Eighties

Etica dei falliti


Ogni uomo, minimamente onesto intellettualmente, non può negare di sentirsi spinto verso una qualche forma di autorealizzazione.Si potrà discutere quale sia la forma migliore di detta autorealizzazione ma, certo è che a nessuno piace considerarsi un "balordo", stante questa definizione infamante per chiunque.Gli stessi fautori del "relativismo" si sentirebbero ben poco soddisfatti se venissero definiti essi stessi dei "balordi", prova questa, già di per sè, della "relatività" di detto illusorio "relativismo"Se Vattimo, Cacciari, Galimberti dovessero elemosinare per strada invece di incassare i pingui "diritti d'autore" dei propri libri inneggianti al nulla, forse dovrebbero ammettere che il nulla poi non li riguarda veramente.Viceversa quei poveri fessi che si consolano del loro fallimento esistenziale, stante l'inconsistenza del tutto tanto ben remunerata in chi ne scrive, non si accorgono del bluff di cui sono vittime.Certa gioventù figli di questi "cattivi maestri" mi fanno pensare ad un'albero che si convincesse che non val la pena far frutti.Quando poi, ormai troppo tardi, s'accorgerà che altri invece, sordi alle lusinghe di quelle fin troppo facili sirene, produrranno e raccoglieranno, loro non resteranno altro che legna da ardere e che il loro "eterno ritorno" termina già qui.Se poi pensiamo solamente che la filosofia precedente a quest'ultima è stata il marxismo che si basava su di un presupposto assolutamente assurdo scientificamente, e che cioè l'uomo nasce buono, c'è da chiedersi di che Ragione cianciano i filosofi quando parlano.Ma , soprattutto, perchè prima di parlare dell'uomo non lo studiano ?O è forse che studiar troppo da "Caporali" si disimpara a vivere da uomini pienamente ?   ;)http://www.youtube.com/watch?v=fLM__TzWO8E&eurl=http://video.google.it/videosearch?hl=it&q=siamo%20uomini%20o%20caporali%20tot%C3%B2&gbv=2&ie=UTF-