Mondo Jazz

LA SECONDA GIORNATA DI CLUSONE JAZZ


Impegni, distanze e orari mi portano a dover scegliere una sola giornata in Val Seriana: mi attrae molto l'idea di poter vedere dal vivo il quartetto di Boeren e, sopratutto, il quintetto Enten Eller con Javier Girotto.La giornata inizia nel tardo pomeriggio nella accogliente sala del Mat, Museo Arte Tempo, dove il duo di Giovanni Falzone alla tromba e Paolino Dalla Porta al contrabbasso è sostenuto da un pubblico caldo e partecipe. Non scopro certo io il valore dei due musicisti, quello che rimaneva da vedere era come si sarebbero potuti integrare e a quale repertorio avrebbero attinto. Tutti originals, a parte i due bis dove il ricorso nel primo brano alla musica di Monk ha offerto un terreno di valutazione più consono. Buon concerto e ottima capacità di dialogo; temi di non immediata cantabilità, pur senza mai ricorrere all'astratto, hanno evidenziato tecnica e feeling ed il calore del pubblico ha visibilmente dato benzina al duo.La serata propone il quartetto di Eric Boeren e la sua rielaborazione di temi del repertorio Atlantic di Ornette Coleman oltre a proprie composizioni pienamente calate nello spirito ornettiano, tanto da rendere difficile cogliere le differenze. Impossibile riprodurre il suono lancinante e abrasivo di Coleman, la scelta di Boeren va in direzione molto diversa: esposizioni dei temi che ne mettono in risalto una attualissima bellezza grazie anche al suono splendido dell'alto affidato a Michael Moore, musicista talmente opposto nel suono e nell'appoccio da Ornette da rendere "altra" la musica. Il duo ritmico Han Bennink, al solo rullante, e Wilbert De Joode al violoncello da una dimensione inaspettatamente swing al contesto nel quale oltre a temi di Ornette (Joy Toy su tutti) compare una inaspettata ma suadente Embraceable You di George Gershwin.  Set originale e ben sviluppato.Finalmente il quartetto piemontese Enten Eller approda ad un festival di respiro internazionale e il progetto che vede coinvolto l'argentino Girotto merita assolutamente questa vetrina. I brani sono attinti principalmente da Ecuba, lo splendido album uscito lo scorso anno, ma si va a ripercare anche nel vasto repertorio del gruppo (Torquemada, Pragma).L'inizio è affidato a Denique Caelum con quella atmosfera notturna ed il suono spiazzante della chitarra di Maurizio Brunod, protagonista con la sua sonorità ben poco ortodossa in senso jazzistico e molto aperta a contaminazioni rock. Altro brano topico è Cristiana di Massimo Barbiero, una ballata dolcissima che il suo autore ha più volte elaborato e proposto in contesti completamente differenti. I brani si susseguono mostrando compattezza ed originalità e mettendo in luce le personalità di Alberto Mandarini alla tromba e del formidabile Girotto al baritono e al soprano. Barbiero e Maier sono musicisti poco inclini alla spettacolarità ma di grande sostanza e lucidità. Un gruppo solido ed ispirato ed una proposta musicale che ingloba influenze molto differenti con sapiente creatività.