Creato da testadirapa3 il 25/01/2011
un viaggio, tante anime perse.
 

 

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Discorso di fine giornata.

Post n°133 pubblicato il 04 Ottobre 2012 da testadirapa3

Una partita così andava dritto negli annali sportivi. Giocatori e spettatori uscirono stanchi morti dallo stadio. I primi per aver giocato praticamente per tutta la giornata, i secondi per aver espresso il loro tifo nei modi più disparati e in molti avevano la convinzione di aver giocato anch’essi la partita. <<Penso che una partita del genere siano anni che non si veda.>> Disse Re Milos al consigliere tornando ai propri alloggi. <<Ha ragione, Maestà, e non è neanche finita.>> <<Non mi ci faccia pensare, nove ore di gioco, un risultato ancora di parità: sei a sei, con nove palle in campo. Io già alla quinta non ci capivo più niente.>> <<Buon per lei, io mi ero perso alla terza. Mi sono sempre chiesto come fanno i giocatori e soprattutto i portieri.>> Erano tornati negli alloggi reali per permettere a Re Milos di cambiarsi per il discorso di fine giornata, nonostante l’aria fosse stata piuttosto fresca, il Re aveva sudato parecchio, così come molti altri spettatori. Dopo aver assolto alla propria toeletta e mangiato un poco, Re Milos e il consigliere, si diressero all’arena per il solito discorso di fine giornata. Diversamente dal solito, l’arena era quasi vuota quando arrivarono. <<Sembra che non siamo gli unici ad essere passati da casa.>> Disse il consigliere notando l’arena semideserta. <<Mi meraviglierei se l’arena fosse piena questa sera. Al posto loro mi riposerei per domani, se oggi è stata dura per i tifosi…>> Non fece in tempo a finire la frase che una fiumana di gente entrò negli spalti dell’arena. <<Questa gente non fa che stupirmi,>> ammise Re Milos, <<preferiscono sentire me che starsene comodi in casa loro.>> Quando ogni spazio a sedere fu pieno nell’arena, il banditore fece sentire la propria voce: <<Buonasera cari amici. Dopo una giornata così emozionante ecco a voi Re Milos Weston Marchand.>> Un’ovazione più forte del normale, segno della giornata trascorsa a fare il tifo per la propria squadra, accolse il Re sul palco, accompagnandolo sino al leggio. Re Milos abbracciò con uno sguardo l’intera arena e sorrise: <<Buonasera amici di Gantorea e di Eledia. Adesso capisco perché siete venuti questa sera. Eccitati dall’emozionante partita di quest’oggi non riuscite a chiudere occhio, e vi siete detti, “Perché non andiamo a sentire il Re che parla, così ci farà da sonnifero e potremmo addormentarci meglio e prima.”.>> Risate scesero dagli spalti accompagnando il Re nel suo discorso. <<Il problema è uno: io addormento voi, ma chi addormenterà me?>> Re Milos attese che gli applausi scaturiti dal pubblico scemassero. <<Anch’io sono rimasto vittima della partita, praticamente tutta la città, tranne pochi fortunati, o sfortunati, dipende da che angolo la si guardi, ha assistito a questa partita. Anche atleti di altre discipline si sono dimenticati delle loro gare per assistere a questa partita. Questi atleti non si preoccupino, non saranno squalificati, persino i giudici erano a vedere la partita. L’organizzazione mi ha detto che quelle competizioni perse oggi, saranno recuperate il più presto possibile, o per meglio dire, che saranno recuperate quando Balanstan - Gantorea sarà finita.>> <<Ora veniamo al mio discorso, che in fin dei conti continua con quello che stavo dicendo a proposito della partita. Quanto possiamo apprendere dalla partita di oggi? Questi atleti hanno dato il massimo anche nei momenti più impossibili, quando c’erano palle che si potevano considerare perse, a proposito di palle, quante ce ne erano? Dicevo, il coraggio di questi atleti nel cercare di superarsi e superare il proprio avversario. Proprio questa mattina parlavo con mio figlio Moltren e il messaggero Dorlan di questa partita, e stavo elencando le qualità di uno dei giocatori presenti nel Balanstan. Oggi non c’era un solo Dreezew-Kobler, c’erano due squadre di Dreezew-Kobler. Giocatori che hanno dato il massimo di se e hanno fatto dare il massimo dagli altri giocatori. Non c’è un solo giocatore che a fine giornata possa dire che per merito suo la squadra ha perso, anche perché non è ancora finita, ma nessuno dei giocatori può dire che ha giocato meglio o peggio degli altri. Non c’è un Heinabashi - Steenkle che può dire di essere meglio di un Dreezew-Kobler, così non possiamo trovare un giocatore che possa dire di essere stato il peggiore. Tutti hanno dato tutto. Tutti si sono sacrificati, tutti hanno aiutato, tutti hanno subito. Nessuno è rimasto in un angolo del campo ad attendere che la palla, e poi le palle, gli arrivassero servite. Tutti hanno mosso il gioco anche senza possedere la palla. Dicevo quanto possiamo apprendere da questa partita. Tutto. In ogni momento della giornata dobbiamo dare tutto di noi stessi. Nel lavoro, nella vita quotidiana, nei piccoli gesti di tutti i giorni, nei rapporti con gli altri. Uno non può fare un lavoro e alla sua conclusione non chiedersi se ha dato tutto per la sua riuscita. Segno di un lavoro fatto male, a prescindere se il lavoro è stato portato a termine regolarmente o no. Non sarebbe in pace con se stesso, non ha dato il meglio di se e non lo considererà mai parte di se. Questo è un esempio, ma potrei farne degli altri. Nella vita di coppia. Vi siete mai chiesti se avete dato tutto di voi stessi al vostro compagno o alla vostra compagna? Negli ultimi anni me lo sono chiesto io. La risposta non mi è piaciuta. Non ho dato tutto me stesso a mia moglie, al contrario lei si. Mi sono sempre detto che c’era tempo, che oggi non potevo perché avevo da fare con il mio lavoro. Non dico che sarei dovuto rimanere più tempo con lei, ma che avrei dovuto valorizzare questo tempo. Rimandavo la cosa. Sapete tutti cosa è successo. Sono rimasto solo con i miei rimpianti e con una parte di me mai data. Amate vostra moglie, vostro marito, qualunque persona voi amiate non nascondetevi dietro ad un dito.>> <<Sacrificio e dedizione sono priorità di questo tempo ricordatevelo. Grazie.>> Re Milos si avviò lentamente giù dal palco, con le orecchie assordate dagli applausi del pubblico, ma con la mente piena del ricordo della moglie. Né lui né il consigliere parlarono tornando agli appartamenti reali.

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lascrivana
lascrivana il 04/10/12 alle 08:01 via WEB
Quando si ha un cuore grande: le persone amate sono tante. E per poter essere sempre presente nella vita di ognuno... qualcuno o qualcuna la trascuri. Ma chi ti ama veramente: ti ama per come sei; per la bontà presente nel tuo cuore... e non può fare a meno di amarti di più: proprio perché sei così. Io non sarei capace di amare una persona egoista che pensa solo al suo bene. Questo tuo scritto rappresenta in tutto e per tutto il mio quotidiano, compreso il lavoro di squadra. Di questo mi ritengo fortunata.
 
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