Fiumecheva

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Stava albeggiando e dalla caverna provenivano urla e il pianto di un bambino. Era passato tutto il giorno e la notte, le cose non andavano come dovevano, la Donna dalla Lunga Treccia sentiva il dolore percorrerle lungo tutto il corpo, era sfinita quasi sconfitta.Una figura umana apparve all'entrata della caverna, la sua mente annebbiata dalla fatica e dal dolore le impedirono di metterla a fuoco. L'ombra s'avvicinò, sentì le sue mani toccargli il ventre, spaventata non ebbe però la forza di difendersi, le mani continuavano a toccare e a premere, a un certo punto sentì il bambino girarsi, il dolore era insopportabile. L'ombra le parlò con voce maschile:"Ora ascolta bene ciò che ti dirò, puoi ancora farcela..."Le diede istruzioni precise. Il dolore riprese... un... due... tre...Lui la teneva sollevata, la spronava...Un.. due... tre...Ora... ora... ORA!!!Persa in un luogo dove non c'è tempo, non c'è spazio, in un attimo che sembra un'eternità, il piccolo finalmente riuscì a nascere. Ora poteva riposare, ma non sentì nessun vagito e l'ansia l'assalì:"Non piange... Perché non piange?"L'Uomo Ombra non risporse, lei non riusciva a vederlo, tentò di sollevarsi appoggiandosi sui gomiti, un tremore incontrollabile si era impossessato delle sue gambe, ora lo vedeva in controluce al debole chiarore del fuoco, stava chino sul corpicino del suo bambino, non riusciva a capire cosa stesse facendo, più volte lui avvicinò il suo viso a quello del piccolo, poi finalmente un vagito.La Donna dalla Lunga Treccia si sdraiò di nuovo, dopo pochi minuti l'Uomo Ombra le portò il suo piccolo lavato e fasciato:"E' una bambina."Le disse porgendogliela."Una bambina.... Bimbo che Sorride? Dov'è Bimbo che sorride?"L'Uomo Ombra le fece segno di non alzare la voce e le indicò dove stava il bambino, era addormentato, si succhiava il pollice e aveva ancora le guance bagnate di lacrime.La Donna dalla Lunga Treccia si rilassò e si addormentò abbracciando la piccolina e sognò... sognò se stessa che si specchiava ad una fonte e indossava il suo bellissimo vestito rosso, ma non lo sentiva più morbido e caldo e guardando meglio lo trovò sporco e strappato:"Il mio Vestito d'Amore! NO!! Questo non è il mio vestito!.."