Mondo Jazz

DAVE E PEPE: UN TE' A GRANADA


Il concerto inaugurale della 27° edizione di Aperitivo in Concerto ha visto protagonisti due personaggi che abitualmente frequentano ambiti musicali molto diversi tra loro.Dave Holland è ben noto a qualsiasi appassionato di jazz: il suo contrabbasso ha vissuto stagioni entusiasmanti dapprima a fianco di grandi leader (Miles Davis, Sam Rivers, Anthony Braxton) e poi nei quintetti ed ottetti a proprio nome che hanno segnato la storia della musica afro-americana negli ultimi 40 anni.Pepe Habichuela è nipote, figlio e padre di grandi musicisti dell'area flamenca di Granada. La scintilla è scoppiata nel 2007 a Siviglia, e l'amicizia che ha immediatamente legato i due si è trasferita dal piano personale a quello musicale.Due anni fa è uscito l'album Hands ed il tour che ora vede impegnato il gruppo è una riproposizione di quelle musiche e di quelle atmosfere. Va detto che Pepe vanta antiche frequentazioni con i musicisti jazz (Don Cherry) e che il flamenco proposto, che è il terreno d'incontro sul quale Holland si innesta con la sua cavata potente e meravigliosamente cantabile, non è quello strettamente ancorato alla tradizione ma invece è molto aperto a contaminazioni rockeggianti e a libere improvvisazioni.Il suono del contrabbasso è sempre quello scuro e caldo che gli appassionati conoscono, ed è un piacere ed un grande divertimento vedere Holland "flamencare" (mi si passi il termine...) con grinta e spirito più andaluso che british. L'altro maestro, Pepe, ha un approccio sbalorditivo alla chitarra che accarezza e maneggia con tecnica e facilità disarmante.Il concerto scivola veloce proponendo il gruppo unito, poi Holland in solo, in quartetto, in duo con Habichuela nel meraviglioso Hands, il pezzo più esaltante della mattinata, e poi ancora in variegate combinazioni che, quando vedono Josemi Cardona protagonista, vira verso atmosfere più fusion.A mio parere questo progetto di Holland non verrà ricordato tra le sue vette artistiche più alte, ma certamente il divertimento e il piacere non sono mancati ad un pubblico caldo che ha riempito il Teatro Manzoni in ogni ordine di posti.