Succo di tricheco

messaggi virtuali


ma si, dai, accettiamo il guanto di sfida ed iniziamo un rapporto epistolare generico sui blog... che belle ste cose!!!Intanto, come al solito, mi riservo il diritto ed il piacere di contraddirmi. E lo farò subito, parlando un po' di me e dicendo che:non devo dare spiegazione a nessuno di quel che penso, dico o faccio nel momento in cui non ledo i diritti e le libertà di nessuno.ho sempre odiato parlare di me con la gente, almeno per certi versi. ho sempre scelto le mie compagne FISSE in base ad un solo fatto: mi va di parlare di me con loro. E non solo quando ho 2 birre in più per la testa.Bene. Assodati questi punti, passiamo ad altro: non voler parlare e non aver niente da dire sono due cose distanti anni luce nonostante portino allo stesso risultato... Silenzio.il fatto che una persona avanzi poche richieste anzichè molte non autorizza di certo quella persona a pensare che le richieste avanzate debbano per forza essere soddisfatte.sempre il fatto di avanzare poche richieste ritenute quantomeno "ragionevoli" non implica che la controparte le debba trovare altrettanto ragionevoli.e potrei andare avanti a dire che: ognuno è fatto a suo modoper parlare con qualcuno bisogna prima impararne la linguauna comunicazione è costituita da un emittente, un messaggio, un canale di comunicazione ed un riceventeil messaggio deve essere significativo per entrambe le partiil canale di comunicazione deve essere comuneecc.. ecc..Ma, sinceramente, non ho più voglia nè di discutere nè di spiegarmi. E son stufo di pormi problemi esistenziali quali:ma non sarò io quello fatto male?cosa penserà di me la gente adesso?ma se la gente mi parla/non mi parla vuol dire qualcosa di particolare o è solo un caso?ecc.. ecc..E adesso lapidatemi pure, non c'è problema. Come al solito mi rialzo e vado avanti. E forse questa è la cosa che più amo di me. Lo considero un pregio, a dispetto di quelli che lo ritengono mero menefreghismo...ave pueblo