido di dolore quando arriva l’estratto conto), una che non tradisce le sue amiche, una che aiuta una collega in difficoltà e non la deride, una che si ricorda del compleanno della nonna e anche del giorno in cui l’ha fatto per la prima volta col suo moroso inesperto, una che sa essere donna e anche bambina, una persona intelligente ma anche divertente.

Sì perché serio non è il contrario di divertente, si può essere persone serie ma divertenti al tempo stesso.

Forse qui si fa confusione tra i termini serio e serioso…

Cari uomini e care donne senza cervello, sul dizionario Garzanti alla voce serio c’è scritto: “= agg. -che affronta la vita ed i suoi problemi con coscienza dei propri diritti , doveri e compiti, che dimostra impegno, ponderatezza e rettitudine” mica “che non fa sesso al primo appuntamento o prima del matrimonio”: sveglia!!!

Le ragazze serie siamo noi, quelle che riescono a  vedersi belle nonostante le strafighe della tv, che lottano contro i pregiudizi e la cafonaggine, quelle che quando si innamorano perdono la testa, anche per uno che fa l’operaio, ma se si lasciano vanno avanti con la loro vita, sperando sempre di trovare l’uomo giusto e nel frattempo, e siccome di uomini validi ce ne sono veramente pochi questo frattempo può durare mesi e mesi, se escono con uno e quella sera c’è intesa e c'è attrazione, il giro in giostra se lo fanno, miei cari, e anche con molto piacere.

Quando capirete che fare sesso piace anche a noi e che non è che lo facciamo per accontentarvi e la smetterete di pensare, una volta lasciati, che le donne sono tutte puttane tranne vostra madre e vostra sorella forse sarete sulla strada giusta.

E se avete una morosa che vi sembra fedele, purissima, che vi ha detto che siete stati i primi, che non esce mai con le amiche, che non beve, non fuma e che va a letto presto, insomma, la classica brava ragazza piena di principi e di valori, andateglielo a chiedere al caro Masini come mai dopoLe ragazze serie son rimaste in tre, due si fanno suore l'altra e` toccata a me” ha composto “Bella stronza”!!!!!

 

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