LA MALINCONIA DI UN AMORE PERDUTO TI UCCIDE..
IL TUO CUORE SOFFRE,NON SAI COSA FARE, E NON SAI COME REAGIRE,LASCI CHE IL TORMENTO TI CONSUMI,FINO A QUANDO ALZI LO SGUARDO E LE BRACCIA AL CIELO E APRIRAI IL CUORE A NUOVA VITA.
Che il sole ti porti nuova energia durante il giorno,
che la luna dolcemente ti rigeneri di notte,
che la pioggia ti lavi via le preoccupazioni,
che il vento soffi nuova forza nel tuo essere,
che tu possa camminare per il mondo e conoscere
la sua bellezza tutti i giorni della tua Vita.
(Benedizione dei nativi americani Apache)*
"Il Grande Spirito parla al nostro cuore"
Sino ad oggi, io non ho mai domandato a mia nonna e a mio nonno, né a nessun altro «perché?».
Questo avrebbe voluto dire che non avevo imparato nulla, che ero un idiota.
Ma nella società occidentale, se tu non chiedi «perché», pensano che tu sia stupido.
Così essendo stato allevato non per domandare il perché delle cose ma per ascoltare, per acquistare consapevolezza, mi sembra scontato che le persone abbiano qualche conoscenza di se stesse e anche di me stesso.
Questa è una convinzione radicata. Inoltre, quando conosciamo noi stessi, possiamo unire i nostri pensieri e condividere questa conoscenza.***
« COME L'APE EBBE IL SUO... | CAVALLO PAZZO » |
Post n°19 pubblicato il 22 Giugno 2013 da mitakuye.oyasin67
Molto tempo fa, quando gli uomini e gli animali parlavano la stessa lingua, in tutto il mondo esisteva un'unica pianta di tabacco e le creature giungevano da ogni parte per prenderlo. Un giorno tuttavia le avide oche Dagul'ku rubarono la pianta e la portarono lontano, a sud, sorvegliandola attentamente. Non passò molto tempo che gli uomini e gli animali iniziarono a soffrire molto per I'assenza del tabacco. (Il tabacco aveva numerosi usi in medicina: veniva usato come antidolorifico per l'otite e il mal di denti, e occasionalmente come impiastro. Presso gli indiani del deserto veniva fumato come cura per il raffreddore (anche per I'asma e la tubercolosi), spesso mescolato a altre foglie o radici. A volte il tabacco non conciato veniva mangiato, usato nei clisteri o bevuto sotto forma di infuso.)
Un' anzianadonna che stava male da molto tempo era diventata così emaciata e debole che tutti pensavano sarebbe morta, e I'unica cosa che poteva salvarla era il tabacco. La donna era molto amata da tutti gli uomini e
gli animali, e la sua condizione li preoccupava molto.
Decisero quindi di convocare un consiglio per escogitare un piano per recuperare il tabacco. Gli animali dissero che avrebbero cercato di riprenderlo. Ci provarono uno dopo l'altro, ma ogni volta venivano avvistati dalle oche Dagul'ku e uccisi prima di riuscire a raggiungere la pianta.
Dal più piccolo al più grande, tutti gli animali a quattro zampe fallirono. Poi la Talpa parlò.e disse che sarebbe andata lei. Tutti pensarono che fosse una buona idea, dal momento che poteva scavare un tunnel sotto il tabacco e rubarlo. Tuttavia, quando si avvicinò alla pianta, le Dagul'ku videro la sua traccia, e aspettarono che uscisse. Quando la Talpa sbucò fuori andò incontro alla stessa sorte di tutti quelli che I'avevano preceduta.
Da quel momento all'interno del consiglio ci fu grande discordia. Nessuno riusciva a pensare a un altro modo per sotrarre il tabacco alle avide Dagul'ku. Nessun animale voleva andarci.
Il colibrì aveva ascoltato tutte le proposte, e aveva un'idea sua. Alla fine disse che avrebbe riportato lui la pianta. Tutti lo guardarono e dissero: "Com'è possibile? Sei così piccolo! Come farai ad avvicinarti con le Dagul'ku?".
Lui rispose che poteva farcela, e che se volevano potevano metterlo alla prova. Allora gli indicarono un albero inmezzo al prato che tutti potevano vedere, poi gli dissero: "Vai su quella pianta, ma non farti vedere da noi".
Neanche il tempo di dirlo, che tutti videro il Colibrì posato in cima all'albero in mezzo al prato. Poi scomparve sotto il loro occhi e riapparve al centro del consiglio. Nessuno lo aveva visto andare o tornare. Stupiti dall'impresa,
decisero di dargli una possibilità. Il Colibrì non perse tempo. Sfrecciò sulla
pianta di tabacco, proprio sotto il naso delle oche Dagul'ku, che non sospettavano nemmeno che lui fosse lì. In un batter d'occhio con il suo lungo becco strappò la sommità della pianta, che aveva alcune foglie e i semi. Poi tornò al consiglio. La vecchia donna ormai sembrava morta, ma quando le soffiarono del fumo di tabacco nelle narici lei aprì gli occhi gridando "Tsa'lu" e guarì.
|
https://blog.libero.it/MitakuyeOyasin/trackback.php?msg=12159564
I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
|
|
|
|
CONTATTA L'AUTORE
Nickname: mitakuye.oyasin67
|
|
Sesso: M Età: 57 Prov: EE |
ULTIMI COMMENTI
Inviato da: mitakuye.oyasin67
il 11/04/2017 alle 23:52
Inviato da: doveravamorimasti2
il 11/04/2017 alle 12:42
Inviato da: mitakuye.oyasin67
il 22/05/2014 alle 21:54
Inviato da: mitakuye.oyasin67
il 22/05/2014 alle 21:53
Inviato da: patrizia_02
il 21/05/2014 alle 23:38
su di essa. Lasciate che io sia un uomo libero, libero di viaggiare, libero di fermarsi, libero di lavorare, libero di commerciare, libero di scegliere i miei maestri, libero di seguire la religione dei miei padri, libero di pensare, parlare e agire per me stesso, e io obbedirò ad ogni legge o pagherò la pena.
MENU
AREA PERSONALE
Ogni alba è un simbolo sacro. Sì, perché sacra è ogni giornata,quando nostro Padre Wakan-Tanka ci manda la luce. (Alce Nero)***
ALCE NERO PARLA
"Non è come nasci, ma come muori, che rivela a quale popolo appartieni".
Alce Nero, 1890