al tempo...!

Continua dal post precedente


Come ho già detto in un mio precedente messaggio, non trovo alcuna difficoltà a sottoscrivere parola per parola il pensiero di Padre A. Valensin. L'ho voluto proporre all'attenzione dei miei 5 lettori (ma forse 2 o 3 di più) proprio perché ne condivido pienamente la sostanza. Credo infatti in Dio creatore del mondo, credo in Dio origine e fondamento di ogni cosa, credo in Dio che ha chiamato all'esistenza tutto il creato e lo sorregge di continuo regolandone la vita mediante leggi eterne le quali da sempre obbediscono a Lui prima che ai postulati della scienza, credo in Dio che ogni giorno rinnova l'atto supremo della creazione rigenerando incessantemente la vita in tutti i suoi stadi evolutivi e in tutte le sue forme, credo in Dio Padre di tutti come Gesù ci ha insegnato.Ciò detto, devo però precisare che un conto è credere in Dio che ha creato gli uomini e l'intero universo e altro conto è prestar fede agli uomini che hanno "creato" Dio.Il Dio Uno e Trino dei cattolici - anticipato dalla paganissima Trimurti - non può essere il mio Dio. Il Dio Unico, saguinario e vendicativo di Abramo-Isacco-Giacobbe neanche. Il Dio Unico, Misericodioso e Compassionevole rivelatosi a un cammelliere sognante nel deserto nemmeno.Pure le teologie apparentemente più vicine alla nostra cultura, la cattolica e la protestante - che pretendono di assegnare a un uomo la qualifica di Figlio di Dio e di resuscitarlo dai morti - sono senza ombra di dubbio invenzioni del tutto umane ed affondano le loro radici nel magma ormai freddo di tendenze religiose, miti e riti antichissimi.Così anche i cosiddetti testi "canonici", adottati dalla Chiesa e considerati scritti sotto l'ispirazione divina, hanno - come tutti i libri di questo basso mondo - poco o nulla di divino essendo essi opera esclusiva dell'uomo come qualsiasi altra. Dio, all'infuori del grande libro della natura - mirabilmente dischiuso sotto gli occhi di tutti - non ha scritto alcunché. Né in aramaico, né in greco, né in arabo, né in alcuna altra lingua del mondo. Sembra anzi che avesse una certa idiosincrasia per le lingue e - come la torre di Babele insegna - furono proprio le varie lingue a confondere le menti dell'uomo. Ma è proprio in forza di queste arbitrarie impalcature teologiche, elevate dall'uomo in ogni epoca della sua storia ed inequivocabilmente create dalla sua fertile fantasia, che le Chiese, richiamandosi a trascendenti precetti divini ricevuti e trascritti non si sa bene né come né da chi, finiscono - e con successo - per condizionare e rendere tesi i nostri rapporti sociali. Sia che si tratti della questione dell'aborto o del divorzio, di pillola o di sterilizzazione, di eutanasia, di pena di morte o, da ultimo, di coppie di fatto.