Il diario di Mo

caccia al tesoro nella piramide di famiglia


Ieri sera si è affacciato il mio lato Lara Croft, non ho perso l'occasione per due salti adrenalici in solitudine, tanto per smaltire qualche panettone pixelloso, e ho raggiunto l'ingresso di una piramide che prometteva di essere la tomba di un fantomatico faraone con relativo fantomatico tesoro 
Occasione ghiotta, che vi ho documentato pure in immagini, il posto è semplice, aver visto qualche film di Indiana Jones basta per intuire tutti i trabocchetti e la possibilità di volare, che curiosamente gli owner della land non hanno tolto, rende il percorso più liscio di una pista di pattinaggio su ghiaccio 
. Tuttavia la caccia al tesoro è stata simpatica, tra ragni che mi si appiccicavano come lo zucchero del pandoro alle dita, mummie o coccodrilli che mi inseguivano come mogli petulanti con mariti distanti, trappole che si aprivano sotto i piedi all'improvviso come avvisi delle tasse e scarabei fortunati che scorrazzavano ai miei piedi, come tanti piccoli fastidi quotidiani che non hai il coraggio di schiacciare una volta per tutte
.Si arriva presto nella sala della regina, ma una vocina gentile dall'Ade vi fa presente che quella non è ancora la sala del Faraone, per cui bisogna pazientare, scostare qualche ragnatela, infilarsi in qualche cunicolo. Quando finalmente si arriva, la sala è ampia e tutta d'oro esattamente come ce l'aspettiamo, con Anubi a salutarci e a ricordarci che il tempo, tutto sommato... è una convenzione Purtroppo il tempo è stato convenzionalmente tiranno, e sul più bello che mi apprestavo a un momento di piacevole relax dopo tanta fatica, nella tenda beduina appena fuori dalla piramide e in piacevole compagnia, anzi, con la compagnia più piacevole che conosco in questa landa di solitudine... proprio in quel momento, proprio sul più bello... ho dovuto de-rezzarmi