Pensieri e Parole

Ci siamo


 Arriva il momento in cui bisogna necessariamente lasciare andare. Mollare la presa. Prendere le distanze da qualcosa che non puoi cambiare e che non riesci ad accettare come tuo. E questo succede quando arriva la consapevolezza, o meglio, quando accetti la consapevolezza del fatto che non si può pretendere di essere la priorità di qualcuno. Una priorità lo sei o non lo sei, è stupido anche solo discutere su questa cosa. Magari lo lo sei stata per un po’ e umanamente ti eri abituata a quella condizione, e diciamo la verità, ti piaceva anche un po’, in fondo quale ego non si sentirebbe nutrito da attenzioni continue? Ma le cose cambiano velocemente e spesso senza un reale motivo, quello che ha funzionato splendidamente per un periodo più o meno lungo all’improvviso si inceppa e non ne vuole sapere di tornare alle stesse prestazioni di prima. Ed è in quel momento che bisogna stare attenti a non sbagliare, cercare di forzare un meccanismo che si è inceppato può portare a sbloccarlo, certo, ma più spesso porterà a romperlo del tutto. E forzarlo costerà fatica, richiederà impegno, a volte richiederà anche di abdicare a chi sei tenendo comportamenti che la tua natura non prevede, con il risultato che ugualmente niente tornerà a funzionare, ma tu ti sentirai svilita e frustrata. E ferita.E allora è meglio lasciar andare, lasciar correre, smettere di trattare come priorità chi invece fa di te un’opzione, e non capisce neanche perché questa cosa non sia accettabile. Ci hai provato, hai forzato, provato a convincere, a spiegare, a raccontare, ad avvertire, ma non è servito, il meccanismo non solo continua a non funzionare come meriteresti o come funzionava prima, ma addirittura l’inceppamento sembra sempre più resistente, a ogni tuo tentativo corrisponde beffardamente una dimostrazione pratica di malfunzionamento. L’unica cosa da fare a questo punto è smettere di fare, smettere di dire, di recriminare, di spiegare, se non è servito le altre duecentomila volte che lo hai fatto perché dovrebbe magicamente servire ora? Smetti, deponi le armi, siediti nel tuo angolo ed osserva. Il tuo lo hai fatto, hai provato ad aggiustare qualcosa che si rifiutava di farsi aggiustare, lo hai fatto per te, certo, perché gestire le mancanze non è mai stato il tuo forte, lo hai fatto perché certe cose valgono il tentativo, ma a un certo punto insistere comincia ad avere il sapore di accanimento terapeutico. Quindi basta, resta ferma e zitta, aspetta, fai le tue cose e guarda che succede. Se non succederà niente non avrai niente da rimproverarti, se non il fatto di aver smesso di insistere un momento troppo tardi, forse.Perché, semplicemente, tutto ciò che non è reciproco, è inutile.