Esercizi di memoria

Le notti bianche:la speranza del sogno


       
  “[…] di nuovo ti chiedi: cosa hai fatto dei tuoi anni? Dove hai sepolto il tuo tempo migliore? Hai vissuto o no? Guarda, ti dici, guarda come il mondo è diventato freddo. Passeranno altri anni, e con loro arriverà la tetra solitudine, arriverà con le grucce la malferma vecchiaia, e con loro l’angoscia e lo sconforto” p. 47.Il Sognatore si innamora della ragazza, si fida di lei al punto da “confessare” la sua solitudine: “non faccio che sognare, ogni giorno, che alla fine, chissà quando incontrerò qualcuno. Ah, se sapeste quante volte sono stato innamorato in questo modo!…” p. 30.Per un attimo che dura quattro notti il ragazzo si illude di poter cambiare, si sente finalmente compreso da un altro essere umano che gli mostra calore e genuino interesse. Nastenk’ka vuole conoscere la sua storia ma lui non ha passato, così può solo definirsi un tipo. “Un tipo? Un tipo è un originale, è una persona talmente ridicola!”, risposi, io stesso ridendo forte sul suo riso infantile.”E’ un carattere così. Sentite: sapete che cos’ è un sognatore?”.“Un sognatore? S’intende che lo so, io stessa sono una sognatrice! A volte stai seduta accanto alla nonna e ti entrano in testa un sacco di cose. Insomma, inizi a sognare e ti vengono in mente tante di quelle cose –insomma, va a finire che sposo un principe cinese…” p. 35.Le notti bianche,Fedor Dostoevskij