Sono tornata da poco dall'ospedale dopo esserci stata dalle 10 di stamattina. Ma' mi voleva vicina, nel pomeriggio il medico aveva detto, il giorno del ricovero, che sarebbe passato e avrebbe fatto un ultimo tentativo per salvarle il dito. Ma il dito dall'oggi al domani è peggiorato e il medico ha solo potuto constatare e confermare che purtroppo l'intervento si deve fare. Inutile dire che mia madre non l'ha presa molto bene ha iniziato a piangere e mi ha chiesto a che piano dell'ospedale ci trovavamo, al che l'ho sgridata dicendole che siamo al primo piano e che la smettesse di far certi discorsi. Poi le ho stretto la mano e le ho chiesto di ragionare e di farsene una ragione, che, si, è un dispiacere, ma una volta guarita avrebbe potuto continuare a far la vita di sempre, camminare come prima. Lei mi ha guardato e ha detto:"Io non ce la faccio, io non sono come te!""E io dico invece che ce la farai, pensaci. Pensaci bene, come ha detto il dottore, non è la fine del mondo"E sono rimasta con lei fino a stasera, fino a quando non sono venuti i miei fratelli a darmi il cambio, così lei ha potuto ricominciare a piangere un po' anche con loro.Usita dall'ospedale, l'aria fresca mi ha quasi ubriacato. Sono salita in auto e mi sono diretta all'uscita del parcheggio. Ero ferma allo stop e stavo per ripartire quando una bici a fari spenti (che i fari spenti me lo sono ricordato solo ora) mi ha tagliato la strada, ho buttato subito il piede sul freno, ma il ciclista si è spaventato e ha iniziato a inveire contro di me. Ho abbassato il finestrino e preoccupata ho chiesto se si era fatto male, ma lui continuava a gridare e si è avvicinato, al che io ho iniziato a ripetere:"Lo so, non l'ho vista,... è tutto il giorno che sono in ospedale... ma lei si è fatto male?" (Era evidente che stava benissimo, ma a me veniva da piangere) a un certo punto lui mi ha guardato e ha cambiato subito tono, mentre io continuavo a chiedere:"Sta bene?" e quasi mortificato mi ha detto:"No no, tranquilla sto bene.... non è accaduto nulla... vada tranquilla, ma stia attenta mi raccomando.... è tutto a posto...." Dovevo avere veramente una faccia terribile da farlo sentire così dispiaciuto."Cara mamma è vero io non sono come te.Io sono una Rocciadura.Ti stringo la mano e faccio la fredda.Ti stringo la mano e ti faccio forzaperchè io non sono come teIo sono una Rocciadura."Ma intanto ci deve essere una falla da qualche parte, perchè i miei occhi perdono acqua.... e penso.... penso che se devo piangere per tutte le volte che ho ricacciato indietro le lacrime in passato, questa falla non riuscirò mai più a ripararla....
Post N° 290
Sono tornata da poco dall'ospedale dopo esserci stata dalle 10 di stamattina. Ma' mi voleva vicina, nel pomeriggio il medico aveva detto, il giorno del ricovero, che sarebbe passato e avrebbe fatto un ultimo tentativo per salvarle il dito. Ma il dito dall'oggi al domani è peggiorato e il medico ha solo potuto constatare e confermare che purtroppo l'intervento si deve fare. Inutile dire che mia madre non l'ha presa molto bene ha iniziato a piangere e mi ha chiesto a che piano dell'ospedale ci trovavamo, al che l'ho sgridata dicendole che siamo al primo piano e che la smettesse di far certi discorsi. Poi le ho stretto la mano e le ho chiesto di ragionare e di farsene una ragione, che, si, è un dispiacere, ma una volta guarita avrebbe potuto continuare a far la vita di sempre, camminare come prima. Lei mi ha guardato e ha detto:"Io non ce la faccio, io non sono come te!""E io dico invece che ce la farai, pensaci. Pensaci bene, come ha detto il dottore, non è la fine del mondo"E sono rimasta con lei fino a stasera, fino a quando non sono venuti i miei fratelli a darmi il cambio, così lei ha potuto ricominciare a piangere un po' anche con loro.Usita dall'ospedale, l'aria fresca mi ha quasi ubriacato. Sono salita in auto e mi sono diretta all'uscita del parcheggio. Ero ferma allo stop e stavo per ripartire quando una bici a fari spenti (che i fari spenti me lo sono ricordato solo ora) mi ha tagliato la strada, ho buttato subito il piede sul freno, ma il ciclista si è spaventato e ha iniziato a inveire contro di me. Ho abbassato il finestrino e preoccupata ho chiesto se si era fatto male, ma lui continuava a gridare e si è avvicinato, al che io ho iniziato a ripetere:"Lo so, non l'ho vista,... è tutto il giorno che sono in ospedale... ma lei si è fatto male?" (Era evidente che stava benissimo, ma a me veniva da piangere) a un certo punto lui mi ha guardato e ha cambiato subito tono, mentre io continuavo a chiedere:"Sta bene?" e quasi mortificato mi ha detto:"No no, tranquilla sto bene.... non è accaduto nulla... vada tranquilla, ma stia attenta mi raccomando.... è tutto a posto...." Dovevo avere veramente una faccia terribile da farlo sentire così dispiaciuto."Cara mamma è vero io non sono come te.Io sono una Rocciadura.Ti stringo la mano e faccio la fredda.Ti stringo la mano e ti faccio forzaperchè io non sono come teIo sono una Rocciadura."Ma intanto ci deve essere una falla da qualche parte, perchè i miei occhi perdono acqua.... e penso.... penso che se devo piangere per tutte le volte che ho ricacciato indietro le lacrime in passato, questa falla non riuscirò mai più a ripararla....