Venti del nord

Parole al buio


Dicevamo che questo blog nasce per il principe spezza cuori e cosi, dopo 3 anni di muto mutismo silenzioso , eccoci in preda ad una insensata corrispondenza. Mi ricordo ogni volta che aspettavo una sua lettera. Mi ricordo le 5 o 6 volte in cui , in una mattina, scendevo a vedere se il postino era passato. Erano lunghe lettere scritte con la bic blu. Me lo immaginavo seduto alla sua scrivania, con la sua canna nel posacenere e la musica di radio rock a fargli compagnia. Aprivo la lettera con una delicatezza estrema, come se contenesse un cristallo, pezzi di vetro. Mi scioglievo dentro quelle pagine, mi immergevo in un mondo parallelo fatto di parole.In questi mesi, ripreso lo scambio di carte ( virtuali ormai ), mi chiedo quanto le parole possano confonderci e farci ammalare. Le parole si insinuano e le lunghe discussioni si assottigliano in un unico grande discorso che cancella il problema, lo seppelisce e lo soffoca. Il pensiero si confonde in maniera irrimediabile e perdiamo di vista la strada, il motivo per cui siamo li, il motivo per cui hai scritto, il motivo per cui hai inviato il messaggio. Inizi a scrivere, a parlare, ad insistere su quel dettaglio, a rimescolare il discorso e a farlo tuo. Prendi il concetto e lo trasformi in qualcosa che possa esaltare il tuo ego  o quello dell'altra persona e inizi a colmare altre mancanze delle quali non ti eri nemmeno accorto. Cerchiamo continuamente fuori quello che é dentro, cerchiamo continuamente di non rimanere al buio, ma in realtá c’é sempre una luce in fonda a noi e, in primis, la nostra luce nera, il nostro buio , non dovrebbe spaventarci… é il buio degli altri che dobbiamo rifiutare.Buon giorno.