Eighties

La struttura del desiderio


Noi siamo nati dall'incontro di due esseri che nel dono reciproco si sono avventurati e perduti dandoci così la vita.Ma fin da principio questa nostra vita può essere frutto della TOTALITA' della "struttura del desiderio" o solo di una PORZIONE."Totalità" quando si è frutto totalmente di due esseri che si donano anima e corpo, spirito e materia."Parzialità" quando si è frutto di due esseri che non si donavano totalmente ma solo corporalmente, quindi in modo solo parziale.Solo nel primo caso si può parlare di un figlio "desiderato" infatti, a riprova che il desiderio ha una struttura di completezza sua propria da non confondere con le sue espressioni monche, erronee, parziali, appunto.Ed è in questa struttura "parziale" del desiderio che si dibatte la società contemporanea.Ho scelto questo esempio non per ragioni morali o altro ma solo perchè qui è facilmente visibile quello che vuol essere il centro di questo discorso sul desiderio.  La distinzione basilare, cioè, tra autentica "struttura del desiderio", che è sempre totale, completa; una STRUTTURA, appunto, e le sue espressioni parziali, nevrotiche che, a rigor di logica, non sarebbe neppure corretto annoverare nella nobile categoria del desiderio e che sarebbe più opportuno annoverare nella sottospecie dei "bisogni" o meglio ancora "voglie", anche per quel "fare" e "dare" che vi è sempre connesso.Ho definito le sue espressioni "parziali" come nevrotiche perchè il "desiderio" è nel diretto filo della salute psichica dell'inconscio.Potremmo quindi dire, come Bonhoffer di Dio, che di "desiderio" ve ne è uno autentico e uno "tappabuchi", inautentico cioè, falso, atto solo a riempire i vuoti delle nostre paure e della nostra vita.Così è del "desiderio parziale"Semplice desiderio "tappabuchi" !Ed il desiderio "tappabuchi" è quello dominante oggi tra noi, al punto che neanche riusciamo a concepirlo un desiderio diverso, seppur autentico.Eppure se dovessimo essere coerenti fino in fondo al nostro narcisismo dovremmo anche smettere di parlarci, essendo ugualmente esseri di linguaggio e desiderio, tanto, a che serve ?!Narciso si specchia ma mica ci dialoga con quell'immagine, se non nell'"Eco" della sua voceEppure muore di dolore perchè non riesce ad entrarci in RELAZIONEVorrebbe ma è impossibile.Anche Narciso non si bastava, allora, in fondo.Per quanto pervertito il suo "desiderio di relazione" resta immutato al punto di morire per questa distanza incolmabile.Forse si trascura troppo in nome di "con chi" il "CHE COSA" Narciso bramava.E quello che lo rende infelice è proprio l'impossibilità di dare vita ad una relazione.Questa era la profonda "struttura del desiderio" anche in Narciso stesso.Unirsi con l'altro, comunicare con l'altro, stabilire un legame.Forse il mito di Narciso potrebbe essere visto anche in questa nuova luce e cioè che il "desiderio di relazione" è tanto forte quanto impossibile averlo solo con se stessi.Ma in fondo il povero Narciso non era neppure così "narcisista" come i suoi adepti"Io sono mia""Single è bello""Libertà dai legami""Non ho bisogno di nessuno"Decisamente la realtà supera l'immaginazione.A ben pensarci Narciso stesso era un dilettante rispetto all'oggi.Almeno lui era cosciente del suo "desiderio autentico" sebbene impossibile.Questi, invece, sono pure contenti e orgogliosi della loro autonomia e indipendenza irresponsabile e se ne fanno vanto.Chissà, forse non meritano neppure, i suoi epigoni, di potersi fregiare di un nome, comunque, così altisonante e nobile.Forse sarebbe più giusto chiamarli semplicemente... "coglioni" !!  ;))