Fiumecheva

Emozioni, parte seconda


Rieccomi di nuovo dopo una giornata veramente piena. Allora stavo "dicendo". Mi sono accovacciata per avere il mio viso pari al suo e lei mi ha di nuovo abbracciato stretta, al collo. .... E io mi sono sentita sciogliere: "Ehi! Ma che carina che sei! Come ti chiami?" Lei ha borbottato non so cosa ed è venuto fuori un nome:Sergio. Sono rimasta un po' perplessa, ero sicurissima che fosse una bimba, aveva persino una camicetta col pizzo al colletto. I tratti somatici del viso mi hanno fatto capire subito di cosa è affetta la dolcissima "pulcina" che oggi mi ha abbracciato. La dolcezza è una delle caratteristiche più evidenti dei bimbi e delle persone come lei. A volte vorrei poter inniettareun cromosoma in più a certe persone per renderle più dolci e più sfontanee, aperte e sincere. "Che bel nome Sergio!" "Il mio papà si chiama Sergio e fra poco mi viene a prendere." "Davvero? Ne sono contenta per te..." La piccolina continuava ad abbracciarmi e a parlarmi al che un suo compagno di giochi si è avvicinato incuriosito. "Ciao!" "Ciao!" "Chi sei tu?" "Sono una zia venuta a prendere il nipotino che sta poco bene e tu?" E poi guardando la sua compagna che ancora stava abbracciata a me. "Ma voi due vi conoscete?" "Veramente no, ci siamo appena incontrate." "E vi volete già così tanto bene?" "Beh, sai? Deve averlo capito che io in fronte ho scritto che adoro i bambini!" E mi sono messa a ridere. Allora il piccolo "Tommaso" si è avvicinato e con un gesto spontaeo mi ha sollevato la frangia: "Ma non è mica vero!! In fronte non hai scritto nulla!" E si è messo a ridacchiare come dire:"Guarda che a me non mi freghi!" Io ho fatto la faccia stupita e mi sono toccata la fronte: "Ma sei proprio sicuro? Guarda meglio! Non dirmi che si è cancellato tutto?" I bimbi si sono messi a ridere, poi la maestra è arrivata e li ha riportati in classe e nel frattempo la bidella mi ha consegnato Terremotino, che era, si, nervoso, ma non certo così sofferente come mi avevano fatto credere (o come lui ha fatto credere alla maestra).Comunque l'ho portato a casa e poi più tardi ho lasciato a mia sorella (come del resto è giusto) il compito d'indagare sull'accaduto. Per tutto il giorno sono rimasta con quella sensazione dolcissima che mi da da sempre avere attorno bimbi piccoli che ti riempono di domande e ti ascoltano incuriositi oppure ridono come pazzi quando le racconti troppo grosse e poi provano a raccontartene ancora più grosse delle tue. Il tempo passa, e io invecchio, ma dentro... nel cuore mi sento ancora come quei bimbi:Occhi spalancati e curiosi e bocca semi aperta per lo stupore di imparare sempre cose nuove. Io penso che sia per questo che attiro i bambini, forse lo sentono che in fondo sono come loro. Io leggo tanto e ascolto tanto. Tutto quello che provo e scrivo è già stato detto e scritto in mille modi. Niente ormai ci dovrebbe stupire, ma non è così, ogni emozione, ogni avvicendarsi delle stagioni, anche se si ripetono uguali all'infinito, mi stupiscono, mi lasciano senza fiato. Essere vivi è un'emozione....