al tempo...!

Gran rapporto!


Prova di memoria. A quanti "gran rapporti" dei vari Generaloni sono stato presente? Tutto sommato a pochi! Andando indietro negli anni eccoli riemergere nell'ordine: - a Bari, agli inizi degli anni 70, nei locali del Circolo Ufficiali della Caserma "Picca" venne a parlarci il Capo di Stato Maggiore dell'epoca, il Gen. C.A. Enzo Marchesi, il quale - nell'imminenza di una importante consultazione elettorale - ci invitava a votare per quei partiti che avrebbero assicurato il mantenimento dello "status quo". La DC temeva il sorpasso del PCI ed aveva evidentemente "comandato" il Generale a fare il giro elettorale dei reparti. Alla faccia del Regolamento che anche allora prescriveva ai militari di non schierarsi politicamente. Quel corpulento Capo di Stato Maggiore, che a me faceva venire in mente il più illustre omonimo Concetto (latinista famoso e uomo di sinistra) non mi fece una buona impressione. Al termine della carriera finì nel dimenticatoio più assoluto e non se ne seppe più nulla;- sempre a Bari, qualche anno dopo, nella ridente caserma "Rossani", da tempo abbandonata a se stessa ed ancora in attesa di una destinazione urbanistica, tenne un appassionato discorso alle truppe l'allora Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, Gen. C.A. Francesco Mereu. Una bella eloquenza, niente da dire! Però qualche maligno insinuava che il Generale, da buon sardo, amava il buon vino e prima di parlare si concedeva sempre qualche bicchiere;- a Conza della Campania, durante la fase dei soccorsi alle popolazioni colpite dal terremoto, venne a trovarci poco prima del Natale '80 l'Amm. Sq. Giovanni Torrisi, Capo di Stato Maggiore della Difesa. Con un'elgante sciarpa bianca sul cappotto nero, ci ringraziò per l'impegno. Gli era accanto il Gen. C.A. Eugenio Rambaldi, Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, che però non disse nulla. Ricordo che quest'ultimo indossava una giacca a vento fuori ordinanza con una inusuale (per quei tempi) piccola bandiera italiana di forma rettangolare sulla parte alta della manica. Della serie "fate come dico io e non fate come facio io". L'Ammiraglio poi finì nello scandalo della P2 e si dimise per questo. Di Rambaldi non si seppe più nulla;- a Napoli sul finire degli anni 80, nell splendida location di Castel dell'Ovo, venne a parlarci il Gen. C. A. Ciro Di Martino, più famoso come Vice Presidente della Roma che come stratega. Mi colpì comunque una sua affermazione che ancora ricordo. A proposito dei vincoli gerarchici, indispensabili nei ranghi dell'Esercito, egli disse che "la disciplina nasce e cresce spontanea nei reparti bene organizzati". Ed aveva perfettamente ragione;- a Sarajevo, nel 1995, incontrammo il Gen. C.A. Bonifazio Incisa di Camerana di cui mi è rimasto nella memoria l'incedere un pò claudicante nonché il nobile e altisonante casato;- a Barletta, nei primi anni del 2000, venne in visita alla Casrma "Stella" il Gen. C.A. Gianfranco Ottogalli, tranquillo Capo di Stato Maggiore dell'Esercito il quale sembrò a tutti la persona più giusta dopo il ciclone devastante del suo predecessore, Gen. C.A. Francesco Cervone - cane da guardia designato dal governo D'Alema - che ricordo anche per gli strani capelli neri. Se li tingeva!L'attuale Capo di Stato Maggiore l'ho invece incontrato più volte quando da giovane Brigadier Generale (allora si usava definire così il Generale di Brigata, in ossequio al malvezzo sempre imperante nell'Esercito Italiano di scimmiottare in tutto e per tutto gli americani!) comandava la Brigata "Pinerolo". Ricordo che per lui era importante la "vision". Ed anche lui aveva perfettamente ragione! Già mi sono espresso sul valore del Gen. Castagnetti. Non so se è parente del più noto politico ma per come vanno le cose da noi, penso proprio di sì. Anche ai Generali in gamba qualche spintarella politica non fa mai male!