Fiumecheva

Post N° 413


Ore 13,30Sono qui in ospedale con ma' che un po' dorme e un po' si lamenta per il dolore.Ancora non ci hanno detto quando faranno l'interventoSono qui e ripenso a cosa ho fatto appena sveglia....Non sono mai stata brava a chiudere le porte. Le sbatto e le riapro, le lascio socchiuse.Anche nella realtà le porte chiuse mi danno un senso di claustrofobia e di non ritorno.Vorrei tornare indietro?Forse... oppure sapere di poterlo fare sempre in un qualsiasi momento...Ma poi penso che non è giusto, che non si può restare in sospeso..Eppure non sto bene e continuo a fissare quella porta, è chiusa ormai e l'ho chiusa io.Non so cosa mi manca.Non c'era nulla di tangibile, tutto era lontano e indefinito.Era voce e colore, un'immagine sfocata.Eppure aveva toccato la parte più tenera di me esponendola agli urti più forti e laceranti.Nonostante tutto ferita e dolorante continuo a guardare quella porta chiusa...Ma tornare indietro non si può più....Ore 14,30Si è alzato il vento.Qui, dal 5° piano, vedo gli alberi piegarsi.E' un vento caldo.Mi piace il vento,porta via con se i pensieri.Mi piace quando passa tra i pioppi, il fruscio e la visione del movimento delle loro foglie mi rilassa e nello stesso tempo mi procura brividi piacevoli sulla pelle.Il vento che passa dalla finestra fa vibrare le veneziane.Ma' dorme seduta, sdraiata non riesce, sente più dolore.Dolore...Una fitta lancinante mi attraversa il petto, la mano sinistra s'intorpidisce.Chiudo gli occhi.Calma. Niente respiri affannati."Abbraccia il tuo dolore... abbraccia il tuo dolore...."Lo so ormai cos'è, e lentamente come è venuto se ne andrà....Eppure....Il dolore è passato, ma dentro.... Sono ancora li a fissare quel punto....