Mondo Jazz

HAPPY JAZZ E PAUSINI


Antonio Faraò non è particolarmente attivo in Italia: come mai? «Spesso da noi trovo frustranti le condizioni di lavoro. Inoltre negli ultimi anni si è sviluppata la logica che chiamo dell' "happy jazz": chi suona vuole impressionare con le note senza metterci il cuore, spesso vuole solo divertire e divertirsi, magari suonando con i cantanti da night.Niente di male, ma per me il jazz è una cultura profonda, su cui non si scherza». Restano solo gli Stati Uniti? «Nient' affatto: io suono molto in Germania, in Svizzera, in Francia dove c' è la mia famiglia. Ecco, in Francia c' è tutta un' altra sensibilità per questa musica. Quando entri in un supermarket senti Billie Holiday. Da noi senti solo la Pausini».(Claudio Sessa, Corriere della Sera del 11.11.2011)Che altro aspettarsi in un paese in cui parte del pubblico e degli operatori considerano Bocelli un tenore, Allevi un pianista mirabolante e Gualazzi il futuro del jazz? L'elenco potrebbe continuare a lungo: c'è chi crede che Buttiglione sia un filosofo, Fede un giornalista, Borghezio un fine intellettuale, Silvio un eroe perseguitato dai comunisti, eccetera eccetera (vi lascio sbizzarrire con la fantasia.....),Vista cosi' la Pausini rappresenta addiritura del buon mainstream.....