Fiumecheva

Non sono triste, penso....


Giornata piovosa, e cielo grigio, dopo un sabato passato a lavorare attorno a casa (Fare la babysitter, occuparmi di ma', delle due case e del taglio del prato), la notte è stata nera e profonda, ma ancora non mi sento del tutto riposata.Penso.penso a cosa è meglio per me e a cosa è meglio per chi amo, perchè il meglio loro è il mio bene.E penso.E mi torna in mente a quella volta di tanti anni fa, che una sera, mentre i miei ragazzi erano fuori per una passeggiata col loro padre, mi ritrovai a provare una sensazione strana mentre risalivo le scale di casa.Mi ero già messa il pigiama, dato da mangiare il gatto e messo nella sua cuccia mi preparavo a rilassarmi leggendo ul mio letto.Ecco, risalendo la scala, la netta sensazione che la mia vita sarebbe stata così: Una casa grande e vuota, il gatto e un libro da leggere, ma non mi sentivo affatto triste, ma serena e rilassata....PensoPenso che ho troppo bagaglio da portare, a me ormai non pesa più di tanto, ci sono abituata ormai, ma è giusto che mi presenti così con tutti questi "bauli"?Spaventa un po' l'idea di me che non sarò mai disponibile a farmi carico di altro...Un giorno i figli lascieranno questa casa e purtroppo i miei genitori anche loro se ne andranno....Per essere una persona che vuol poco impicciarsi di religione devo dire che ho un comportamento molto cristiano, soffrire ora per avere il paradiso domani.A volte lavoro tutta la matina cercando di fare più cose possibili (la sofferenza) per poter avere un pomeriggio e fare quello che più mi piace (il paradiso).Nel mio correre e soddisfarmi dei sorrisi altrui c'è il pensiero felice di cosa mi aspetta poi....Il terrorre più grande, che a volte mi assale e che scaccio con tutte le mie forze, è vegliarmi un mattino e capire che è stato tutto inutile, che il paradiso non è mai esistito e mai esisterà.E allora non avrà più senso che io rimanga qui, su questa terra...Nessun senso.....