UN POSTO NEL MONDO

ARS AMANDI


Il mio futuro suocero è un amante dell'arte moderna,nonchè un grande competente in materia e un collezionista d'eccezione.Il mio amore ha ereditato questa passione e io da lui.Vediamo un sacco di fiere,di mostre e abbiamo in casa quadri bellissimi..Tra tanti che mi piacciono in maniera particolare c'è questo Knap..Adoro i suoi quadri,mi trasmettono una serenità e una pace infinita..Ieri il mio Papero mi ha mandato una mail con allegata l'immagine di questo quadro e mi ha chiesto se era di mio gradimento...Insomma,x farvela breve:con l'aiuto di suo padre,che si è prodigato con la sua arte di "mercante" a trattare il prezzo,HA COMPRATO QUESTO MERAVIGLIOSO QUADRO!!..Settimana prossima dovremmo andare a Torino presso la galleria e portarcelo a casa!!!Ancora nn mi sembra vero...!!Ora vi lascio con una descrizione un pochettino piu' "competente" di questo grande artista e delle sue deliziose opere!Quella di Jan Knap è un’arte fortemente legata al suo vissuto. La sua è una formazione da scultore da cui deriva la sua predilizione al rigore formale e alla presenza volumetrica degli elementi nella scena.Pura e semplice, l’arte di Jan Knap rende partecipe lo spettatore di un coinvolgimento intimo sempre più raro nell’arte contemporanea, perchè richiede un sistema percettivo affatto cavilloso, tanto è lampante. I suoi lavori sono davvero alla portata di tutti perchè arrivano dritti al cuore. Emerge una religiosità particolare perchè bloccata un attimo prima di diventare aulica e sublime. Le sue Madonne sono innanzitutto donne, protette da posture canoniche che rimandano alle figurazioni sacre della pittura pre-rinascimentale italiana e tedesca; ma sono le ambientazioni, che solo da alcuni particolari si intuiscono contemporanee, che distanziano la scena da rimandi prettamente ecclesiastici di stampo antico. La donna di Knap è una ragazza qualunque, protagonista di una scena che più che sacra è campestre e intimamente domestica allo stesso tempo e per tale motivo sempre atttuale. Altro ruolo fondamentale lo hanno i bambini che nei suoi quadri si alternano il ruolo ora di cherubino, ora di Gesù bambino. L’infanzia è un soggetto particolarmente caro all’artista perché rappresenta quell’innocenza che ben presto, già dall’adolescenza, è destinata ad esaurire la sua vitalità e che è simbolo di una famiglia il cui ruolo nelle sue opere emerge ancora nella sua solidità. Poco importa se non si riesce a identificare cronologicamente la scena, in quanto, nonostante alcuni particolari che riescono a confondere la nostra percezione, come le aureole che ogni tanto compaiono dietro ai personaggi, tutto ha la funzione di avvicinarci a una eterna e perfetta quotidianità da contemplare col cuore in mano. Nei suoi lavori ogni elemento converge alla certezza che il sacro, l’intimità, l’amore più puro è sempre attuale e affatto mutato nei secoli. Benchè semplice, è un’arte che riesce a commuovere perché ci rende consci che stiamo perdendo qualcosa per strada, rimbambiti da una contemporaneità basata esclusivamente sul flusso del tempo, perché l’amore, gli affetti e i piccoli miracoli quotidiani pieni di gioia sono a fianco di noi, e troppo spesso ce ne scordiamo. Bisogna saperli carpire e paradossalmente la pittura “normale” di Jan Knap ce ne dà la possibilità. Jan Knap nasce a Chrudim (ex-Cecoslovachia) nel 1949; dopo Düsseldorf, New York, Roma, Colonia, Modena, vive e lavora attualmente in Repubblica Ceca.