Creato da fiumecheva il 06/05/2005

Fiumecheva

E continuo a camminare

 

Messaggi di Novembre 2006

Post N° 295

Post n°295 pubblicato il 30 Novembre 2006 da fiumecheva
 
Tag: Diario

Manca il tempo per mettere insieme il fiume di parole che scorre dentro.
Con la radio a tutto volume sfeccio per la ormai consumata strada.
Il corpo ha voglia di muoversi.
Ritmo....
ritmo......
Colle mani batto il tempo sul volante....
Bacino
Spalle
Vorrei danzare....
Volo
Una danza del ventre
E continuo a battere il tempo sul volante
Non capisco le parole della canzone
Ma non importa
Ritmo....
ritmo...
Vorrei danzare..
Il corpo ha bisogno di .......

immagine

 
 
 

Post N° 294

Post n°294 pubblicato il 27 Novembre 2006 da fiumecheva
 
Tag: Diario
Foto di fiumecheva

E mi preparo a dormire un'altra notte sul pavimento.
Devo dirlo, o lassù qualcuno mi ama o il pavimento è la cura giusta per la mia emicrania, che secondo le previsioni mi doveva colpire in questi giorni.
Oggi sono uscita dall'ospedale alle 11. Ho lasciato mia madre "sola" per poche ore, poi nel pomeriggio è andata mia sorella, i questo momento è di nuovo "sola". Stanotte vado, ma poi devo trovare una soluzione a questa cosa.
Non mi piace come vanno le cose.
Il piede sta guarendo, ma l'immobilita a cui è costretta le ha fatto venire fuori altri cose.
La gamba è sempre più scura, causa la scarsa circolazione e ancora non si sono decisi di farle questo benedetto ecodopler!
E poi la mattina i dolori alla schiena sono più intensi e le impediscono di muoversi più agevolmente.
In generale mia madre sta peggio del giorno in cui l'ho portata al pronto soccorso. Non mi piace l'andazzo che c'è in quel reparto, se una povera nonnina ha almeno un minimo d'uso delle gambe finisce per perderlo del tutto. Giovedì voglio parlare col primario e voglio capire bene qual è la situazione....
No!
Non non mi piace quello che vedo.
Oggi sono uscita così tesa che quando ho sentito l'aria fredda del mondo fuori gli occhi hanno iniziato a lacrimare.
Il mio amore mi ha mandato un sms chiedendomi come sto e io gli ho raccontato tutto e lui oggi finalmente a capito al volo qual'era la cosa giusta per me in quel momento:
"Coraggio amore, ce la farai, e anche questo brutto periodo passerà!"
Leggendolo ho ricominciato a piangere e mi sono sentita amata, quante volte gli ho detto che a me basta poco per sentire la sua presenza, mi basta una sola parola al momento giusto e oggi c'è stato. E mi sono ritirata su.
E poi penso a lui, e a un mio carissimo amico che ha perso la sua compagna da poco.
Penso ai tre anni che hanno passato in quella dimensione parallela che è l'ospedale, e penso al dolore che devono aver provato ogni giorno sapendo che ne sarebbero usciti soli.
Quante volte avranno gridato soli nell'auto perchè nessuno li sentisse?
quante volte avrebbebero preso a pugni il muro fino a sanguinare?..........

E' dura, ma c'è di peggio al mondo....

La notte
La notte dal reparto uomini si sentono lamenti continui, urla, urla tutta la notte, quanto può essere grande un dolore che ti fa gridare così, per ore e ore.
Nel reparto donne, in fondo al corridoio una vecchina di 97 anni ha i giorni contati, anche lei si lamenta di continuo, ho scoperto oggi che è la nonna di un mio ex compagno di classe delle superiori.

I ricordi

Con la mente ti estranei da tutto e da tutti.
Con indiferenza mi muovo tra i corridoi, ma poi la mia mente registra tutto...

I ricordi

E poi quel mondo ti da una sorta di dipendenza:
Oggi Antonia è stata dimessa.
Che starà facendo ora? Si troverà meglio nel nuovo posto?
Io lo spero tanto...

 
 
 

Madame X

Post n°293 pubblicato il 26 Novembre 2006 da fiumecheva
 
Tag: Diario
Foto di fiumecheva

E mi preparo a un'altra notte in ospedale.
La notte passata c'è stata mia sorella, lei ha un bimbo piccolo e non voglio che stia troppo lontano da lui, quindi stasera vado ancora io, poi ho detto a ma' che è ora che si faccia coraggio, in fondo non è in un luogo sperduto. ma in un ospedale con infermiere più che valide e soprattutto molto gentili. Ora lei si può muovere meglio e un piccolo aiuto le infermiere non glilo negheranno.
Non voglio sembrare crudele, ma fino adesso l'abbiamo viziata, ora però bisogna che lei si faccia forza, c'è gente che con menomazioni peggiori conducono una vita pressochè normale.
Il suo ditino che non c'è più, non le cambièrà di una virgola la vita di sempre e una volta guarita la ferita, potrà camminare esattamente come prima.
Il suo buttarsi giù, a lungo andare può diventare irritante, in questa settimana abbiamo ruotato attorno a lei e buttato all'aria la nostra vita di sempre, ma ora è il momento che pure lei faccia qualcosa per noi, iniziando a tirasi su e ad aiutare i medici a farla stare meglio.
Tutti i medici da cui l'ho portata nel corso di questi anni le Hanno detto sempre due cose:Dieta e fare movimento.
Anche questo ultimo medico, che l'ha operata le ha detto:"Senti, è importante che tu cali di peso, almeno 15 Kg, meno peso devono portare quei piedi meno sono i rischi che corri."
Non voglio dire che ne tempo non è mai cambiata, quando aveva la mia età pesava 120 Kg, è stato il suo massimo storico, poi, forse al cambiamento ormonale,entranto in menopausa ha perso 20 kg. Ma ora si è fermata lì....
Ok, non voglio infierire troppo, lo so che non è facile seguire una dieta, lo so che quando ti è proibita una cosa è la volta che ti fa più gola, ma.....
Ok, stop......

Nel letto di fianco a quello di mia madre, dove prima c'era Teresina dal dolce sorriso, ora è arrivata Madame X.
Una vecchina che è un mucchietto d'ossa, minuscola si perde nel letto dell'ospedale.
Madame X è la madre di un "cotanta" dottoressa dell'ospedale.
Capelli neri e lunghi ormai radi, ma raccolti sapientemente. Occhiali da sole stile diva che non vuol farsi riconoscere, non se li toglie neppure di notte.
Ha una badante, naturalmente straniera, che si rivolge a lei inchinadosi e chiamandola:
"Signora... Sissignora..."
Lei, con voce fiebile, ma autoritaria, la comanda a bacchetta per poi lamentarsi se deve chiamarla due volte.
Chissà se stasera ritroverò la badante, ieri Madame X si lamentava coi parenti che erano venuti a farle visita, criticandola aspramente (non sono una che sta ad origliare, ma letto con letto , volente o non volente senti cosa dicono), e mi è sembrata piuttosto ingiusta.
Un'altra cosa che mi ha fatto irritare è stato il comportamento della nipote,
lasciamo stare che lontano un miglio si vedeva che è una ragazzetta viziata (oggi a Roma, domani in Messico, fortuna sua),
Ma al momento che la nonna doveva consumare il pasto, con una scusa è uscita, per poi tornare quando lei aveva finito.
Madame X ha chiesto il perchè alla figlia che la stava aiutando a mangiare, lei si è inventata lì per lì una scusa, ma è stato evidente che alla ragazzetta viziata faceva schifo la nonna che mangia,
tutti nella stanza l'hanno capito
e lì un po' Madame X mi ha fatto pena,
io l'ho vista mangiare e non aveva nulla di schifoso.....

Mi viene un po' in mente una celebre frase di Totò:
"La morte è una livella......"

Stasera forse sono stata un po' acida, ma non sopporto le persone che guardano gli altri dall'alto al basso come se chi gli sta di fronte fosse di una razza inferiore.

 
 
 

Post N° 292

Post n°292 pubblicato il 24 Novembre 2006 da fiumecheva
 
Tag: Diario
Foto di fiumecheva

Sono tornata da poco dall'ospedale.
il tempo di una doccia ed eccomi qua.
Stanotte sono rimasta con ma', dopo la tensione della giornata non ha voluto rimanere sola. Il dottore è venuto proprio nello stesso tempo che è arrivata mia sorella.
Per il breve tempo dell'intervento siamo rimaste tutte e due con lei e le abbiamo tenuto la mano.
Scherzosamente le ho bendato gli occhi col suo foulard,quando ho fatto per toglierlo ha voluto tenerlo.
Mi stringeva talmente forte la mano che il mio pollice era diventato nero come il suo ditino ormai mummificato.
E' andata, non pensavo si potesse togliere un dito così come si toglie un dente.
I medici ci sono abituati...
Mi sono impressionata?
Direi più stupita, quell'ossicino bianco che spuntava da dentro una garza ormai non appartiene più a mia madre.
E, devo dirlo, il piedino di ma' è carino anche così.
Col tempo ci farà l'abitutine.
Il dottore ha detto di far conto che tornerà abbastanza in forma verso la fine di gennaio.
Non mi manca la pazienza, spero solo che lei non si perda d'animo, questa è la mia grande paura, per il resto è tutto OK.

Dopo che Teresina se n'è andata la stanza è rimasta piuttosto silenziosa.
Nell'ultimo letto, in questa stessa stanza, vicino alla finestra c'è Antonia.
Capelli bianchi come la neve e occhi di un grigio-azzurro così bello da lasciarti senza fiato.
Un'infermierina gentilissima, stamattina mentre le faceva le analisi le ha detto:
"Antonia, da ragazza chissà a quanti uomini ha fatto girare la testa con due occhi così?!"
E Antonia con la voce leggermente rauca:"
"Eh! C'era la guerra!"
Eh! Antonia, avevi altro da pensare in gioventù!
Povera, Antonia, è sempre sola, il figlio fa quello che può, viene tre volte al giorno per aiutarla a mangiare, 5 minuti e poi scappa preso dai suoi mille impegni, le aveva trovato una badante, ma non è stato fortunato, questa faceva la furba, si faceva trovare quando sapeva che lui arrivava, ma per il resto del giorno lei se ne andava per i fatti suoi (visto coi miei occhi).
Il figlio le ha trovato una struttura dove poterla riabilitare un po', non riesce a camminare ed è piena di acciacchi, ma con la testa c'è tutta, ascolta, osserva, cerca di non distrubare mai.
E' triste.
Ieri mi sono avvicinata:"Antonia, vuole fare qualcosa? Le porto una rivista da leggere?"
"Mi bruciano gli occhi dopo un po' che leggo."
"Anche con gli occhiali?"
"Si!" calcando molto sulla esse come una vera romagnola.
"E se guardasse solo le figure? Poi se le bruciano gli occhi smette di guardarle."
"Va bene, allora le guardo."
L'ho messa seduta e lei ha sfogliato per un po' una rivista di gossip trovata lì sul tavolo, lasciata da chi non si sa.
Che brutta rivista!
Ma intanto ha fatto qualcosa di diverso dal suo solito osservare un puntino di vernice verde, lasciato sul soffitto dall'anta della finestra, che stricia quando la si apre.

 
 
 

Post N° 291

Post n°291 pubblicato il 22 Novembre 2006 da fiumecheva
 
Tag: Diario
Foto di fiumecheva

E domani è il giorno.
Domani se il piede il piede di ma' si presenta meno infiammato, come vuole il medico, si procederà all'operazione.
Oggi ma' sembrava più tranquilla, ma continuava a ripetere a tutti che ha una gran paura dell'intervento e io le ho detto che la capisco che è un suo diritto avere paura, chi non ne avrebbe al suo posto?
Quando le ho concesso di aver paura si è girata verso a me e mi ha chiesto:
"E poi?"
"E poi, mamma, col tempo che ci vuole, guarirai e ritornerai a camminare come prima, senza fretta. E vedrai che andrà tutto bene."
Spero di averla convinta, per ora ha smesso di dire che ha paura.
Domattina presto andrò un po' al lavoro, fatte le cose necessarie, torno a casa e poi vado in ospedale e sto tutto il tempo con lei.
Non parliamo molto, ma la mia mano è pronta stringersi alla sua.

Nel letto di fianco a quello di mia madre c'è una vecchina stupenda. Domenica scorsa è entrata in coma e i medici ormai l'avevano data per spacciata, la figlia l'ha vegliata tutta la notte per non lasciarla sola e lei la mattina si è ripresa.
Lunedì, andando a trovare mia madre, pensavo a lei e m'immaginavo il suo letto vuoto, ma eccola lì, nel suo lettino che si muove come una neonata.
Ho pensato alle parole che spesso diceva mio nonno:
"Eh!Pipino pipino! Quando si diventa vecchi si torna bambini!"
A Pranzo la sua badante (donna bravissima) l'ha messa seduta per farla mangiare e le ha tolto la maschera dell'ossigeno e Teresina (così si chiama) ha fatto un sorriso tutto sdentato, ma bellissimo che mi ha ricordato tanto la mia Rory ai tempi della poppata.
La sua badante le parla in continuazione:
"Teresina, bambina mia, quanti anni hai oggi?"
E Teresina risponde:
"25!"
Ieri invece ne aveva 38.
Teresina sta crescendo e domani torna a casa.
A sua figlia avevano consigliato di metterla in una struttura apposta, un ricovero, ma lei ha rifiutato.
Sua madre la vuole a casa.
E io la capisco, anch'io farei la stessa cosa.
Ogni giorno in più è un giorno regalato, questo lo sanno i suoi cari.
Teresina sta crescendo e lo farà a casa sua......
 

 
 
 

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