Mondo Jazz

MINACCE


Per due anni era rimasta a casa, a fotografare e catalogare le scarpe (sigh), e non è una battuta ma il racconto fatto a Fazio in diretta: ora di nuovo è in circolazione.Accolta come una star (come del resto chiunque passa da Fazio) la simpatica Laura ha presentato due canzoni (nessuna differenza che le distingua) prima di partire per una tourne di un anno.Meno male, starà via per un po. Ma, a parte le troppo facili battute sullo spessore culturale della ragazzona emiliana, quello che è veramente desolante è la proposta musicale: sciatta, scialba, noiosa, ripetitiva, banale nei testi, sentita almeno milioni di altre volte con lo stesso formidabile stimolo allo sbadiglio.Di conseguenza il successo è eclatante, un milione di copie del compact nuovo vendute in tutto il mondo che la dicono lunga su qualsiasi considerazione possa venire dai soliti e noiosi bloggers che la musica ce l'hanno a cuore ma della quale evidentemente non capiscono i meccanismi .Anche l'altro cantante che è venuto dopo, Mario Monti, è sembrato proseguire sulla stessa linea: un sacco di frasi fatte, evasive e roboanti ma senza grande intonazione. Lui però non parte, almeno fino al 2013 ci tocca ascoltare più o meno tutti i giorni la sua voce. Evidente che rispetto al giullare che l'ha preceduto trattasi di colto professionista imparagonabile al bolso paroliere di Apicella.Ma la musica che propone è stantia: tasse, tagli, inequità, aumenti, il tutto a fronte di promesse, esattamente come lo chansonnier di Arcore. In Brasile Gilberto Gil ha ricoperto per anni la carica di ministro per la cultura, Michel Martelly, un rapper, è il nuovo presidente di Haiti, Youssou Ndour si candida in Senegal, Dizzy Gillespie si candido' per la presidenza USA: per cambiare musica da noi occorre un jazzista. Paolo, Enrico, Stefano, non vi stuzzica l'idea ?