Creato da: suda.frica il 01/03/2005

..dove alle domande
 
     
una follia manomessa

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   Messaggio N° 42 08.04.2005    
  

mio Curriculum Vitae

Adoro l'Africa.



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Inviato da suda.frica @ 19:10

   Messaggio N° 41 08.04.2005    
  

..stato di "catalessi"..

Forma attiva di cessazione.. o mancanza della sillaba finale di verso greco
(a piacere..)

io sono in cataclàsi..
(che è roba diversa..)



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Inviato da suda.frica @ 00:42

   Messaggio N° 40 08.04.2005    
  

..sinonimi di "oltrecortina"..

Comunista (collettivista, marxista, bolscevico..)

Orientale (da Est, che è posto a oriente, che viene da oriente..)

Io (pannello di cm. 172x58, con intelaiatura snodabile a trama mobile, supporto in morbida materia a consistenza media; disegno a tratto curvato, con osmosi interna da afflato verticale: le pippe mentali!)



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Inviato da suda.frica @ 00:29

   Messaggio N° 39 05.04.2005    
  

..serpenti occasionali..3

(una vittoria fantastica: 11 su 13 - piemonte però ancora in bilico alle 01.15)

Ho sotterrato il moscerino di ieri notte; dopo avergli fatto fare una traversata della navata centrale, adagiato sul tovagliolo rosso, ho intonato il requiem e adesso ho un lumino acceso in attesa di farne fuori almeno altri due o tre..

 

Mi ha telefonato il cane: sta meglio; dice che il soltanto  naso gli cola un po'..
"Posso venire da te?" - mi chiede -  ".. ché il tornadoblu non me dà pace: prima pasticca nel pappone, dopo sciroppetto mieloso, poi coccole e sciarpa e copertina e .. insomma stanotte non se dorme!"

Il tornado è al telefono:
"Fuffy (Fuffy so' io, e sta per .. ) .. Fuffy che ne pensi di questa vittoria di Vendola?"
"Ma'.. (Ma' è lei, e sta per  a Ma' .. ) .. non so, mi pare un successo dirimente, insieme al Lazio;  io non avevo dubbi"..
"E la lega? Mi pare che regga solo lassù.." 
"Fra poco non reggerà nemmeno lassù.." rispondo..
"Ma hai visto quelle facce di AN?"
"A ma'.. non me parla' de fascisti che stanotte voglio dormi'.."

Le varie ed eventuali spaziano dal biglietto aereo che non ha trovato (per sfuggire alla situazione "pellegrini alla Mecca"), dal sottosegretario che non prepara i documenti per il progetto honduras, dal portiere che ha tirato fuori dal cortile il mio motorino; passando per : le gocce degli annaffi di quello di fronte che sta minimo a trecento metri dal giardino ma le gocce arrivano; t'ho preparato lo scatolone coi libri (quando passi a prenderlo?!); l'ambasciata qui accanto che affitta la foresteria (e io che ci dovrei fa'?); il pranzo di presentazione alla caffetteria del bramante.. per arrivare a: piantala di fumare quella robbaccia!

.. va beh.. se ci metti pure "Kornarmija - L'armata a cavallo" scritto e diretto da moni ovadia .. ti giuro che mi ci faccio dietro tre o quattro birre e non se ne parla più..
.. potrei sostituirlo con un "Euripide" d'annata rigorosamente in lingua originale. E se proprio mi ci metto d'impegno, anche con una rappresentazione dei Coefuri in costume e suoni e canti e  balli: sperimentazione underground.

"Possibile che non ingrassi un po'.. che sei tanto magra e ti devo portare da quel professore tibetano che .. sai, fa miracoli per il riequilibrio della massa psicospiritofisica .."
"A ma'.. c'ho tutto in equilibrio.. stattutto equilibrato; pensa al cane va'.."
"ciao.. ciao.. ciao" (uno io e due lei.. dice sempre di più lei..)

(non le ho lasciato il tempo per l'ulteriore commento sul funerale del secolo - machedicodelsecolo.. delmillennio! - per non sorbirmi un'aggiunta a quel carosello macabro cui sto cercando di sfuggire da quattro giorni quattro..)

(non le ho lasciato il tempo di un riassunto de "La leggenda del libero mercato" , edizione rara in russo-americano cui cerca di spingermi da almeno un anno e io che continuo a ripetere che aspetterò la versione in italiano e me la leggerò calmina dentro le pezze nelle mattine dei sabato dopo aver staccato: telefoni campanello citofono..)

.. il cane sta meglio..
e io son felice:)

 




 



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Inviato da suda.frica @ 02:12

   Messaggio N° 38 04.04.2005    
  

..serpenti occasionali..2

tanto per aprire, ho appena spiaccicato un moscerino..

una prece..

 

Mentre la belva continua ad ululare, dal telefonino sbuca la voce del tornado: "Dove sieteee?" Ma dove siete chi? "Tu e il cane".. Uh! Il cane è appena saltato dalla finestra imboccando il viale di fronte a mo' di autobus di linea, cioè sulla corsia preferenziale.. (e fattelo un cazzo di veterinario che abbia lo studio in un vicoletto tranquillo e senza traffico!); io, sto calmando il veterinario che s'è infilato il resto del siero "flora&fauna"  antinfluenzale e la siringa, data la circonferenza dell'ago, non ne vuole sapere..
"Allora aspettatemi lì che arrivo". Ma aspettatemi chi? – io il veterinario il cane l'infermiera.. chi chi?
"Tutti" – e tutti qui stiamo.. meno il cane.

Bip bip .. batteria scarica (ma.. a un telefonino che si rispetti, quanto dovrebbe durare la SUA batteria? Un anno? No troppo.. Un semestre? No.. ancora troppo.. Un quadrimestre compresi due esami e voto sul libretto? Forse.. sì forse, all'incirca, diciamo, quattro mesi..  Ah ecco! e quanto costa sempre la Sua, di batteria? Facciamo un .. all'incirca.. 30euro! Ma  compreso il cellophane?  Sì sì, quello sempre! Ah!)

Suonano alla porta: è il cane. (ma alla fine di questo pezzo vi confiderò che in realtà non s'era mosso: era lì, col pelo a due metri dal garrese e i denti più gengive allo scoperto.. )
L'infermiera mi dà la ricevuta, e pago il corrispettivo dell'Orafo della Corona d'Inghilterra.
Arriva il tornado. "Muoviamoci, dai, che ho la macchina in decima fila". Muoviamoci chi? E bla..bla..bla .. E resta a parlare col carnefice, di pelo lucido e denti da spazzolare, di etti di carne e riso e di pillole da sciogliere nel pappone. Il veterinario preme per quella voglia di andare alla veglia e io scalpito sulla porta  aperta.. con un kleenex sul naso del cane..

Un tipo sta col braccio infilato nel finestrino e suona il clacson della macchina del tornado, e lei – appena lo vede – gli fa: "Scusiii, ma un minimo di rispetto!" e quello: "Ma rispetto per chiii?"
Si guardano l'uno in cagnesco, l'altra dall'alto in basso.. democraticamente; il cane ringhia..

Mezz'ora e tre quarti a spiegarle che la belva ha solo un po' d'influenza, che lo sciroppo lo deve ingurgitare come i bambini e non nella ciotola, che non lo deve lavare nella vasca da bagno umana ché poi resta umido e si becca pure i reumatismi in età avanzata..
Il tornado impreca contro un motociclista, contro un vigile, contro un semaforo, contro un palazzo dove è affisso un manifesto elettorale che non è di suo gradimento politico, contro il pomello volume della radio.. e si spezza un unghia sul più  bello: mentre fa un'inversione a U perché a furia di smoccolare ha perso la svolta a sinistra..



io, arrivo a casa mia all'ora che volge al desio e ai naviganti intenerisce il core: troppo tardi per qualsiasi cosa che possa sorprendermi e rilassarmi..
mi sbraco sul divano e allungo le gambe e la caviglia fa male .. ancora male..
(maledetto sci..)

 

 



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Inviato da suda.frica @ 02:21

   Messaggio N° 37 03.04.2005    
  

.. serpenti occasionali..

Ma chetteggiri!

Mi chiama mia madre: "Porteresti il cane dal veterinario?"; ma non è una domanda, lei non chiede.. lei dice le cose..
"Sì.. dai.. portamelo però, che sennò non faccio in tempo.."
E' sabato, pomeriggio, vorrei dormire.. ché da due giorni faccio finta; vorrei leggere tutti quegli articoli che continuo a mettere su quel tavolino e che straripa peggio del turbine nella capoccia..

Arriva come un tornado del sudestasiatico, carica di pacchetti del superemmekappa: pere, mele, cartaigienica, un rotolo di pellicola, sacchetti freezer.. Il cane dietro, che rantola.. lei fresca come rosa di marzo.. (o maggio, tanto è ugguale..)
Ogni tanto tenta anche d'ammollarmi qualche pacco di zucchero bianco (che non uso), qualche cioccolata bianchiccia al 2% di cacao - che se la metti nella ciotola del cane quello te sputa..

Altre volte si presenta con pacchettini strani: sciarpettina di seta nera con ricami e perline, simil cinese; bottiglietta di profumo ad olezzo di cesso-treno raccattata su qualche banchetto russo in cambio di cifre da salone parigino 60s; accendino da tavolo a forma di telecamera completa di trespolo - troppo piccolo, non te fa' veni' idee già messe in atto! - dicevo, completo di trespolino il tutto color oro patinato a pennello ..

Dice:"T'ho preso questo.. ma se non lo vuoi lo porto via .." - frase precisa e precisa che, ho deciso,  la registro sul registratorino delle interviste e je dò il via appena comincia a tirar fuori i pacchetti..
Il cane ha sete.. sbava per tutto l'ingresso - mai che mi fosse riuscito d'insegnargli un po' d'educazione casalinga: tovagliolo, forchetta coltello cucchiaino per il caffè: niente! sbava..
Il tornado me molla il cane e riscompare..

Che ora è? tardi tardi .. il veterinario dice che alle 6 vorrebbe andare con la famiglia a san pietro alla veglia .. io chiedo: ma quale veglia? e lui: per il papa.. e io: perchè lo cura lei?

Battuta dimmerda.. sì.. ma m'accorgo dopo molto dopo.. quando fa la puntura al cane che non rantola più ma ringhia a morte.. e mi guarda e io guardo il veterinario e il sadico si vendica sulla bestia: puntura alla cieca.. bastardo!

(domani se mi andrà .. continuerò.. dopo che avrò ritrovato il cane..)



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Inviato da suda.frica @ 03:21

   Messaggio N° 36 03.04.2005    
  

.. quando il Mondo

Eritrea: instabilità, povertà e accentramento del potere

A dodici anni dall’indipendenza, l’Eritrea non ha trovato ancora un punto di stabilità politica ed economica su cui costruire il proprio futuro. La piaga della povertà, il pericolo di un nuovo conflitto con l’Etiopia, la minaccia delle carestie, l’inerzia economica e il monopolio politico ne fanno un paese in perenne stato di crisi.

 

Sull’orlo di una nuova guerra

La storia di questo paese è inscindibilmente legata a quella del suo vicino, l’Etiopia, anche dopo l’indipendenza acquisita nel 1993 al prezzo di sanguinosi conflitti decennali. Ancora oggi l’Eritrea soffre di una sorta di “sindrome etiope”, visto che non riesce a scacciare le proprie paure ancestrali nei confronti del vicino. Il confine di 1000 km tra i due paesi rappresenta ancora il pomo della discordia e un temibile casus belli come è stato più volte in passato. Se la linea di confine è stata tracciata nell’aprile del 2002 da una Commissione internazionale indipendente nata dagli accordi di pace di Algeri del dicembre 2000, la demarcazione definitiva accettata da entrambe le parti resta un miraggio all’orizzonte e viene messa in pericolo da fatti di sangue che si ripetono, accrescendo la diffidenza reciproca. Risale, infatti, soltanto alla prima settimana di febbraio l’uccisione di due presunti soldati dell’esercito eritreo e la cattura di cinque di essi da parte delle milizie di Addis Abeba in territorio etiope a 20 km dal confine con l’Eritrea. All’incidente è seguita l’intensificazione delle attività militari da ambo le parti e l’assembramento di soldati sul confine (Addis Abeba ha massicciamente rinforzato le sue unità di confine portandole da 35 mila a 60 mila uomini, mentre Asmara ha avvicinato verso il confine buona parte dei suoi 300 mila soldati), malgrado il monito giunto dall’Unione Europea (l’attuale presidenza danese ha messo in guardia i due governi coinvolti dall’assumere qualsiasi azione che possa far riesplodere le ostilità) e gli sforzi della Missione ONU in Etiopia ed Eritrea (UNMEE) per allentare le tensioni. Il governo di Asmara ha immediatamente smentito i fatti e ha accusato l’esecutivo etiope di voler diffamare l’Eritrea facendo arbitrariamente passare gli individui catturati come suoi cittadini. La ferma posizione tenuta sia dall’Etiopia che dall’Eritrea in questa faccenda e le reciproche accuse mostrano come i due paesi siano giunti a un punto morto nelle relazioni bilaterali, che neanche i tentativi di pacificazione della comunità internazionale riescono a superare e come basti poco perché un nuovo conflitto possa ridare fuoco alle ceneri mai spente del sospetto e della rivalsa. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha chiesto al Segretario Generale Kofi Annan di inviare una missione per rilanciare il dialogo politico. D’altra parte, non può sortire migliori effetti il ricorso a ritorsioni economiche per riportare i due contendenti a raffreddare il clima e ad attuare le decisioni della Commissione indipendente. Ciò per due ragioni principali: in primo luogo, l’Etiopia e l’Eritrea sono stati tra i primi paesi ad offrire il proprio sostegno agli Stati Uniti nella lotta internazionale al terrorismo e, nel contempo, rappresentano due paesi chiave da cui far partire operazioni antiterroristiche dirette nella regione del Corno d’Africa e oltre il Mar Rosso, verso lo Yemen e le aree meridionali dell’Arabia Saudita. In secondo luogo, sono due paesi poveri, che se privati degli aiuti internazionali ripiomberebbero nella tragedia delle carestie degli anni ‘80.
Un pertugio di uscita da questa situazione di stallo, tuttavia, è stato aperto di recente dal primo ministro etiope Meles Zenawi, che ha lanciato un appello per la normalizzazione delle relazioni reciproche, pena il ritorno a un nuovo ciclo di violenze. Lo stesso Zenawi si è detto disposto ad accettare l’ingresso dell’Eritrea nel Gruppo di Sana’a (un’organizzazione di cooperazione regionale formata da Etiopia, Sudan e Yemen), senza specificare, però, le condizioni. Sono parole di distensione, ma per ora si attende che siano seguite dai fatti.

Povertà, malnutrizione e fragilità economica: i mali dell’Eritrea

L’Eritrea è tra i paesi che maggiormente soffrono la povertà e la ciclicità delle carestie. In base ai dati del United Nations Development Programme (UNDP), l’aspettativa di vita alla nascita in un paese dove più dell’80% della popolazione vive di agricoltura, non supera i 53 anni; il tasso di mortalità infantile sotto i 5 anni è di 89 bambini su mille, il 44% di essi sono sotto peso; il tasso di fertilità è alto, come in quasi tutti i paesi dell’Africa subsahariana, aggirandosi intorno al 5,4 nati per donna; il 53% della popolazione vive sotto la soglia di povertà nazionale; l’indice di sviluppo umano (pari allo 0,434) è sotto la media dei paesi subsahariani. A fronte di esigenze più urgenti, come l’esiguità della spesa pubblica per la sanità (3,7% del Pil), quella per l’istruzione (2,7% del Pil con il 43,3% di cittadini analfabeti) e il flagello dell’Aids che colpisce il 2,7% della popolazione adulta (circa 60 mila persone), il governo convoglia ben il 23,5% del Pil in spese militari. Una cifra ingente che assorbe molte di quelle risorse necessarie per migliorare il tenore di vita dei 4 milioni di abitanti. L’UNICEF ha lanciato il suo grido di allarme per l’estendersi della malnutrizione (più del 40% di lattanti e donne incinte) e per contrastare un quarto ciclo di siccità nei prossimi mesi. Nelle 6 regioni in cui l’Eritrea è amministrativamente suddivisa, nessuna si colloca sotto un tasso di malnutrizione del 10% e in tre di esse il tasso supera il 15%. Questa nazione del Corno d’Africa, che dipende dagli aiuti alimentari delle organizzazioni internazionali come nessun altro paese al mondo e che si affida agli scarsi sussidi governativi, non possiede gli strumenti per affrontare l’erompere di una ennesima crisi alimentare. Nel dicembre 2004 il Programma Alimentare Mondiale (PAM) delle Nazioni Unite ha inviato in Eritrea 42,5 milioni di tonnellate di frumento per alleviare le sofferenze di circa 1 milione di persone e per affrontare in certe aree l’esaurimento delle riserve alimentari dovuto a quattro anni di siccità. Eppure in passato l’Eritrea produceva con i propri mezzi tra l’80% e il 90% del suo fabbisogno nutritivo. Ma dal 1998, ovvero a partire dall’ultima guerra con l’Etiopia, anche i semi delle piante che possono essere interrati durante la stagione delle piogge vengono usati come cibo. La situazione della sicurezza alimentare è esacerbata dall’effetto cumulativo di lunghi periodi di siccità, dalla scarsità di risorse idriche, dell’estrema povertà in cui versano gli eritrei, dagli sforzi per mantenere un elevato grado di reazione militare nel caso di un conflitto con l’esercito etiope, dai lunghi tempi di consegna delle razioni alimentari e dalla quasi completa mancanza di scambi commerciali con i paesi confinanti (con l’Etiopia per i confini militarmente blindati, col Sudan a causa della costante instabilità, con Gibuti per le sue ristrette capacità commerciali). Il governo, per dare uno scossone alla situazione economica di prolungata stasi, ha lanciato un’iniziativa di cooperazione nei settori energetico e minerale con il Pakistan. Il ministro eritreo per l’Energia e le Miniere, Tesfai Ghebres, ha firmato un’intesa con Islamabad per l’invio in Eritrea di tecnologie e di esperti nell’estrazione delle risorse naturali. Analogamente, il Ministro per lo Sviluppo, Woldia Futur, ha discusso col governo di Musharraf il rafforzamento delle relazioni commerciali e l’allargamento degli investimenti pakistani. L’Eritrea può vantare un’estrazione petrolifera giornaliera di oltre 200 mila barili, quantità che potrebbe essere incrementata con l’arrivo di strumentazioni estrattive all’avanguardia. Nello stesso tempo, Ghebres ha discusso con una corporation mineraria cinese la possibilità di promuovere l’estrazione delle proprie risorse metallifere.

La Repubblica dittatoriale di Afeworki

Il presidente Isayas Afeworki è dall’ 8 giugno 1993 la massima autorità del paese, conglobando in se la carica di Capo di Stato e di Primo ministro. “La sindrome etiope” gioca indubbiamente a favore della sua leadership e rappresenta la leva più incisiva da manovrare per ribadire la propria posizione di supremazia e mettere a tacere le critiche rivolte alle sue politiche. Afeworki, assurto a eroe dell’indipendenza nazionale, è stato eletto dall’Assemblea unicamerale (Hagerawi Baito) formata da 150 membri, di cui 75 provenienti dal Comitato Centrale del partito al potere, il Fronte Popolare per la Democrazia e la Giustizia (PFDJ), 60 dall’Assemblea Costituente formata nel 1997 per redigere la nuova Costituzione che avrebbe dovuto rimpiazzare quella transitoria del 1993 (di fatto quest’ultima ancora in vigore malgrado l’esistenza di quella del 1997) e da 15 delegati degli eritrei che vivono all’estero. Le elezioni previste nel dicembre 2001 sono state posticipate sine die. Quest’ultimo aspetto è l’indicatore più lampante del regime autoritario di Afeworki, cui si sommano il monopartitismo, le limitazioni alla libertà di stampa, la violazione dei diritti umani, la soppressione del dissenso con la violenza. Secondo l’indice elaborato dalla Freedom House, l’Eritrea è un paese non libero con un indice di 7 (il punteggio più basso) per i diritti politici e di 6 per le libertà civili. Il ritornello che ricorre nello schema politico di Afeworki è quello di imputare i seri problemi del paese alla politica aggressiva del suo omologo etiope ed ex compagno d’armi, Meles Zenawi. Un modo semplice per far ricadere le proprie responsabilità all’esterno.

Conclusioni

La pace definitiva tra l’Eritrea e l’Etiopia è fondamentale per lo sviluppo nazionale, per il rafforzamento della sicurezza nella sub regione del Corno d’Africa e anche per aprire il dialogo politico all’interno del paese, monopolizzato quando non inibito dal governo centrale. I sussidi economici e gli aiuti alimentari sono solo un palliativo diluito nel tempo per limitare l’ecatombe delle morti per fame. La comunità internazionale dovrebbe assumere una posizione ferma per l’attuazione delle decisioni della Commissione indipendente a tre anni dal suo insediamento, senza oscillare tra giochi di potere e rendite diplomatiche i cui effetti vengono pagati dalla popolazione. E, parimenti, solo la comunità internazionale potrebbe aumentare le sue pressioni sul governo per allentare la rigidità del sistema politico eritreo e per favorire la realizzazione delle riforme necessarie alla ripresa economica.

 

 



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Inviato da suda.frica @ 02:49

   Messaggio N° 34 31.03.2005    
  

Post N° 34

accampamento musicale  

quando venivano da fuori, era con le loro voci che raschiavano l'aria..



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Inviato da suda.frica @ 22:23

   Messaggio N° 33 31.03.2005    
  

.. aggiustiamoci la vita..e vaffanculo!

 

Cosa c'è di meglio che prendere coscienza di un fallimento?
Cosa c'è di peggio che prendere coscienza di un fallimento?

L'indifferenza ha sempre una certa grazia; io sto tentando di scoprirne il fascino..
ci riesco poco, molto poco..

Tutto comincia così:
per istinto, coi sensori all'erta, prendo parte ad un processo che è mio solo in parte.. che non rende giustizia né merito a quanto mi si para davanti..
Quello che vedo, è un fatto. Lo annuso un po'..
Non appena mi metto a pensare, a formulare un qualche pensiero che non sia indegno di tale nome, e ad accostare due illuminazioni improvvise, mi viene meno il senso dell'orientamento.. e quello che credevo di vedere chiaro, o almeno non spiazzante, mi si annebbia nella testa.. ottunde.. ovatta..
Para i rumori, protegge lo scatto nervoso, evita il rischio di un urlo disumano, patteggia con quell'altra me .. mixa tutte le mie caratteristiche .. insomma, il raziocinio (la prontezza, la secchezza dell'analisi..)  mi pianta in asso.. e si va a collocare – quella vertigine del senso – nel punto più basso e scomodo del mio pianoforte mentale..

Poi, d'un tratto, arriva la conferma che, quel che pensavo, credevo, di cui ero certa, è esatto al millesimo di secondo.
Me lo dice così: "Sì.. è vero.. ma dopo quella volta, la nostra ultima volta.."
Merda d'Uomo.. chemmerdadiuomo!
Me la cavo con un occhietto e: ".. rimetti il calendario.."

Quando esco di lì, strada marciapiede semaforo ponte.. casa, ho un peso variabile tra il piumaggio e il cotone idrofilo..
Libertà da un peso: saperlo fa di me una figura tronale, con aureola di sapienza e saggezza, stomaco libero e leggero che manco falqui della mia infanzia, e scintille nel cranio al posto della grigia pappetta..
Ma ci sono. Riprendo a "sentirmi".
Per prima cosa, torno a percepire il riempimento della capoccia.. con tutti i pensieri messi in fila indiana, belli lucidi, e neppure troppo malridotti..
La seconda fase è euforica: tiro su la schiena le braccia tese.. e stiracchio i dorsali di qua e di là.. respiro forte.. vertigine e gira la testa..
"Ora ho coscienza di quello che è stato!"
"Adesso sono forte di un fatto: so di sapere. Prima inventavo, immaginavo.. ma sapevo di "non" sapere.."

Rivederlo nella sua scorza rosa, dietro a quegli occhi annacquati, la postura da fintotonto zen.. mi fa non poco ridere e ..

..non ho vomitato per non sporcare il pianerottolo il tappeto il pavimento.


 

 

 

 




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Inviato da suda.frica @ 21:43

   Messaggio N° 32 23.03.2005    
  

.. disinfettante gastroenterico..

.. la cioccolata..

Stamattina, in Africa, ho scambiato una tavoletta di cioccolata bianca per una nera..
Il tipo m'ha lasciato anche una ciotola chiamata "Squaglia la tua ciocco e vivrai felice"..
Non la devi mettere sul fuoco, non occorre mescolare, e neppure controllare la cottura: fa tutto da sola..
Ora, io, che tutto da sola riesco a meraviglia, mi sono immedesimata nella ciotola.. e ho dato fondo alla scorta di cioccolata nera, con nocciole, morbida e croccante al tempo stesso.. che non la devi mettere sul fuoco, non occorre che la mescoli, e non ne controlli manco la cottura..

.. da domani faccio la brava..
che "oggi" non è ancora finito..



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Inviato da suda.frica @ 23:47

   Messaggio N° 31 23.03.2005    
  

..saperne di più..

Esempio 1:

Enciclopedia mondiale dell'olivo

L'opera si articola in 13 capitoli i cui contenuti sono sinteticamente indicati:Storia e diffusione della coltivazione nei vari paesi del mondo.

480 pagine Euro 77,47

Esempio 2:

Il Catalogo mondiale delle Varietà di olivo

Questa pubblicazione è stata realizzata dai massimi esperti a livello mondiale sulla base di schede descrittive compilate per le cultivar dei diversi Paesi.

 360 pagine Euro 56,81

Si potrà notare l'ampia gamma di offerte per la "Conoscenza"..
In base al principio della solidarietà sociale, metto a disposizione i due tomi sopra descritti, per "saperne di più" ..

e non è tutto..
:)



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Inviato da suda.frica @ 23:31

   Messaggio N° 30 23.03.2005    
  

ritrovato carteggio straordinario

 Il governo biduista, ovvero Berlusconi due, ha avuto una gestazione lunga e travagliata, mettendo alla luce ben 25 ministri. Ma non è finita qui, come dimostra questo carteggio tra Silvio e i suoi alleati.

Henry Kissinger
Caro Silvio: un buon team, atlantico e misogino, ma si può fare di meglio. Come ripeto sempre nella mia decennale attività di golpista, non c'è governo estero che un intervento Usa non possa migliorare. Bene i ragazzi di An e bene Tony Martino, era uno dei Chicago boys, ricordo sempre che preferiva stare in banco con Al Capone piuttosto che con John Belushi. Attento a Tremonti, è un quick-change artist, cambia giacca più in fretta di una top-model. In quanto a Ruggiero ministro degli esteri, non basta. Gli Usa non sono mica degli "esteri" qualsiasi. Vogliamo un ministro per i rapporti con gli Usa, il vecchio Gelli è l'uomo ideale. Il tuo "mister I" Stanca va bene, ma è un uomo Ibm. Anche le altre multinazionali vogliono un ministero. La Microsoft suggerisce un figlio di Bill Gates nato durante una vacanza a Amalfi, Peppiniello Gates. La Hewlett Packard vuole il suo robot HP 23 e per la Toshiba scegli tu. Poi c'è il problema della Cia. Non possiamo continuare a intervenire nel vostro paese camuffati e in segreto, la clandestinità costa. Vogliamo un ministro ai rapporti con la Cia, ma siccome non possiamo chiamarlo così diamogli un nome sfumato: Ministro alle Ingerenze Interne. Andrebbe bene Gasparri, o Charlton Heston. Ti saluto e ti ricordo che questi non sono consigli ma ordini.

Caro Henry, obbedisco. Peppiniello Gates sarà ministro dell'Innovazione informatica, HP 23 della Tecnoinnovazione e per la Toshiba ho scelto Martusciello che non sapevo proprio dove mettere, sarà ministro del Controllo antivirus. Ok per Gelli, ma per Gasparri c'è un problema. Togliendolo dalle Comunicazioni sbilancio gli equilibri tra gli alleati, dovrò tripartire il Ministero delle comunicazioni e avremo tre diverse liste di epurazione Rai, rischiano di restare solo Vespa e Topo Gigio. Comunque obbedisco: affiderò a un tecnico, Taricone, il ministero delle comunicazioni in italiano, alla Lega le comunicazioni a gesti e al Cdu le comunicazioni con l'aldilà, sono in ballottaggio il mago Otelma e Casini. Se Casini opta per il ministero, Otelma guiderà la Camera. Così siamo a trentacinque ministri. Sono o no un abile statista?

Gianni Agnelli
Caro Silvio: ho visto la lista dei ministri e devo dire che non sono soddisfatto. Alla mia età dar via la trazione posteriore, come ho fatto io con te, è un sacrificio che va ricompensato. Non mi basta Ruggiero. Anzitutto ho fatto cambiare idea a Montezemolo. Gli ho spiegato che tra venticinque stipendi e ventisei non cambia nulla, tanto le tasse non glie le faremo pagare. Ti propongo questo: Lunardi farà le strade e le gallerie per gli utenti, e Montezemolo si occuperà dei problemi delle macchine. Qualche dosso per rompere le sospensioni, qualche ingorgo per le frizioni e i tamponamenti, qualche strettoia in più, il limite di velocità dei duecentottanta. Insomma non è che d'ora in poi il traffico debba essere perfetto e le ferrovie funzionanti, se no le macchine non si rompono e io sono rovinato. Quindi Montezemolo ministro al Ricambio automobilistico. Poi mio fratello Umberto vorrebbe l'ambiente, gli piace tanto la barca, potresti sdoppiare il ministero in Ambiente Terrestre e Ambiente Marino? Anche Jean Todt ci è rimasto male. Potresti dargli un ministero che non vuole dire niente, come a Pisanu? Ad esempio, ministro del Controllo della ripresa dell'attuazione del programma di governo. Grazie, e in quanto a Inzaghi, siamo d'accordo.

Caro Gianni: Montezemolo ministro dell'Auto va bene, ma alza la quota dei tecnici e quindi dovrò aggiungere un ministero Motorini e Lambrette, che andrà alla Lega. Ok anche per Umberto all'Ambiente, ma ho dovuto creare sette viceministri ai panorami. Jean Todt va bene, ma non può avere potere di controllo su Pisanu, perciò istituirò un Ministero alla Programmazione del controllo della ripresa dell'attuazione del programma di governo che darò a Taiani, uno per uno sto piazzando tutto i trombati. Inzaghi ministro dello sport va benissimo, ma quale dei due fratelli? Per non scontentarti ho dato a Pippo il ministero degli sports con la palla e a Simone quello degli sports senza palla. E siamo a cinquanta ministri. Sono un genio.

Antonio D'Amato
Silvio, ma siamo pazzi? Tutti questi posti a Agnelli? Ci vuole più equilibrio, ricorda che hai firmato un contratto con la Confindustria. Allora, un ministero delle pari opportunità industriali per Krizia, un ministero degli affari regionali gastronomici a Rovagnati, un ministero Riduzione pensioni a Romiti, un ministero della Ferie pagate a Tronchetti Provera e io al posto di Marzano.

Caro D'Amato. Obbedisco. Ho inventato per Marzano un dicastero new economy, ministro alle Playstation. Subito Bossi ha voluto un ministero calcio balilla per Gentilini. Cinquantasei ministri, record mondiale. Adesso basta, però.

Giuliano Urbani
Basta lo dico io, Silvio. Non mi accontento dei Beni culturali, io volevo la Rai. Perciò esigo il ministero del Controllo attuazione del palinsesto del programma delle comunicazioni. Se no faccio saltare tutto.

Caro Urbani, calma. Ecco la soluzione. Tu alla Sanità con delega per risanare la Rai, mentre la Sanità verà scorporata in tre: a Sirchia il Ministero alla Medicina Interna, a Miccichè la Medicina omeopatica, a Formigoni i Miracoli. Per i beni Culturali facciamo un'asta e li vendiamo, così è un ministero in meno. Snellire, snellire.

Tre amici
Vuoi darci tre posti o preferisci che parliamo?

Cari amici: Previti ministro dei Conti correnti esteri, Biondi ministro all'Igiene della magistratura, Dell'Utri ministro ai Rapporti coi pentiti. E adesso vorrei chiudere i conti col passato e lavorare, va bene?

Gino Tirinnanzi
Sono il barista della nave che nel 1960 le prestò centomila lire quando lei suonava al pianobar. Ho qui il suo contratto firmato. O mi dà un ministero o la sputtano.

Caro Gino. Lei è il nuovo ministro per Cocktail Misture e Ribaltoni. Essendo lei un tecnico ho dovuto assegnare il ministero Analcoolici al Cdu e il ministero della Saliva a Emilio Fede. Adesso tutto è perfetto, un agile esecutivo di soli sessantuno ministri è pronto a partire.

Giulio Tremonti
Caro Silvio, non ci siamo. Con questa pletora di ministri e sottosegretari tra stipendi e indennità, scorte e auto blu, abbiamo già sforato il budget, addio tagli alle tasse. Perché ad esempio tre ministri per le infrastrutture? Basta con gli sprechi. Far tornare i conti non sarà facile. Perciò ho bisogno di cinque viceministri, rispettivamente per Sottrazioni, Somme, Divisioni, Moltiplicazioni e Radici.

Caro Tramonti, provvedo subito. Riguardo al trio delle infrastrutture, Lunardi è specialista nel forare i tunnel all'entrata, ma ci vorrà pure qualcuno che fori l'uscita ed ecco Mammola. Giorgetti si occuperà del tunnel sotterraneo tra Bressanone e Messina. Non posso darti cinque viceministri ma solo due. Previti, ovviamente alle Sottrazioni e Guidi alla Radici, ha un passato da dentista. E adesso basta, lasciatemi lavorare, chi altro accampa ancora pretese?

Massimo D'Alema
Caro Silvio. Questa non me l'aspettavo. Dopo tutto quello che ho fatto per te. Ti ho tenuto in vita, non ho aperto nessun dossier, ti ho offerto la bicamerale, e ho fatto la guerra al posto tuo. E adesso neanche una seggiolina? Inoltre ti consiglio di non fare risse, come facciamo noi nel dibattito precongressuale. Ascolta un vecchio amico, non cercare lo scontro frontale, ma usa toni pacati.

Caro Massimo, hai ragione. Sarai ministro al Rallentamento dell'attuazione del programma di Governo. In quanto a questo Tony Pacati non lo conosco, comunque, l'ho fatto sottosegretario ai rapporti con la stampa. Sei contento? E adesso non più parole, ma fatti e fatturati. Ho quasi duecento ministri e sottosegretari da mantenere e devo risolvere il dubbio del mio conflitto di interessi. Se è vero che un conflitto di interessi è inconciliabile con la democrazia, devo liberarmi del conflitto di interessi o della democrazia? Nel dubbio, lasciatemi lavorare.



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Inviato da suda.frica @ 22:59

   Messaggio N° 29 23.03.2005    
  

esempio di Futuro Aperto

Il mito di riferimento è quello dell'illusione della vita: vivere per qualcosa mentre si sta in realtà vivendo qualcos'altro..

Non ci credi?

Te lo dimostro.

Lo sforzo principale di questo laboratorio "vitale" non è la vita stessa; non potrebbe essere altro che un'illusione..
E' il conflitto.
Il mio sforzo principale è essere per te "quello che la primavera è per le ciliege".
Un conflitto tra flora e fauna. Un conflitto ortofrutticolo.
Una volta trovata questa chiave di lettura, lo spettatore non può che dichiararsi stupefatto e contento della sua stessa stupefacente stupefazione nello stupefacimento.

In un testo originale - che non fosse questo, cioè - io avrei trovato ('gnorsì!) all'istante una mia Chaire au Trone..
Dorata e irraggiungibile.. come solo le "faccende" dorate sanno essere..

.. ho detto.. 



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Inviato da suda.frica @ 04:54

   Messaggio N° 28 23.03.2005    
  

la illuminante idea

La Storia ci cambia.
Ci cambiano le parole. Ci cambiano i pensieri.
E' inutile sostenere la rocciosa ambiguità dello stare su due gambe: o l'una o l'altra.. un passo via l'altro.
E' come quando mi butto a pesce sul letto.. cosa vuoi che sia..
Un tuffo e arrivo a diversa posizione.
Allora penso che nella giornata posso ugualmente buttarmi a pesce, ché tanto un approdo morbido c'è.. arriva..
Il baluardo ultimo è "stare".
Come posso?
Su due piedi?
Con le gambe tese?

.. stare.. stare.. stare..
vienimi a prendere, per favore.. il futuro è aperto..



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Inviato da suda.frica @ 04:25

   Messaggio N° 27 23.03.2005    
  

ho cambiato..  (uffa, come si chiama?!)

voglio dire che ho cambiato l'aspetto del blog..
sì.. il vestito, insomma..


Intanto ho un pensiero, fulminante: ho sonno!
e non perchè siano le 04.00, no..
è che .. ho proprio sonno.


Ci sono state giornate in cui ho partorito dei "princìpi"..
Oggi, ho partorito un postulato di base:

Andare contro l'evoluzione delle cose è andare contro se stessi..

.oO (chiamatemi Evoluzione:)



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Inviato da suda.frica @ 04:03

   Messaggio N° 26 23.03.2005    
  

Vielleicht  (Forse..)

Ween die Zeit sich versteckt
hinter dem Himmel
die Sterne
verraten sie nicht

Es ist still
erstarrte Menschen
erwarten ein Zeichen

Vielleicht steht es
im Orion geschrieben
und keiner kann es lesen

.-.-.-.-.-.-.

Quando il Tempo si nasconde
dietro il cielo
le stelle
non lo tradiscono

C'è silenzio
uomini pietrificati
aspettano un segno

Forse sta
scritto in Orione
e nessuno sa leggere



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Inviato da suda.frica @ 03:40

   Messaggio N° 25 20.03.2005    
  

allora.. dice..

Ad esempio, tu sei in un armadio..
e io non ti vedo..
poi, ti sento respirare..
In quel momento, come se fosse notte fonda, al buio, in un posto sconosciuto, si fa gelo..
Oggi è successo che il Mondo scendesse a patti con l'indifferenza..
L'ho guardato, lento e io, perplessa. Credevo di sprofondare con lui.. Ma l'indifferenza non m'ha voluto.
Oggi, ho mandato quell'ultima parte sana di me a giocare nel giardino del massacro: e sbadabim e sbadabam..
Pezzi di qua e di là..
L'altro, lo sentivo: era in attesa che succedesse l'incontro tra il Kaòs e una birra..
Quando mi sono raccolta da terra, ho sentito quel rantolo, quello stridore che infastidisce le cose; ho sentito sotto i piedi il vuoto di un tappeto di nulla..
E allora l'ho visto chiaro: dieci dita dieci.. mosse svelte a non perdere neppure un attimo.. Veloci i pensieri e la formulazione sulla tastiera.. Veloce il lampo per colpire..
Un secondo prima, la testa è piena di verità da raccontare.. ma è più forte il provare a noi di saper mentire, e di saper far male.. e allora: giù duro!

Ho continuato a sentire il sospiro nell'armadio.. ho avuto un coraggio da lupa ad aprire..
E io ero là, le mani appiccicose, appiccicate, mani sgombre..

.. come quando uno dice: "sei arrivato.. scendi.." e tu ti ritrovi in un non-luogo..

.. così, tanto per dire..




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Inviato da suda.frica @ 02:38

   Messaggio N° 22 18.03.2005    
  

nocturnos

non ho letto il giornale..
ho dato uno sguardo in giro .. e mi chiedevo: ma, in realtà, che cos'è un Blog?
a che serve? non è interattivo.. non sospira.. non ti fa le feste quando arrivi.. non ti prepara il caffè..
insomma, cazz'è sto Blog?

va beh va beh .. ho capito..
Stanotte ho dormito nella foresteria dell'università.. freddo e poche pochissime idee.. La ricerca prosegue e avrei bisogno- tanto - di un pazzo che mi sorprenda con una nenia..
Un pazzo coi capelli blu e la polvere d'argento negli occhi..
Ho provato un modello di nuove scarpe - non per piedi ma per teste - e il colore non mi ha convinta: color struttura-di-vivente..

mi son chiesta per tutto il pomeriggio se "cotal" colore , poi, mi doni..

sì.. sì.. mi dona molto:)




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Inviato da suda.frica @ 03:16

   Messaggio N° 21 18.03.2005    
  

(Guadalajara)

¿Dónde Vas Morito? 


-¿Dónde vas, morito,
con ese farol?
-Voy debajo del puente,
que tengo calor.

-¿En qué casa vives?
-En el treinta y dos.
Si me necesitas,
dame un empujón.



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Inviato da suda.frica @ 02:58

   Messaggio N° 20 18.03.2005    
  

indovinaindovinello..

Ci sono due fratelli, Dillo e Ridillo..
Dillo muore, chi resta?

Ridillo!

Ci sono due fratelli, Dillo e Ridillo..
Dillo muore, chi resta?

Ridillo..

Ci sono due fratelli, Dillo e Ridillo..
Dillo muore, chi resta?

Ridilloo..

Ci sono due fratelli, Dillo e Ridillo..
Dillo muore, chi resta?

Ridilloooo..

Ci sono due fratelli, Dillo e Ridillo..
Dillo muore, chi resta?

Ridill... zzzz.ZZz.:ZZZZZzzzzzz........



 Commenti: 0

 
Inviato da suda.frica @ 02:45



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