Mondo Jazz

LE STANCHE MEMORIE DI ADRIANO SU RAI 5


L'avvento del digitale terrestre ci ha riempito di molti canali spazzatura, ma, grazie al cielo, ci ha portato Rai 5, un canale attento alla cultura in generale e alla musica non solo commerciale.A pochi giorni dalla chiusura di Umbria Jazz Winter ecco uno speciale di un'ora circa che oggi ha permesso anche a chi ad Orvieto non c'era di farsi un'idea dell'accaduto.Ovvio che il filmato potesse ricreare solamente in parte l'atmosfera ed i personaggi di un grande festival e che non permetta di esprimere giudizio alcuno sui concerti presentati dato il minutaggio irrisorio dedicato alla musica.Meno ovvio che la scelta dei musicisti raccontati e ascoltati abbia privilegiato spesso i meno interessanti a scapito ad esempio di Stan Tracey, Gonzalo Rubalcaba, Lydian Sound Orchestra o dello stesso Paolo Fresu.Ma se una sola puntata non poteva coprire adeguatamente tutti gli eventi ci si chiede allora quali i criteri adoperati nella scelta dei personaggi da tratteggiare.Un ultimo appunto, non nuovo per chi mi legge con regolarità: come (quasi) sempre l'omaggio alla musica leggera italiana, in questo caso quello a Celentano, mi ha fatto rimpiangere l'originale pur con solo due brani ascoltati.Guardando l'organico schierato non ho fatto a meno di pensare a quanto talento sprecato in un progetto di dubbia originalità e riuscita. Evidentemente le esperienze passate non insegnano nulla e la storia si ripete: quanti sono gli omaggi alla musica leggera italiana che si possano considerare riusciti ? Considerando la quantità dei progetti in circolazione la percentuale è bassissima e credo dovrebbe indurre a maggior prudenza i nostri musicisti. Il discorso vale anche a livello internazionale: quante brutte riletture di musica pop o di altri generi sono state stampate a fronte di capolavori come le musiche di Hendrix rilette dall'orchestra di Gil Evans ?