Esercizi di memoria

Jeanne.(Et Jules.Et Jim)


    
     Pensava 'Questa volta sara' diverso,i pianeti sono allineati'."Ho bisogno di te" lei diceva e questo gli bastava.Poi la ruota fece il suo giro,le incomprensioni crebbero fino a scontrasi con la diversita' dell'altro.Ancora una volta tornava il rifiuto della diversita'.I 'bisogni' inappagati."Ho bisogno che tu sia cosi'".All'inizio lui non ci credeva,sperava che almeno lei,in questo universo,fossi diversa.Non bastavano quei flebili,comprensivi 'Si ,ho capito come sei'.Non si puo' essere diversi da se' stessi,almeno non troppo,non per molto.Quando siamo 'liberi', mal tolleriamo l'alterita' di chi ci vive a fianco.Alternative?Lei gli disse"Ok.Proviamoci.Anzi provaci.Ma è per te,capisci? Posso concederti un'accettazione condizionata:un 'percorso di cambiamento',di crescita" Sembrava una cosa saggia,detta cosi.Pero',stabilire come sei  e insegnarti un percorso,beh,capi'che non sarebbe piu' stato lui a decidere quando funzionava,ne' quando sarebbe finito.Fini'sotto scacco perche' mosse e ruoli erano definiti in quel gioco di figure.La conclusione temuta arrivo' al primo attrito: 'Ecco vedi,torni indietro.Non cambi mai' e venne rigettato nella sua maledetta inadeguatezza.Sentiva una volonta' silenziosa di stabilire distanze che diventavano sempre piu' grandi,incolmabili.Un pensiero gli ritorno' tra i tanti. "Eppure mi ricordo che le piacevo o almeno cosi diceva".Poi se n'è andata,dice che lui è cambiato.E' felice,lo immaginavo.Meglio cosi'.Beh,mi torna in mente un vecchio amico,Woody Allen. Ellie: “Il nostro matrimonio non andava da nessuna parte”. Val: “E da che parte vuoi che vadano i matrimoni? Dopo un pò stanno lì, e basta!”.