Fiumecheva

Arrivata sotto casa, Camilla, scende dall'auto e cerca nella borsa le chiavi dell'ingresso, la ricerca come il solito si fa ardua, in quella borsa c'è di tutto e la chiavi finiscono sempre in fondo nascoste in qualche piega della fodera.
Finalmente le trova e fa per metterle nella serratura, ma le chiavi le scivolano dalle mani e le cadono a terra, si sta per chinare per racoglierle quando improvvisamente qualcuno lo fa prima di lei e gliele porge, lei le afferra e alza lo sguardo pronta a ringraziare con un sorriso, ma il sorriso le si spegne all'istante e le parole le rimangono in gola.
"Ciao, Camilla!"
Lui non ha ancora lasciato la presa sulle chiavi, Camilla se le riprende quasi strappandogliele dalle mani.
"Fausto!"
Lui la guarda dritto negli occhi, lei non può sostenere quello sguardo e lo distoglie con la scusa di cercare ancora qualcosa nella borsa:
"Ciao! Come mai da queste parti?"
Gli dice cercando di mantenere un tono tranquillo, ma anche piuttosto freddo e nel frattempo, continuando a evitare il suo sguardo, apre la porta di casa.
"Camilla! Guardami! Non rispondi al telefono, inventi mille scuse per evitarmi...."
Lei è sempre più agitata, cerca di controllarsi, ma..
"Ho molto da lavorare: Fausto ti prego, ho la spesa da portare in casa, devo preparare il pranzo per Laura ed Enrico, fra un paio d'ore tornano e non ho molto tempo..."
Fausto è veramente in collera, ma pure lui cerca di mantenere la calma
"Vieni! Ti aiuto a scaricare la spesa dall'auto."
Lei non desidera affatto che lui entri in casa
"Grazie Fausto. Ma non è necessario, ce la posso fare da sola."
Apre il baule e prende alcuni sacchetti, Fausto la segue e prende il resto degli acquisti, lei controvoglia si arrende e lo lascia salire in casa, poi posa il tutto sul tavolo della cucina e ridiscende per andare a chiudere l'auto, mentre Fausto l'aspetta in piedi davanti la finestra...