Mondo Jazz

I BRAVI TECNICI ED IL DECRETO PETROLINI


Dopo un paio di giorni di stop per problemi di connessione il ritorno al blog è all'insegna dei fatti italiani.Impossibile non commentare quello che sta accadendo in questi giorni, e la penna arguta e ironica di Massimo Gramellini esprime bene il pensiero di (buona) parte degli italiani.Personalmente mi pare di osservare che dopo l'iniziale entusiasmo per l'avvento di Monti  i nodi ora siano venuti al pettine.Ingenuo non accorgersi che qualunque persona normale (!!) avesse preso il posto del Cavaliere sarebbe sembrata straordinaria (non ci voleva molto...), fino a che non avesse messo mano all'economia. Spiace però constatare che del trinomio espresso da Monti (rigore, equità, crescita) si intraveda solo il primo mentre diseguaglianza e recessione la fanno da padrone.Anch'io come tutti gli italiani ho il mio percorso tribolato: quasi 38 anni di lavoro ed un traguardo che continuamente mi viene spostato in avanti, mentre vengono poste pregiudiziali sull'importo della mia futura pensione.Se tutto questo servisse, se i privilegi dei ricchi e dei potenti venissero intaccati, se non venisse fatta cassa sui ceti medio-bassi come qualsiasi governo precedente, farei buon viso a cattivo gioco.Invece c'è poco da stare sereni, la politica indossa sempre i panni dello sceriffo di Nottingham e poco importa che a farlo sia la figura impeccabile di Monti al posto di quella sguaiata e rozza del predecessore: i risultati sono gli stessi.  La manovracadabra dei bocconiani stimola alcuni punti interrogativi poco sobri, di cui mi scuso anticipatamente. Quante lauree in originalità economica bisogna prendere per avere l’ideona di tappare i buchi dello Stato aumentando la benzina? Perché in tutto il mondo i diritti televisivi costano miliardi, mentre in Italia le frequenze sono come i biglietti dei vip: omaggio? A quale titolo il bar di un oratorio continua a non pagare l'Ici? Forse distribuisce cocacola santa? Come mai neppure i bocconiani ci permetteranno di scaricare la fattura dell’idraulico, affinché noi ci si senta finalmente motivati a pretenderla? La vecchina che va nella sede più vicina del sindacato a lamentarsi che le hanno congelato la pensione e raddoppiato l'imposta sulla casa, è al corrente che per quella sede il sindacato non paga un euro d’Ici? L’Europa ci ha chiesto di alzare l’età pensionabile e noi lo abbiamo fatto. Però l’Europa ci ha anche chiesto di ridurre i privilegi di tutte le caste: perché non lo abbiamo fatto? Un tetto di 5000 euro alle pensioni d’oro di politici e alti funzionari pubblici quante pensioni di piombo avrebbe permesso di salvare? Com’è che diceva il padre di tutti i fiorelli, Ettore Petrolini? Ecco, qui almeno ho la risposta: «Bisogna prendere il denaro dove si trova: presso i poveri. Hanno poco, ma sono in tanti». (Massimo Gramellini, La Stampa)