Mondo Jazz

IL TOP JAZZ DE NOANTRI


E' in edicola il nuovo numero di Musica Jazz con le classifiche ed i resoconti del Top Jazz 2011.Non farò nessun commento sulle scelte dei critici intervistati; ovviamente tutti i musicisti e gli album segnalati sono più che meritevoli e rappresentano quasi per intero il meglio che il panorama nazionale può offrire.Condensare le scelte degli intervistati e offrire la possibilità a tutti i lettori di ascoltarle su un compact dedicato è poi una carta vincente che nessun altro magazine di musica afro-americana ha mai copiato, chissà poi il perchè visto che l'idea è tanto semplice quanto vincente.Da sei anni a questa parte il referendum ha come unico protagonista il jazz italiano. Tra i motivi per i quali fu effettuata questa scelta ricordo che si diceva che ormai i protagonisti nostrani erano assurti ad un livello tale di qualità che tenerli segregati in uno steccato a parte come succedeva prima, quando le valutazioni erano globali, sarebbe stato irriconoscente del valore effettivo.Questa scelta non mi ha mai convinto e non mi è mai piaciuta; a mio modo di vedere il risultato ottenuto è esattamente il contrario. Non confrontare "Around Ornette" di Giovanni Falzone, il vincitore di quest'anno, con i migliori album americani ed europei, rischia di ghettizzare il vero o presunto livello raggiunto dai musicisti italiani e lasciare molti dubbi in proposito. Il lettore medio di Musica Jazz si farà mai una opinione sull'effettivo valore di Falzone o Rita Marcotulli (migliore musicista dell'anno) nei confronti che so, di Dave Douglas e Craig Taborn ?E sempre il lettore medio, non gradirebbe magari conoscere l'opinione degli illustri intervistati sui migliori album e musicisti in assoluto, italiani e non, o si è proprio sicuri che preferisce razzolare nel cortile di casa ?  Se Petrella, Rava, Bollani  vengono sempre più spesso citati nei Critics Poll di Down Beat, Bearzatti riceve il premio di miglior musicista europeo, erigere steccati al contrario mi pare scelta riduttiva, miope e perfino involontariamente autolesionista.