Creato da Mi.st.eri il 02/06/2005

Misteri

Il Blog della Stanza e del Forum Misteri!

 

 

« ERESH - CRICCIOLAGLI UFO MI SONO VENUTI A TROVARE »

LE ALF DI 15.000 ANNI FA

Post n°80 pubblicato il 12 Maggio 2006 da PENSIEROSCURO

Un'ipotesi suggestiva incarnata in statuette con caratteri non umani.

di Mauro Paoletti

Dal 1948 al 1955 furono effettuati alcuni scavi a Jarmo, nei pressi di Chemchemal, nel Kurdistan Iracheno, che riportarono alla luce cucchiai, aghi di osso, fusi di pietra, lame di ossidiana originaria di Nemrut Dag e ben 5500 statuette, formate dalla sola testa, alcune delle quali con strani lineamenti: volti allungati, labbra sottili, occhi socchiusi ellittici.
Nel 1922, vicino a Ur, l'archeologo Sir Woolley rinvenne numerose statuette
, appartenenti alla cultura Ubaid, discendente da quella Samarra. Presentavano strane teste definite del tipo "a lucertola" risalenti oltre il 5500 a.C., quando la cultura Ubaid discese dai monti Zagros. Cranio allungato, con grandi occhi obliqui, alte acconciature, con i caratteri sessuali ben marcati nei particolari sia maschili che femminili. Reperti ritrovati più tardi anche nella cultura Sumera. Figure con mani ai fianchi, conserte o lungo il corpo snello, ben fatto, sempre a gambe unite e slanciate. Una delle raffigurazioni femminili tiene al petto un piccolo, anch'esso con testa di serpente, a comprovare che era nato così. Restiamo attoniti davanti alla prima rappresentazione della maternità, antica di circa 7000 anni. Avrebbe potuto essere concepita anche da un moderno artista un po' estemporaneo che l'avrebbe titolata "donna con bambino": considerando però che è sempre stata ritenuta la rappresentazione della "Dea Madre", questo ci sconvolge. I Sumeri associarono questo tipo di statuine con le divinità da loro adorate. Il dio Enlil viene descritto come "il serpente dagli occhi splendenti".
Le sculture ricordano i Veglianti dai capelli bianchi, definiti in molte scritture gli "stranieri dal volto di vipera". Innegabile che rappresentino una razza diversa da quella umana. Di quali serpenti si parla? Quelli delle famose stanze di Dzyan, i dzyani appunto, che fecero pace con la quinta razza
(1), ammaestrandola e istruendola? Probabilmente fu questa razza dall'aspetto di serpente a divulgare il sapere nascosto all'umanità. Enoc (2) parlando dei Veglianti nomina Gadriel come colui che fece errare Eva, e Kasdeya come colui che insegnò agli umani a sventare i morsi del serpente e i colpi del figlio di un serpente chiamato Tebaet.
Edward Thompson, in un articolo edito nel 1879 su "Popular Science Monthly", scrisse che i capi Olmechi vivevano a Chanes e i Maya li chiamavano "Canob", il "popolo dei serpenti a sonagli".


Eva, progenitrice dei Nefilim


I Serafini, mandati da Dio "come suoi strumenti", vengono definiti "Serpenti Fiammeggianti". In arabo serpente si dice "Hayya", in ebraico "Hevia". Il nome di "Eva", in ebraico "Hawwah", è simile all'arabo "Hawwa", ed è collegata alla parola araba "hayat", che significa "vita"; per gli Ebrei Eva è "colei che fa vivere", la progenitrice dei Nefilim, descritti nei miti ebraici come gli "awwim", i "serpenti". Il rettile è sempre presente nei miti della creazione: da malefico tentatore di Adamo ed Eva a Dio creatore nel "serpente piumato" Inca, Azteco e Maya. Nell'antichità i serpenti erano tenuti in grande considerazione, lo testimoniano le loro immagini riscontrate sui sepolcri della cultura Ubaid, come amuleti a protezione dei morti.
Questo richiama l'usanza cinese di porre dischi forati, di pietra o di giada, nei siti sepolcrali. Usanza che potrebbe derivare da una vicenda ritenuta leggendaria, quella dei piatti di pietra di Bayan Kara Ula
, oggi Bayan Har Shan. L'uso sciamanico delle statuette di Ubaid verrebbe confermato dalle raffigurazioni in argilla di un essere con testa di capra che sembra dominare "i serpenti".
Il collegamento alla cultura dell'avvoltoio sciamanico è rilevabile su molte di queste statuette, che rappresentano divinità con un lungo becco, braccia ad ala e una coda a ventaglio; altre hanno occhi obliqui che ricordano le teste di Jarmo, di cui abbiamo parlato all'inizio.
Hanno occhi simili al chicco del caffè. Interessante il particolare rilevato in una statuetta maschile. Ha fra le mani quello che è stato definito "uno scettro". Osservandolo, appare come un piccolo cilindro levigato, con la parte terminale superiore visibile, formata da una pietra scura a forma di goccia. Una tradizione dei pellerossa Navaho parla di esseri luminosi dotati di quei "tubi" con i quali paralizzavano le persone. Il contatto con la "bacchetta" viene descritto come lo sfregamento con aghi di cactus
(3). Inutile aggiungere che alcune persone fatte oggetto di rapimenti alieni spesso riportano testimonianze simili.

Semidei e dinosauroidi


Ad avvalorare la tesi che forme di vita aliene vivessero fra gli umani nel 5500 a.C., se non addirittura antecedentemente, c'è il fatto che nel 1878 è stato rinvenuto ad Abido, in alcune tombe egizie del tardo periodo predinastico, un tipo etnico completamente diverso dagli antichi e moderni abitanti dell'Egitto. Questi presentava un cranio dolicocefalo di forma ovale e allungata. Si tratta dei resti di individui con cranio più grande e di statura superiore rispetto agli abitanti locali, che Walter Bryan Emery, archeologo, identifica con gli Shemsu-Hor (4), la stirpe di semidei seguaci di Horus, i quali, come scritto su un'antichissima lista conservata al Museo di Torino, dominarono l'Egitto per 13.420 anni, fino al 3100 a.C. Sempre Emery ci informa che rimangono ignote sia l'origine etnica di questi esseri, definiti "invasori", sia il loro percorso per penetrare in territorio egiziano, dando per scontato che provenivano da un altro luogo. Individui simili, dalla grande testa, si sono trovati nelle più antiche tombe Sumere, a Kish e Jadmet Nast (5). Certamente le statuette raffiguravano una razza diversa che a quel tempo viveva con gli umani. gli egizi consideravano divini anche gli Urshu, esseri che svolgevano un ruolo di intermediari fra gli umani e gli dei. La conformazione degli arti superiori non è molto chiara; dal modo di impugnare la bacchetta si deduce l'esistenza di un pollice opponibile, ma per quanto riguarda le altre dita, alcune mani sembrano formate da tre dita, altre da quattro.
Cercando di restare oltremodo obiettivi, non si può fare a meno di raffrontare questi particolari con le descrizioni, tutte concordanti fra loro, di "pur" presunti alieni, che sembrano essere stati oggetto di avvistamenti negli ultimi cinquant'anni. Se, comunque, si vuole escludere l'ipotesi extraterrestre, si può prendere in esame quanto esposto da Dale Russel. Il paleontologo canadese, ipotizzando che una specie di sauri
(6) sia sopravvissuta, trasformandosi, nella sua evoluzione, in una specie più intelligente dell'Homo Sapiens, costruì un modellino di un umanoide, detto "omosauro", o "sauroide", attualmente conservato al Museo di Scienze naturali di Ottawa, come risultato di un'evoluzione simile a quella umana. Vi si notano i tratti dei volti di "vipera" delle statuine di Ubaid e dei Sumeri e vi si riscontrano anche i particolari menzionati nelle descrizioni degli "alieni". Che la sua ipotesi non sia, poi, solo "un'ipotesi"?

Note:
1. Secondo molte tradizioni diffuse tra i popoli di tutto il mondo, noi saremmo la quinta umanità. Altre quattro civiltà evolute ci avrebbero preceduto, scomparendo a causa di eventi catastrofici naturali e/o artificiali.
2. Enoc è uno dei patriarchi dell'Antico Testamento. La sua ascesa al cielo è collegabile al moderno fenomeno dei rapimenti, attraverso il suo stesso scritto "Il libro di Enoc", considerato un apocrifo.
3. La storia venne pubblicata su "FATE Magazine", nel settembre 1949.
4. Gli Shemsu Hor erano una stirpe nata dall'incrocio tra uomini e dei, i Neteru. Questi ultimi regnarono sull'Egitto nel "Primo Tempo" (Zep Tepi).
5. Crani dalla forma allungata sono stati trovati anche in siti archeologici in Mesoamerica. Si tratta di un'antichissima usanza Maya, di replicare la forma del cranio allungato della progenitrice degli uomini "Orejona", un essere femminile sceso dal cielo, dall'aspetto rettiliforme o anfibio, che regnò per qualche tempo, sino a ritornare donde era venuta. Gli Incas la identificavano con il pianeta Venere.
6. Lo Stenonychosaurus, un dinosauro bipede e dagli arti superiori prensili.

 

Fonte: Dossier ALIENI - n. 9 (Ottobre - Novembre 1997)

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

AREA PERSONALE

 

HALLOWEEN NIGHT!!

 

 

IN CHAT :D

 
 

FACEBOOK

 
 

MISTERI2

La Nostra passione è il Mistero

Luoghi misteriosi, nubi, passi nella notte..tutto questo accade nei nostri luoghi!

 

FANTASMI!

Tracce di Fantasmi

 

TAG

 

immagine

 

ULTIME VISITE AL BLOG

grande.zeckyvaltersandriPepitoRosthepinisAndrewBumnicolalauritostep0Mauro71_Bresciazecchinelli.lucianograzia.montalcinosergiobonamicocicciopunk.redsimpaticone35lanfranco.pieromisteropagano
 
Citazioni nei Blog Amici: 35
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963