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Quando si uccide per il piacere di farlo

Post n°82 pubblicato il 24 Marzo 2013 da MoSviTe

23 Marzo 1944. Di lì a poche settimane sarebbero sbarcati gli alleati a liberare Roma. Tutti lo sapevano. Anche gli appartenenti alla brigata partigiana "Bandiera Rossa" che, nonostante la loro matrice comunista, operavano autonomamente, a prescindere dal CNL, in particolare per quanto riguarda l'attentato di via Rasella. Lo ritennero, come molti italiani ancora oggi, un eccidio inutile, effettuato per mera provocazione. Un eccidio che avrebbe scatenato la rappresaglia nazista che prevedeva 10 italiani fucilati per ogni tedesco assassinato (legge di guerra, come da Convenzione dell'Aja).

L'attentato venne in certo qual modo suggerito da Giorgio Amendola (futuro parlamentare) - entrato a far parte del Comando generale delle Brigate Garibaldi (strana assonanza con le più attuali Brigate Rosse, no?) assieme a Luigi Longo e Gian Carlo Pajetta (altri futuri parlamentari) e più avanti designato alla giunta militare antifascista del CNL assieme a Sandro Pertini - e portato a compimento da alcuni partigiani dei Gap tra cui Rosario Bentivegna, artefice materiale dello scoppio dell'ordigno che uccise anche l'innocente tredicenne Pietro Zuccheretti e un altro civile.

Questo atto non ebbe alcun effetto sull'evoluzione della fine-conflitto, se non scatenare l'ira di Hitler che ordinò la rappresaglia.

I soldati tedeschi uccisi nell'imboscata furono, ufficialmente, 33 (per qualcuno, 42). Il giorno successivo, poiché nessuno si presentò ad assumersi la responsabilità del vile attacco, si passò al rastrellamento che finì con la fucilazione di 335 innocenti nelle Fosse Ardeatine.

Pribke, comandante il plotone d'esecuzione finì all'ergastolo, Bentivegna venne insignito della medaglia d'argento al VALOR MILITARE!

E la storia continua: le Brigate Rosse erano "compagni che sbagliavano"; durante "Manipulite" gli unici a non essere indagati a fondo furono i comunisti; oggi, contano i peli del culo a Berlusconi, condannandolo anche per una scorreggia, mentre i culi sinistrorsi restano stranamente e perennemente intonsi!

Ci si chiede: costoro, avranno un santo in paradiso che li protegge...? Forse San Toro?

No, questi i santi li hanno in terra!

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INNO A ROMA - PUCCINI

Tratto da: http://www.youtube.com/watch?v=OOYaU0NUrg0
Pubblicato da: SpiritoDiAcciaio

 

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