Mondo Jazz

UN RICORDO DI PAUL MOTIAN - PARTE SECONDA


I1980vede un Motian ansioso di rinnovamento e intenzionato ad includere una chitarra elettrica nel proprio set: Pat Metheny gli raccomanda un giovane dal brillante avvenire, Bill Frisell che viene immediatamente reclutato insieme a Ed Schuller, Joe Lovano e Billy Drewes. Il nuovo quintetto sviluppa una forma musicale più varia e complessa, ma ben presto Paul si concentra sulla formazione ristretta ai soli Frisell e Lovano che va ad incidere un primo disco su ECM e un secondo per l’etichetta JMT di Stefan Winter ("Monk In Motian").Dei nove dischi incisi per la label tedesca, particolarmente rilevanti sono quelli dal vivo il cui ciclo continua su Winter & Winter: "Sound Of Love" registrato al Village Vanguard offre un esempio dell’eccezionale interplay di questo trio, ormai divenuto classico.Tuttavia chi dovesse immaginare Paul Motian ormai adagiato sul prestigio della propria carriera, come tipico di altri leaders in età non più verde, sbaglierebbe di grosso: il suo secondo disco per Winter & Winter ("Flight Of The Blue Jay") annuncia la nascita dell’Electric Bebop Band, formazione elettrica ma lontana dal jazz rock e dedita invece ad una rilettura degli standards bop fresca e innovativa.Contemporaneamente il batterista si impegna anche con il suo trio focalizzando l’attenzione, questa volta su materiale completamente originale, firmando tutti i pezzi tranne tre, opera di altri membri del gruppo, il sassofonista Chris Potter e il bassista Steve Swallow (" Trio 2000 + One"). Rilevante è anche l’esperienza parallela in un altro trio, Tethered Moon con Gary Peacock e il pianista Masabumi Kikuchi che offrono uno dei dischi più raffinati del decennio ("First Meeting"). Peraltro l’attività di questo progetto continua in modo del tutto indipendente e viene ora pubblicato il nuovo disco su Winter & Winter, questa volta dedicato al songbook di Edith Piaf. Fonte: www.cnimusic.it