Eighties

"L'avvenire di un'illusione"


In questi anni spesso si è discusso sul tema religioso come di un bisogno dell'uomo per compensare il terrore della morte.Mi hanno sempre indignato queste affermazioni soprattutto per la superficialità e incompetenza in materia di profondità psichica che tradiscono.Ben più pertinente, se casommai vogliam parlare di quest'"illusione", è nel desiderio, nel BISOGNO di giustizia che va ricercata la genesi di una speranza ultraterrena.Ingiustizia talmente debordante e quotidiana che la "debolezza" di chi preposto a farla rispettare esaspera ulteriormente ognuno di noi.Ingiustizia che può manifestarsi poi in mille e mille modi, anche tra le righe apparentementi sensate di un'articolo di giornale.Leggevo oggi, sul "Corriere della Sera", alla nona pagina, di come un medico, parlando di aborti dopo il terzo mese afferma, lasciandomi allibito."Lei ha fatto aborti terapeutici di feti sani ?" chiede il giornalista"Certo - risponde il medico - lo prevede la legge. Ripeto, è un problema di salute psichica della donna""In quali casi, ad esempio? ""Una donna che alla quindicesima settimana mi chiede un'aborto terapeutico ed è gravemente depressa.""Ma come ci si regola in queste cose ?""Tocca al medico valutare il reale stato psichico della donna.E' una responsabilità importante."Ora, mi chiedo, ma la gente lo sà che per laurearsi in medicina c'è un solo esame di psicologia generale ed inoltre è un complementare ?