Mondo Jazz

IL JAZZ NON E' MORTO MA E' RAZZISTA....


Dopo decenni di sterili polemiche sulla morte del jazz ecco un netto cambio di rotta: il merito è di Nicolas Payton e dei musicisiti raccolti attorno al BAM, Black American Music.Payton, unitamente a Gary Bartz, Orrin Evans, Marcus Strickland e Ben Wolfe rigetta il termine "jazz", una parola che a suo dire è in odore di pensione oltre che essere razzista; si propone quindi di usare Black American Music  per definire e racchiudere la musica nero-americana.Tutto ciò, a dire del musicista, senza entrare in polemica e senza critica verso prodotti commerciali spacciati per jazz dall'industria discografica.Articoli, commenti e video della conferenza stampa si possono consultare cliccando: L'intera conferenza su Vimeo: http://vimeo.com/34718095 http://nicholaspayton.wordpress.com http://alternate-takes.com/2012/01/06/bam-at-birdland/http://blogs.phillymag.com/the_philly_post/2012/01/10/call-jazz-call-black-american-music/ Solo poche parole a commento: tutti i musicisti coinvolti nell'associazione sono ottimi professionisti, qualcuno con decenni di storia sulle spalle. L'idea, comunque la si valuti, mi sembra ricalchi molto da vicino i concetti della Great Black Music di chicagoana memoria. Ma, al di là dei termini che si possono o si vogliono usare, la differenza come sempre la farà la musica.Auguro a Peyton di lasciare una traccia durevole e significativa nella storia della musica afro-americana (spero mi passi il termine), perlomeno quanto Art Ensemble of Chicago e tutti i meravigliosi musicisti usciti dalla fucina della AACM.