Mondo Jazz

GIANLUIGI TROVESI/GIANNI COSCIA - FRERE JACQUES (ROUND ABOUT OFFENBACH) E.C.M. 2011


01. Sognando Hélène / Oui! c'est un rêve 02. Ah! que les hommes sont bêtes / Mon Dieu, mon Dieu 03. Piff, paff, pouff / La Duchessa nei caraibi 04. Tangoffenbach 05. Ah! vivre deux / L'eccentrico inventore 06. Et moi? / No, tu no! 07. La voix 08. Parton le barcarole 09. Beguine del fauno 10. Sei Italiano? / No! ... Je suis Brésilien 11. La Duchessa della Czarda 12. C’est une chanson d’amour 13. Galop ... trotterellando 14. Le jugement de Paris / Ma! Non so! 15. Dedicated to Hélène and Her Little Birds 16. Metamorfosi ... Pour séduire 17. Minuetto / Olympia 18. Ouverture / Un americano a Troia 19. EpilogueGianluigi Trovesi: clarinetto piccolo e contralto Gianni Coscia: fisarmonicaCoscia, 80 anni e Trovesi, 67, costituiscono un duo attivo da due decenni che oramai suona con una intesa telepatica, con gusto raffinato ed una speciale originalità timbrica e con un interscambio di ruoli che ha del miracoloso. Ma i due personaggi sono a loro volta prodotti unici di un fine artigianato strumentale unito ad una indispensabile spruzzata di magia musicale.A me ricordano personaggi delle fiabe: Coscia lo vedo come un Mastro Geppetto che invece che lavorare il legno ha lavorato una vita sui tasti della fisarmonica. In realtà il musicista alessandrino ha fatto l'assicuratore a tempo pieno ed il musicista nel tempo libero: erano tempi duri e la musica non sempre garantiva di mettere insieme il pranzo con la cena.Trovesi con quei capelli radi e lunghi e quella barba bianca è il Mago Merlino del clarinetto, gli manca solo il cappello a punta. Messi insieme sono di una arguzia ed una ironia micidiali, cosa che chiunque li abbia visti dal vivo conosce benissimo. Sanno essere divertenti sia con le parole tra un brano e l'altro sia sopratutto con la musica.Nell'ascolto dell'album ovviamente non ci sono intermezzi discorsivi, ma la corrosività è concentrata nella musica: Offenbach è puro pretesto, subito travolto, camuffato, sviato e presto sacrificato alle citazioni, alle boutade e ai personalissimi vaneggiamenti musicali tra i due protagonisti che si rincorrono, si ritrovano e ogni tanto fanno affiorare anche l'operetta, il can can ed il gusto, che oggi appare un pò retrò, del compositore franco-tedesco.Lo stesso trattamento, a ben pensare, dei tre precedenti album del duo, in cui Carpi e Weill erano travolti ed inglobati da mazurke, marcette e atmosfere da balera "colta". E cosi' dei 19 brani solo tre sono a firma del solo Offenbach, nove sono elaborazioni del duo su materiale del compositore e gli altri sette sono pezzi da operetta a pieno titolo scritti da Mastro Geppetto e Mago Merlino. C'e anche Umberto Eco, che come nei due precedenti album per E.C.M scrive una presentazione. Eccone una breve sintesi:“Our two friends have their roots in jazz and one’s curiosity is aroused by the challenge they take up with the mode of the can-can before, without our noticing it (or maybe without noticing it themselves) slipping into swing and rhythm ‘n’ blues – certainly not in the search for Offenbach, maybe in search of themselves, or out of the conviction that basically the story of music goes its own way, through evocation and anticipation, as if they were convinced that every composer wrote to anticipate an infinity of music to come: theirs in particular, obviously.”V A L U T A Z I O N E :  *  *  *  *