Esercizi di memoria

I contenuti della Riforma?


    
  Dal blog Il Pedante-28/11/16"A lungo mi ero riproposto di affrontare personalmente il tema, ma mi tratteneva da un lato il tenore tecnico del tema, dall'altro il disgusto di cimentarmi nel merito di un attentato così volgare e storicamente inaudito. Che un manipolo di mediocri, penosi, raccomandati e intellettualmente sterili posi le mani sul monumento di una guerra e sul prodotto di uno dei rari momenti storici in cui la violenza e la morte hanno costretto i superstiti a progettare una civiltà fondata sulla partecipazione e i diritti di tutti - in parte riuscendoci - è un orrore che dà il segno di una decadenza culturale nella cui contemporaneità chi scrive non si rassegna ancora a riconoscersi.La nostra Costituzione è certamente perfettibile. Ma per perfezionarla bisognerebbe casomai andare nella stessa direzione dei suoi principi. Non indietro. Se la sovranità appartiene al popolo - perché diversamente apparterrebbe a qualcun altro, e il popolo sarebbe schiavo - limitarla introducendo oligarchie di nominati, procedure indecifrabili aperte a ogni arbitrio e clausole di sottomissione a organismi internazionali che non rispondono alla volontà dei cittadini (anzi la schifano) non è soltanto in contraddizione con la Carta stessa e con la volontà di chi l'ha scritta, ma anche demente.Che il dissanguamento del nostro patrimonio umano e produttivo si sia accompagnato alla progressiva realizzazione di quegli stessi principi di sdemocratizzazione che ispirano la riforma proposta, è nei fatti: dalla lettera della BCE (eletta da chi?) del 2011 al successivo governo tecnico (eletto da chi?), dai moniti dei sedicenti saggi e commissari stranieri (eletti da chi?) alle minacce delle agenzie di rating (elette da chi?), fino al primo ministro oggi in carica (chiamato da chi?). E prima ancora, dall'indipendenza di una banca centrale che ha reso eterno il debito che oggi ci rimprovera. Indipendente da chi, poi? Dai rappresentanti eletti e controllati dal popolo. Cioè dal popolo.Pensare che la perfetta coincidenza cronologica del declino e di questi attacchi alla sovranità popolare sia solo fortuita è, mi si perdoni l'insistenza, da dementi. Un popolo che rinuncia a rappresentare i propri bisogni rinuncia anche a soddisfarli. Non è difficile.La nostra Costituzione parla di lavoro e di diritti, che sono ciò che dà dignità agli uomini e a una comunità. Non parla di soldi. I soldi sono lo sterco di chi ci ricatta, di chi intende fare di lavoro e diritti una merce - peraltro riuscendoci, ad oggi. Degli stessi usurai che hanno già ottenuto di infettare la Carta con l'obbligo di pareggiare il bilancio (art. 81), cioè di centellinare il loro sterco, di implorarlo in cambio di cessioni, privatizzazioni, riforme. Degli stessi che hanno ispirato, anzi preteso questo sfregio ulteriore: in alcuni casi apertamente, come JP Morgan nel 2013 (qui un commento).Non spero si debba riscrivere un'altra Costituzione democratica sulle macerie di una guerra che - se il manuale di storia mi dice qualcosa - è inevitabile quando i popoli affidano il proprio interessea chi li sfrutta per realizzare quello di pochi."