Succo di tricheco

lettera


Sarebbe troppo semplice e riduttivo scrivere del tempo passato assieme come di un bilancio entrate/uscite o positivo/negativo.Sarebbe troppo complicato (nonché lungo, ridondante ed alquanto impersonale) cercare di narrare tutta la storia.Per cui… beh, per cui prendo spunto da un piccolo suggerimento per scriverti questa lettera. Ci siamo incontrati, questo è successo. Non ti ho certo cercato e non ho nemmeno chiesto di passare del tempo con te. Ma, volente o nolente (più volente che nolente credo…), ormai l’ho fatto ed ora sono qui. Qui a pensare e a dover dire. Dire cosa? Beh, l’unica cosa che valga sempre la pena dire: la verità. Ma poi cos’è la verità se non la nostra personale, soggettiva percezione di un qualcosa che dovrebbe essere oggettivo?? Già. Quindi, scusa, mi correggo: sono qui a dire la MIA verità.E la (mia) verità è che, per una volta, sono quasi sereno. Quasi. Per molti motivi, ma in particolare perché hai saputo regalarmi delle cose che da molto mi mancavano: motivazioni, momenti di vera e spontanea gioia ed altrettanti momenti di “dolore” (utilizzo gli apici perché sono ben conscio del fatto che il dolore abbia tutt’altra portata rispetto a quel che ho provato io, però, nel mio piccolo, ho sofferto comunque).Era veramente da tempo che non mi sentivo così. Ho buttato 5 anni della mia vita (e non solo in termini di tempo...), di cui un paio buoni, perché il mondo, le persone mi hanno deluso in tutto e per tutto. Tu, invece, mi hai fatto capire (beh, più che altro ricordare) che siamo qui per lasciare qualcosa di noi. Si, siamo solo di passaggio, ma un conto è passare ed un altro è fare in modo che tutti gli altri si voltino nel momento in cui stiamo passando.Ed io ti dirò di più: non mi basta che gli altri si voltino quando passo. Sono pienamente convinto di avere una missione. Si, lo so, è una parola grossa, però la considero una missione. Mi rifiuto di credere di essere qui solo per consumare risorse. Qual è la mia missione? Sarò forse presuntuoso ma credo di poter dare un valido contributo per rendere migliore questo mondo. E per ora non voglio dirti di più, visto che ho imparato che vivere i sogni è bellissimo fintantoché non ti svegli e ti ricordi di essere sulla Terra. Per cui cercherò di sognare ancora un po’ da sveglio e di non correre più veloce del passare del tempo (anche perché immancabilmente sbaglio strada…).Ci sarebbe dell’altro, ma non mi va di scriverne ora. Al momento questo è tutto quello che mi importava farti sapere. Non è molto, ma per me vale tanto. Dulcis in fundo, vorrei chiederti un favore, anzi 2,  se mai leggerai questa lettera e se mai ti ci riconoscerai (anche se dubito fortemente che ti arriverà davanti agli occhi): di’ a chi verrà dopo di te (so che in qualche modo lo puoi fare) di aver cura di un piccolo sognatore che crede ancora che gli esseri umani possano diventare uomini… E fa’ in modo che quelli che si credono uomini si ricordino che, prima di tutto, sono esseri umani. Il resto verrà da sé.E, comunque siano andate le cose, grazie di tutto. Perchè quello che non mi uccide mi rende più forte...GiorgioEd ora, bloggers, desidero fare gli auguri di buon anno a tutti:Alle persone cui voglio bene ed a quelle che ne vogliono a me, indipendentemente dal fatto che entrambe le parti ne siano consapevoliA quelli che mi stanno veramente sul cazzo, visto che secondo me ne hanno molto più bisogno degli altri (se non altro per evitare le mie ritorsioni =) )A tutti quegli amici che non vedo e non sento da una vita (anche per colpa o negligenza personale), ma che sono comunque presenti nei miei pensieriA quegli amici che ci si sente solo quando magari c’è bisogno di un favore, ma ai quali non lo si negherà mai e su cui si può sempre contareA tutte quelle persone alle quali avrei dovuto dire una parola in più (o una in meno…) quando ne ho avuto l’occasione, ma che sono comunque riuscite a capire lo stessoA quelle persone alle quali proprio non avrei mai dovuto dire niente, ma che non mi hanno mai rinfacciato il fatto di aver perso una buona occasione per tacereA quelle persone che, nonostante i miei errori, mi hanno comunque sostenuto e fatto crescereA quelle persone che magari si incrociano solo per una volta nella vita, ma che ti regalano molto di più di quelle che vedi quasi ogni giornoE, infine, alle puttane, agli stronzi, agli insensibili, ai buoni samaritani, agli approfittatori, alle vittime ed ai carnefici, perché, almeno una volta nella vita, tutti abbiamo recitato questi ruoli.Di cuore, buon 2009.ave pueblo!