Eighties

Verità come cura


Le baggianate del relativismo per cui non esisterebbe la verità se non nella soggettività individuale, funziona fin quando all'individuo "gli dice bene".Poco poco che detta vita esca dai binari della banalità quotidiana, per una qualunque ragione, vediamo che è necessario un lavoro di riparazione che tra un relativista e uno psicoterapeuta passa la stessa differenza che c'è tra chi, per aggiustare un televisore, gli caccia due pugni sopra e chi chiama un tecnico.Forse i due pugni otterranno il loro scopo a breve termine, ma a lungo termine è scientificamente provato che la percentuale di successo si riduce allo zero assoluto.Ecco quindi che "quando il gioco si fa duro", i "deboli" è meglio che smammino.Poichè, ovviamente, la ristrutturazione di una personalità la si fa seguendo precisi canoni razionali, fermi, fatti di acciaio e cemento come per una ristrutturazione vera e propria.E come per una ristrutturazione vera non ci si affida agl'imbianchini, che se poi tutto crolla ci si lasciano le penne ed era allora assai meglio lasciar stare, così per aggiustare l'interiorità di una persona non si va ad occhio e croce ma su una rivisitazione VERITIERA del presente e del passato.Che in fondo traumi, ossessioni eccetera si basano proprio su delle falsità/errori ben sepolti nel passato racchiuso dall'inconscioChe una volta riportato in luce e osservato VERITATIVAMENTE e non come "se l'era raccontata" il paziente, si raggiunge la guarigione.Che il difficile non è poi scoprire dette VERITA', che allora sarebbe bastata l'ipnosi, ma eliminare anni e anni di ABITUDINI basate su tale menzogna di fondo.Ora, per concludere, vien da chiedersiMa che titoli hanno i filosofi di parlar del "soggetto" se non l'hanno neanche visto in cartolina ?