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Narciso triste Narciso


.....Narciso - narra Ovidio nelle Metamorfosi - nasce da Liriope, la ninfa di fonte che, per la sua bellezza, fu rapita dal dio fluviale Cefiso, che l’avviluppò nelle sue tortuose correnti..Figlio delle acque dunque è un giovane di straordinaria bellezza, cui Tiresia, il veggente, ha previsto lunga vita solo a condizione che "non conosca se stesso" (ironico rovesciamento del più famoso "conosci te stesso") .
A sedici anni poteva contare già numerosi amanti, tutti respinti, di entrambi i sessi. Un giorno, mentre è a caccia di cervi in una foresta, domanda a gran voce se ci sia qualcuno lì. La ninfa Eco, che si è innamorata di lui e lo segue di nascosto, ripetendo le sue ultime parole gli risponde e tenta il desiderato abbraccio, ma egli la respinge prontamente.Si narra che da allora la bella ninfa si consumi per struggimento d’amore fino a che di lei non sono rimaste che le sole ossa, tramutate in sassi, e la voce tutt'ora vagante in valli solitarie..Ma qualcuno degli amanti respinti chiede vendetta al cielo.Interviene la dea Nemesi a far sì che anche Narciso sia privato dell’abbraccio di colui che ama.Accade infatti che, assetato, Narciso si affacci ad una sorgente: lì scorge la propria immagine e se ne innamora irrimediabilmente. Sulle prime non riconosce se stesso, poi giunge la verità: "Io sono te". Struggendosi d’amore per quello che oramai sa essere se stesso, Narciso si lascia morire.  (gia'........)