LAKOTA

COME IL COLIBRì RUBO' IL TABACCO (CHEROKEE)


 Molto tempo fa, quando gli uomini e gli animali parlavano la stessa lingua, in tutto il mondo esisteva un'unica pianta di tabacco e le creature giungevano da ogni parte per prenderlo. Un giorno tuttavia le avide oche Dagul'ku rubarono la pianta e la portarono lontano, a sud, sorvegliandola attentamente. Non passò molto tempo che gli uomini e gli animali iniziarono a soffrire molto per I'assenza del tabacco. (Il tabacco aveva numerosi usi in medicina: veniva usato come antidolorifico per l'otite e il mal di denti, e occasionalmente come impiastro. Presso gli indiani del deserto veniva fumato come cura per il raffreddore (anche per I'asma e la tubercolosi), spesso mescolato a altre foglie o radici. A volte il tabacco non conciato veniva mangiato, usato nei clisteri o bevuto sotto forma di infuso.) Un' anzianadonna che stava male da molto tempo era diventata così emaciata e debole che tutti pensavano sarebbe morta, e I'unica cosa che poteva salvarla era il tabacco. La donna era molto amata da tutti gli uomini e gli animali, e la sua condizione li preoccupava molto. Decisero quindi di convocare un consiglio per escogitare un piano per recuperare il tabacco. Gli animali dissero che avrebbero cercato di riprenderlo. Ci provarono uno dopo l'altro, ma ogni volta venivano avvistati dalle oche Dagul'ku e uccisi prima di riuscire a raggiungere la pianta. Dal più piccolo al più grande, tutti gli animali a quattro zampe fallirono. Poi la Talpa parlò.e disse che sarebbe andata lei. Tutti pensarono che fosse una buona idea, dal momento che poteva scavare un tunnel sotto il tabacco e rubarlo. Tuttavia, quando si avvicinò alla pianta, le Dagul'ku videro la sua traccia, e aspettarono che uscisse. Quando la Talpa sbucò fuori andò incontro alla stessa sorte di tutti quelli che I'avevano preceduta. Da quel momento all'interno del consiglio ci fu grande discordia. Nessuno riusciva a pensare a un altro modo per sotrarre il tabacco alle avide Dagul'ku. Nessun animale voleva andarci. Il colibrì aveva ascoltato tutte le proposte, e aveva un'idea sua. Alla fine disse che avrebbe riportato lui la pianta. Tutti lo guardarono e dissero: "Com'è possibile? Sei così piccolo! Come farai ad avvicinarti con le Dagul'ku?". Lui rispose che poteva farcela, e che se volevano potevano metterlo alla prova. Allora gli indicarono un albero inmezzo al prato che tutti potevano vedere, poi gli dissero: "Vai su quella pianta, ma non farti vedere da noi". Neanche il tempo di dirlo, che tutti videro il Colibrì posato in cima all'albero in mezzo al prato. Poi scomparve sotto il loro occhi e riapparve al centro del consiglio. Nessuno lo aveva visto andare o tornare. Stupiti dall'impresa, decisero di dargli una possibilità. Il Colibrì non perse tempo. Sfrecciò sulla pianta di tabacco, proprio sotto il naso delle oche Dagul'ku, che non sospettavano nemmeno che lui fosse lì. In un batter d'occhio con il suo lungo becco strappò la sommità della pianta, che aveva alcune foglie e i semi. Poi tornò al consiglio. La vecchia donna ormai sembrava morta, ma quando le soffiarono del fumo di tabacco nelle narici lei aprì gli occhi gridando "Tsa'lu" e guarì.