Creato da fiumecheva il 06/05/2005

Fiumecheva

E continuo a camminare

 

Messaggi di Settembre 2006

Post N° 260

Post n°260 pubblicato il 12 Settembre 2006 da fiumecheva
 
Tag: pause
Foto di fiumecheva

E' l'uomo per me
Mina

É l'uomo per me,
fatto apposta per me,
è forte con me e da uomo sa dir,
parole d'amor...
Ma ciò che amo in lui,
è il ragazzo che,
nasconde in sé...
É l'uomo per me,
è sicuro di sé,
da uomo so già,
i progetti che ha,
i sogni che fa...
Ma ciò che amo in lui,
è il ragazzo che,
nasconde in sé...
Mai nessuno saprà
separarlo da me,
ogni giorno saprò,
con lui restar...
É l'uomo per me,
sicuro di sé,
è forte con me e come un uomo sa dir,
parole d'amor...
Ma ciò che amo in lui,
è il ragazzo che,
nasconde in sé...
(É l'uomo per te) Ma è un ragazzo ancor per me...
(É l'uomo per te) Per questo trovo in lui l'amor....
(É l'uomo per te) Ma è un ragazzo ancor per me...

 
 
 

Post N° 259

Post n°259 pubblicato il 03 Settembre 2006 da fiumecheva
 
Foto di fiumecheva

"Ore 22 di domenica 21 febbraio 1999 la tua breve vita si è spenta.
Ti ho scaldato, massaggiato e ho prolungato la tua agonia (Che stupido egoismo il mio!), ma il miracolo non è accaduto.
I miracoli non accadono mai!
Dov'è la bontà divina nel permettere che un piccolo essere venga al mondo e solo poche ore dopo lo lasci?
Perchè ci casco sempre?
Perchè, pur non credendoci, continuo a sperare in miracoli che so non avverranno mai?
Oggi, lunedì 22 febbraio, quel piccolo essere mi manca tantissimo!
Stava sul palmo di una mano eppure mi ha lasciato un buco enorme nel cuore.
Perché?!...
Fuori ora sta piovendo.
Il gatto dorme sul divano.
La musica mi avvoge.
Il tepore della stanza m'intorpidisce.
Ho più che mai bisogno di Te!
Tu che puoi dare un significato a tutto questo ribbollire di sentimenti.
A cosa lo devo?
A un cucciolo che per poche ore è stato tra le mie mani?".....

"Su, gettalo nella buca assieme agli altri!"
"Ma pa'! Si muove, respira ancora!"
Margherita lo teneva fra le mani, il corpicino del cucciolo era freddo, ma ancora si muoveva, non aveva più neppure la forza di lamentarsi, neppure un mugolio usciva da quella piccolissima bocca che si apriva appena per prendere piccoli e rapidi respiri.
"Magherita, non c'è più nulla da fare, è praticamente morto..."
Laika, il loro pastore tedesco, la notte prima aveva partorito e non si capì mai per quale motivo, invece di occuparsi dei cuccioli, come tutte le mamme e come pure Laika aveva sempre fatto anche per le cucciolate precedenti, li abbondonò a se stessi.
Era un febbraio freddissimo, pochi giorni prima aveva anche nevicato, è così che Margherita e suo padre trovarono i cuccioli ormai morti assiderati.
"Pa', ti prego, aspettiamo che almeno smetta di respirare!"
Suo padre si lasciò convincere
"Va bene, dopo chiudi tu la buca per favore."
E poi se ne andò a lavorare.
Margherita accarezzò felice il cucciolo, col mignolo gli sfiorò il musetto e lui per tutta risposta iniziò a succhiarlo.
Il suo corpicino era ancora tanto freddo allora  lei lo avvolse nella sua sciarpa che legò alla vita come fosse un marsupio, tenedolo sotto il maglione e al giubbotto intendeva scaldarlo e soprattutto nasconderlo alla vista di tutti. Coprì la buca e andando verso casa s'ìncontrò nuovamente con suo padre
"Fatto?"
Rispose con aria triste
"Sì, fatto!"
Sentì il cucciolo muoversi sulla sua pancia, dentro al marsupio improvvisato, il corpicino iniziava a prendere calore e velocemente si diresse a casa.
Aveva tutto: biberon, latte in polvere, borsa per l'acqua calda e soprattutto tanto amore. Non era la prima volta che le capitava di allevare un cucciolo con il biberon, vivendo in una fattoria, quante cose possono accadere....
Però un cucciolo così piccolo? Quante possibilità poteva avere?
La ragione lo sapeva, ma il cuore le diceva di tentare.
La prima poppata fu un successo, e la illuse di potercela fare, come pure la seconda e poi la terza....
E tutto questo lo fece di nascosto a suoi famigliari, non voleva sentirsi dire che stava perdendo il suo tempo..
Ogni due ore, prendeva una scusa e andava a controllare il cucciolo che aveva accuratamente nascosto in un armadietto del bagno di servizio dove nessuno metteva mai le mani.
Il piccolo aveva persino iniziato a fare dei deboli mugolii e il rischio di essere scoperti cresceva, ma poco importava se i lamenti si fossero fatti più forti, significava che ormai era salvo.
Calore, pappa e coccole...
Ma durante la notte peggiorò, si raggomitolò sulla sua mano e smise di respirare.
Nessuno in casa si accorse di nulla.
Seduta al bordo del bidè, Marcherita continuava a coccolare quel piccolo essere che non riusciva a lasciare andare.
Uscendo dal bagno s'incontrò con suo padre
"Ma che hai? E' tutto il giorno che fai su e giù, hai una faccia!"
"Mal di pancia pa', ma è passato.... tutto finito... 'notte pa'."
" 'notte, Margherita."

" 'notte cucciolo!"

 
 
 

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